Il primo
confronto tra Bologna e Verona risale al 1958. Da allora, gli scaligeri hanno
conosciuto fortune altalenanti, ragion per cui si contano, a Bologna, solo 24
precedenti tra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Il bilancio racconta di 14
vittorie Rossoblù, 3 del Verona e 7 pareggi. La nostra vittoria più cospicua è
quella ottenuta il 2 febbraio 1997: il Bologna di Ulivieri ( e Gazzoni ),
appena tornato in Serie A, travolse i gialloblù con un sonoro 6-1. Per noi una
doppietta di Scapolo e i gol di Paramatti, Marocchi, Andersson e Shalimov, a
cui replicò Zanini per il punto della bandiera. Ben altra storia quella del 6
ottobre 2013: quel giorno emersero in tutta la loro crudeltà i limiti dello
sgangherato Bologna messo in pista da Guaraldi & Zanzi; i veneti fecero
scempio dei nostri colori, portando a casa un fragoroso 4-1 che li lanciò verso
orizzonti prestigiosi, mentre noi imboccavamo la china che ci avrebbe condotti
ad una mesta retrocessione e al rischio di scomparire dal pianeta calcio. Col
tempo la situazione si è ribaltata, e domani lo scenario sarà completamente
diverso: da una parte un Verona che ha preso legnate da tutte le parti,
prossimo ad esalare l’ultimo respiro dopo un clamoroso crollo in verticale,
rispetto alle stagioni precedenti, e che non ha tratto il minimo beneficio dal
cambio dell’allenatore; dall’altra il Bologna di Saputo, una Società che ha
ormai risolto i problemi economici e che cerca di assumere un assetto stabile
per puntare orizzonti di respiro internazionale. I nostri eroi sono chiamati a
rimettersi in carreggiata, dopo due sconfitte consecutive, allo scopo di
conquistare i tre punti necessari a concretizzare una salvezza virtualmente
raggiunta ormai da tempo. Il Verona, lo ripeto, ha preso schiaffoni da tutti,
per cui è lecito aspettarsi il bottino pieno, nonostante il perdurare
dell’assenza di Destro e la mancanza, per squalifica, di Gastaldello. Se
dovessero emergere delle incertezze, vorrebbe dire che Roberto Donadoni non è
capace di rendere la squadra immune da condizionamenti relativi alle voci sul
futuro, ma non mi sembra sia questo il nostro caso. I problemi, si sa, è meglio
affrontarli volta per volta, ragion per cui sarà bene concentrarsi sulla
conquista della salvezza matematica: alla permanenza o meno di Corvino ( una
volta chiarito che Donadoni resterà ), ci si penserà a tempo debito. Per
adesso, pensiamo a battere il Verona.
Paolo Milito
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