Ancora una volta
affrontiamo una classica del calcio italiano: Napoli-Bologna è andata in scena
per ben 66 volte, fra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Il bilancio racconta di
32 vittorie del Napoli, 11 del Bologna e ben 23 pareggi. Le due squadre hanno
sempre dato vita a dei confronti movimentati, tanto è vero che il punteggio più
vistoso a favore dei padroni di casa si è ripetuto, negli anni, per ben tre
volte: 4-1. La prima volta fu il 4 febbraio 1951, la seconda il 12 aprile 1953
( e fra i padroni di casa segnarono Bruno Pesaola e lo svedese Jeppson,
arrivato a Napoli a suon di milioni ); infine il 21 novembre 2010, nel pieno
del naufragio-Porcedda. La nostra vittoria più robusta risale invece al 15
gennaio 1939: un Bologna lanciatissimo verso il suo quinto scudetto travolse i
campani per 6-1, con una doppietta di Puricelli a cui si aggiunsero le
marcature di Biavati, Sansone, Reguzzoni ed Andreolo, oltre al punto della
bandiera di Rocco. Da ricordare anche il 5-1 ottenuto dal Bologna di Guidolin
il 22 ottobre 2000, non tanto per il punteggio, per la doppietta di Signori o
per il gol di Cruz, quanto perché a fine partita il portiere del Napoli Nando
Coppola salì sul nostro pullmann per venire a fare il secondo di Gianluca
Pagliuca. Notevole anche il risultato maturato il 10 novembre 1940: i nostri
eroi, destinati al sesto scudetto, diedero vita ad un confronto pirotecnico
terminato sul punteggio di 4-4; in evidenza il napoletano Rosellini, autore di
una tripletta, a cui replicò, fra gli altri, una doppietta di Reguzzoni. Dunque,
un campo tradizionalmente ostile ma non troppo. Domani sera, però, si
confronteranno due situazioni diametralmente opposte: da una parte gli azzurri
di Sarri, determinati a conquistare tre punti che consentirebbero loro di
coltivare qualche tenue speranza di scudetto; dall’altra la nostra sconcertante
truppa. A prescindere dal rigore imbarcato all’ultimo minuto contro il Toro, è
fuor di dubbio che i nostri sabato pomeriggio si siano prodotti in una
non-partita. A quel punto, perdere malamente è un attimo. Cosa è successo? La situazione
è sfuggita di mano a Donadoni? I giocatori sono certi che finirà per accettare
la panchina azzurra e di conseguenza non lo seguono più? Sono tutti stanchi e prosciugati
nelle forze dopo il lungo inseguimento che li aveva portati dall’ultimo al nono
posto in classifica? Di fronte alla prospettiva di perdere Corvino si sentono
tutti orfani? Ritengono di essere malpagati e di meritare più soldi da Saputo? Boh
… purtroppo ci sono tutte le premesse per incappare in una solenne batosta,
anzi, come si dice da quelle parti, in un mazziatone. A Donadoni e ai suoi
prodi l’arduo compito di smentire le più fosche previsioni.
Paolo Milito
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