Paolo Milito
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
sabato 14 marzo 2015
Aspettando il Modena
Bologna e Modena rappresentano due diverse città, quindi in teoria la partita di domani non dovrebbe chiamarsi " derby ". E invece lo è. I due campanili, portabandiera di due splendide realtà dell'Emilia Romagna, sono divisi da una rivalità molto sentita. A dire il vero, la storia parla nettamente a favore dei colori Rossoblù: nel corso degli anni, tra serie A, B, C e Coppa Italia, le due squadre si sono affrontate per ventotto volte, con ventidue vittorie del Bologna e solo una del Modena con l'aggiunta di cinque pareggi. Il nostro trionfo più clamoroso risale al 14 ottobre 1962, in Serie A: vincemmo per 7 - 1, grazie ad una tripletta di Ezio Pascutti, un'altra di Harald Nielsen ed un gol di Giacomo Bulgarelli, intervallati da una marcatura del modenese Goldoni. Quel giorno Fulvio Bernardini vide i primi frutti tangibili del lavoro che lo avrebbe portato, nel campionato successivo, a vincere lo scudetto, tanto da spingersi, in conclusione di un'intervista rilasciata a fine gara ad Alfeo Biagi, a pronunciare una frase che sarebbe rimasta nella storia: " E' stato tutto bello, però, Alfè, 'na cosa fammela dì: così si gioca solo in Paradiso !!! " Ed era vero ... Una sola sconfitta per noi, dicevo, rimediata il 10 settembre 2005, in Serie B, nel campionato successivo alla dolorosa retrocessione maturata fra una telefonata di Moggi ed uno spareggio sfortunato col Parma. Quel giorno segnarono Bucchi ( non ancora dei nostri ) e Colacone per i gialloblù; il nostro gol fu segnato da Claudio Bellucci. Da notare che in Coppa Italia abbiamo vinto sei partite su sei. In questa stagione i nostri avversari non hanno avuto un rendimento esaltante. All'andata sono riusciti ad imporci un sofferto pareggio, poi sono andati avanti fra alti ( pochi ) e bassi ( troppi ) fino all'esonero del tecnico Walter Novellino. Da tre settimane sulla panchina gialloblù siede una coppia formata dall'ex difensore Simone Pavan, coetaneo di Diego Lopez, e dal suo prestanome Mauro Melotti. A dire il vero, il cambio sembra aver giovato ai modenesi, che si presentano al Dall'Ara animati da bellicose intenzioni. Noi, per contro, dopo la partita a due facce di Varese, abbiamo bisogno di dare continuità alla nostra marcia verso la promozione. Lopez, come sempre, invita tutti a volare basso, a stare coi piedi per terra, a non dare per scontato che basti essere il Bologna per incutere timore agli avversari. In settimana, questo allenatore che non riesce a scaldare i cuori della tifoseria, ha ricevuto un formidabile assist da Franco Zuculini, che in conferenza stampa ha dato una spiegazione puramente tecnica del suo accantonamento, che tanto aveva fatto discutere. Tant'è. Da più parti si sono levate le voci degli esperti che hanno consigliato di non cambiare in corsa, di proseguire fino a giugno col flemmatico uruguagio. Il suo ex " socio in affari ", Ivo Pulga, si è addirittura spinto ad auspicare una sua riconferma in caso di promozione. Per quel che ne so io, Pantaleo Corvino tiene in caldo diverse piste da battere in caso di promozione, che portano a Mihajlovic, Mancini, Mazzarri, Sarri e Spalletti. Parlerà il tempo. Ha parlato coi fatti, invece, Joey Saputo, che nel CDA di ieri ha messo un punto fermo nella ricostruzione della Società, deliberando un aumento di capitale di ben venticinque milioni. Inoltre, lontano dai riflettori, il chairman sta svolgendo un'incessante opera di persuasione per convincere suo padre e suo fratello a contribuire, a loro volta, alle fortune del club. Insomma, i giorni delle lacrime amare sembrano davvero destinati a restare solo un brutto ricordo. Aspettiamo dunque il Modena, sperando che la collocazione della gara di domani ( domenica, ore 15 ) sia di buon auspicio per tornare ad essere la regola anzichè una piacevole eccezione.
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