Con l’arrivo del nuovo anno arriva anche
il cosiddetto mercato di riparazione. Come sempre avviene in questi casi,
girano molti nomi, alcuni possibili, altri totalmente campati in aria, oltre a
varie autocandidature di soggetti ai margini delle proprie squadre attirati dalla prospettiva di scroccare un lauto ingaggio al nostro facoltoso Presidente. In particolare, in questi giorni si parla con insistenza
di un possibile ritorno a Bologna di Alberto Gilardino, Manolo Gabbiadini ed
Emanuele Giaccherini. I primi due rappresentano rimpianti antichi e mai sopiti,
il terzo è una ferita recente, che ancora brucia, ed il suo nome ha già fatto
storcere la bocca a parecchie persone. In realtà Giaccherini ha solo seguito il
proprio destino, e una volta preso atto che il Bologna non intendeva soddisfare
le sue richieste economiche si è accasato col miglior offerente, salvo poi
scoprire di essere la diciottesima scelta nelle gerarchie del tecnico
partenopeo Sarri. Un percorso molto somigliante a quello in cui si imbattè,
nell’estate del 1999, Kennet Andersson: il biondo svedese lasciò Bologna per
approdare alla Lazio, intenzionato a mangiarsi il mondo, ma trovatosi chiuso da
una miriade di campionissimi destinati di lì a poco a conquistare un clamoroso
scudetto decise di tornare subito indietro, senza troppi rimpianti. Un altro
ritorno immediato fu quello di Carlo Nervo: ritenuto di essere arrivato ad un
punto di cottura irreversibile, il nostro eroe pensò bene di mettere i propri
ultimi calci al servizio del Catanzaro, ma si accorse quasi subito di aver
sbagliato strada e nel mercato invernale riprese la via delle Due Torri, per
diventare il terzo Rossoblù più presente di tutti i tempi. Nel corso degli
anni, ricordo i proficui ritorni di Savoldi, De Ponti, Zauli, Pecchia, Torrisi,
Antonioli e Castellini. Di solito, in questi casi i buonisti parlano di cavalli
di ritorno, i denigratori di minestre riscaldate. Personalmente, credo che non
sia disdicevole affidarsi a giocatori di cui si conosce il valore, e che a loro
volta conoscono bene l’ambiente. Nel caso specifico, di Gilardino ho già
parlato la volta scorsa, Giaccherini nel frattempo ha modificato la propria
consistenza di mercato e potrebbe rappresentare un affare vantaggioso, molto
più di Cerci, sul cui nome sussistono ancora forti perplessità. Come sempre,
sarà il tempo a parlare. A noi non resta che entrare nel nuovo anno forti della
certezza che dietro l’angolo c’è comunque qualcosa di buono, essendo il Bologna
in mani sicure. Buon 2017.
Paolo Milito
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