Quando si parla di rivalità storiche del Bologna, il pensiero corre
inevitabilmente all’Inter, alla Juve, al Milan per questioni tradizionali, e al
Genoa per la fin troppo trita e ritrita questione delle sparatorie. Anche la
questione col Torino, però, non scherza, anzi, negli ultimi tempi si è
inasprita per via dell’Affare-1927: approfittando del fatto di essere l’attuale
patron della Gazzetta dello Sport, il presidente granata Cairo ha insistito
così tanto a farsi assegnare di straforo quello Scudetto da spingere i vertici
della Federcalcio a costituire un’apposita commissione, presieduta da Matteo
Marani, che sta esaminando vari reclami, due dei quali ci riguardano molto da
vicino: il caso, appunto, relativo al 1927, ovvero uno Scudetto revocato al
Toro per un accertato caso di illecito e non assegnato al Bologna per una
questione di opportunismo sollevata da alcuni componenti del regime fascista, e
lo strano reclamo avanzato dal Genoa, che di recente ha preteso l’assegnazione
ex-aequo dello Scudetto 1925, quello degli spari, pur essendo uscito di scena
dopo aver perso una semifinale. Siccome, poi, negli ultimi tempi, i granata
hanno finito per essere spesso nostri diretti concorrenti nella corsa alla
salvezza, ecco che li possiamo definire tranquillamente i nostri rivali
alternativi, che non hanno nulla da imparare da quelli tradizionali. In terra
piemontese il confronto vanta la bellezza di 71 precedenti, spalmati fra Prima
Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia; 41 le vittorie del Torino, 9 quelle
del Bologna, 21 i pareggi. La vittoria più sonora dei granata è senz’altro
quella ottenuta il 4 luglio 1926: si trattava, è vero, dell’ultima giornata del
Girone Nord di Prima Divisione, e il Bologna era già qualificato per le finali,
ma è altrettanto vero che il Toro ci bastonò con un pesante 6-2, con cinque gol
di Janni ed uno di Baloncieri a cui replicammo con Tarabusi e Urik. Il 19
dicembre 1965, invece, toccò ai nostri eroi ottenere la vittoria più robusta,
un bel 4-2 dovuto ai gol di Haller, Furlanis, Micelli e Nielsen contro i
granata Meroni e Orlando. Quanto ai pareggi, per ben due volte è finita 3-3,il
7 marzo 1937 e il 16 marzo 1975. Non solo, l’unica volta che abbiamo incrociato
il Toro in B è finita 0-0. Domani, accompagnati dal sottofondo di DAZN, andiamo
a far visita ai granata con l’intenzione di dare in qualche modo continuità all’ottima
vittoria ottenuta domenica scorsa contro il Cagliari. Il fatto che quest’anno,
dopo un lungo vivacchiare nei bassifondi, i nostri avversari siano tornati a
competere per le qualificazioni europee non vuol dire che partiamo battuti. C’è
tutta una serie di fattori che lascia ben sperare. Innanzi tutto, sulla nostra
panchina siede Sinisa Mihajlovic, ovvero un tecnico cacciato via in malo modo
dal Toro quando stava portando avanti un ottimo lavoro, e per questo ovviamente
desideroso di rifarsi dello smacco; non solo, la presenza simbolica ma non
troppo del vero proprietario del club, Lino Saputo, in tribuna domenica scorsa,
ha giustamente rincuorato tanto quelli che vanno in campo quanto quelli che si
accomodano sugli spalti, e dovrebbe produrre effetti positivi. Ci sarebbe poi da onorare la memoria di Renato Cipollini, Presidente Manager, o stipendiato che dir si voglia, che comunque ha lasciato una traccia importante nella Storia della nostra squadra. Infine,
particolare non trascurabile, da quando abbiamo cambiato allenatore la squadra
sta producendo concretamente del gioco, e i risultati prima o poi dovrebbero
arrivare, specie tenendo conto di come si sono svolte le ultime partite. Peccato
per l’infortunio di Santander ma, torno a ripeterlo, il Sinisa di oggi è ben
diverso da quello del 2009, e saprà sicuramente ovviare all’inconveniente. Pronostico
triplo, dunque, sperando di non vedere le solite distrazioni fatali e di
portare comunque a casa un risultato soddisfacente.
Paolo Milito