Dopo la figuraccia interna rimediata contro l’Empoli e la “ lieta “ sosta imperniata sulle avventure della Nazionale di Robertino Mancini, il nostro cammino riparte dalla più sgradevole delle partite, quella contro la Juve, da sempre fonte di incazzature in quantità industriale: senza voler rivangare l’epoca delle Guerre Puniche, basti pensare al Gran Finale della volta scorsa, quando l’ennesimo arbitronzo in vena di prodezze quasi riusciva a farci perdere, nei minuti di recupero, una partita fin lì ampiamente dominata dai nostri colori. In terra piemontese il match conta la bellezza di 92 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 52 vittorie dei padroni di casa, 6 dei nostri eroi e 34 pareggi. La vittoria più vistosa dei bianconeri risale al 4 giugno 1955: finì 5-1, gol di Colombo, Mannucci, doppietta di Bronèe e autogol di Dino Ballacci contro un golletto di Gino Cappello. Tutte di misura, invece, le nostre poche vittorie, che infatti vengono ricordate per altri motivi: il 5 ottobre 1980 vincemmo 1-0 grazie a un rigore trasformato da Adelmo Paris, ma passato alla storia soprattutto perché costato la carriera all’arbitro Mattei, colpevole di averlo concesso; il 25 febbraio 2011, invece, Marco Di Vaio mise a segno una clamorosa vendetta dell’ex, segnando entrambi i gol che ci diedero la vittoria per 2-0 e tagliarono fuori la Juve da ogni discorso europeo per la stagione successiva. Quanto alle sviste arbitrali, il top si raggiunse il 24 aprile 1949: la concessione alla Juve di un rigore inesistente provocò l’ira funesta dei nostri giocatori, in quel momento in vantaggio 2-1, con tanto di rissa pirotecnica e vittoria della Juve a tavolino. Fra i pareggi, merita una citazione il 7-7 del 15 ottobre 1958: si trattava della finale per il terzo posto di Coppa Italia, e siccome all’epoca non erano previsti i calci di rigore in serie, a fine partita l’arbitro operò un sorteggio che, strano ma vero, arrise ai nostri colori. Domani sera andremo a far visita ad una squadra che, una volta tanto, vanta appena quattro punti in classifica più di noi, e dopo aver compiuto diversi passi falsi sembra sul punto di dover clamorosamente cambiare guida tecnica. Per contro, dopo il felice intermezzo contro la Fiorentina, i nostri baldi giovani dovranno dimostrare di aver recepito i bei discorsi fatti in questi giorni dal nostro nuovo allenatore Thiago Motta, ed i suoi insegnamenti. Mancherà l’ammaccato Barrow, e non sarà un’assenza di poco conto. In ogni caso, come sempre, meglio affrontare l’ostacolo, per quanto impegnativo, anziché fasciarsi preventivamente la testa. Buona partita a tutti.
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