Quella che
si sta chiudendo è stata davvero una settimana difficile per il Bologna: ci
sono stati due nuovi arrivi, Brighi e Brienza, che non hanno suscitato molti
entusiasmi, soprattutto a causa dell’età avanzata. C’è stata poi la questione
degli affari saltati: il Porto ha giocato furbescamente al rialzo, e così
Quintero è rimasto dov’era, mentre Duncan è andato al Sassuolo, che gli ha
offerto un ingaggio quasi principesco. Infine la peggiore di tutte: gli scontri
tra pseudo-tifosi di Bologna e Spezia ai margini della relativa amichevole, con
tanto di parco giochi distrutto e bambini terrorizzati e costretti alla fuga.
Insomma, nulla che invogli a continuare a seguire le vicende di una squadra di
calcio. E invece no: è in questi momenti che non bisogna perdere il controllo,
che è necessario mantenere la rotta. Per quanto riguarda il mercato, Pantaleo
Corvino deve ora fare i conti con una nuova, antipatica prospettiva: se vuole
smaltire gli esuberi, il Bologna deve rassegnarsi a risolvere i relativi
contratti, con tanto di buonuscita, oppure a contribuire allo stipendio
percepito dai giocatori ceduti nelle nuove squadre di appartenenza. Una
situazione non facile, che pesa sulle casse sociali e non mette di buonumore la
dirigenza, così come non fanno piacere certi giochi di prestigio messi in atto
dai vari club, nazionali e stranieri, e finalizzati a spennare il pollo-Saputo.
Di questo passo saremo costretti ad inseguire non uno, ma molteplici colpi da
realizzare all’ultimo minuto del mercato, con conseguenti ripercussioni
negative sul lavoro del mister Delio Rossi. Intanto, bisogna accontentarsi del
ritorno di Matteo Brighi, ex colonna portante del Bologna di Guidolin, tante
volte rimpianto nel corso degli anni, e dell’arrivo di Franco Brienza,
trequartista capace anche di segnare, spesso proprio contro di noi ( in
particolare ricordo tutte le volte in cui giocava nel Perugia di Gaucci ); d’accordo,
non si tratta di elementi giovanissimi, ma vengono entrambi da una stagione
positiva e garantiscono una certa dose di esperienza, necessaria per costruire
un gruppo solido. E veniamo agli incidenti di mercoledì, strombazzati ai
quattro venti da tutti i notiziari nazionali, che hanno dedicato grandi spazi
alla vicenda ( da anni non ricordavo una simile grancassa mediatica nei nostri
confronti ). Il Presidente Tacopina ha emesso una nota di biasimo, non
pubblicata dal sito ufficiale Rossoblù ( pessimo segnale: finisce per dare
credito alle voci sempre più insistenti di una disputa in atto fa i due ormai
ex-amici Taco & Saputo ); prendendo spunto da tale nota, il presidente del
CONI Malagò ha criticato la scarsa prevenzione, parlando di scontri annunciati
e di incapacità da parte delle due Società. Ora, va tenuto presente che a
scontrarsi sono state due frange di tifo organizzato che NON rappresentano le
due tifoserie. A quanto pare, dopo l’ultima volta in cui si erano
incrociati in campionato, i contendenti si erano lasciati con la promessa di
darsele di santa ragione alla prima occasione utile; inoltre, sembra che alcuni
dettagli del confronto siano stati messi a punto tramite Facebook. Il resto
vien da se’: da una parte, la presenza delle attrezzature del parco giochi,
buone per diventare armi improprie, dall’altra l’impreparazione delle forze
dell’ordine, inadeguate per una simile occasione. Il presidente del CONI, più
che con l’incapacità di prevenire da parte di Bologna e Spezia, deve prendersela
con un andazzo che da troppo tempo consente a certi pseudo-tifosi di fare il
bello e il cattivo tempo, cavandosela con delle misure preventive di nessuna
utilità ( di fronte a simile impunità è facile trovare qualcuno che metta i
facinorosi in condizione di agire per interposta persona ). Che dire, andiamo
avanti, sperando di poter mettere alle spalle senza troppe conseguenze una
pagina così brutta di non-calcio.
Paolo Milito
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