Bologna-Verona è ormai da anni la partita dei vasi comunicanti, in quanto praticamente da sempre i rapporti tra le due Società sono caratterizzati da continui scambi. Non a caso qualcuno ha pensato bene di tirare in ballo Filippo Fusco, attualmente dirigente di una squadra spagnola, che in tempi non lontani si è dedicato con successo alla ricostruzione di entrambe le squadre, reduci da periodi dissennati. Se andiamo a spaccare il capello, non basta una giornata intera per ricordare tutti i doppi ex; mi limiterò quindi a citare Maurizio Setti, attuale Presidente gialloblù ma anche vice di Guaraldi nell’anno del grande boom di Pioli ( a proposito: in settimana Setti si è reso protagonista di un’importante iniziativa benefica in una zona terremotata dell’Umbria, e per questo lo ringrazio pubblicamente ), Klaus Bachlechner, Sergio Clerici, Martin Adailton, Tazio Roversi, Bruno Pace, Vangelis Moras, Alberto Gilardino, Daniele Cacìa, Franco Zuculini, Fabio Borini, l’allenatore Giancarlo Cadè e il Presidente Pino Brizzi. Questa partita, la prima di una lunga serie di girandole che NON ci vedrà quasi mai giocare nella tradizionale collocazione della domenica pomeriggio, arriva dopo la lieta sosta azzurra, la partenza all’ultimo secondo di Tomiyasu e soprattutto dopo quello che il grande Civ avrebbe definito un salutare pareggiaccio, strappato nella tana di quell’Atalanta che in epoche recenti aveva fatto sempre brandelli delle squadre messe in pista da Sinisa Mihajlovic. L’occasione è ghiotta, c’è l’odiatissima Juve in ritardo di tre punti in classifica, potrebbe essere la volta buona che … Meglio comunque andare per gradi: sognare è bello, mantenere i piedi per terra è meglio. Veniamo quindi ai numeri: al Dall’Ara il confronto vanta 39 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. Bilancio decisamente favorevole al Bologna: 22 vittorie, 6 sconfitte e 11 pareggi. Ci sarebbe da citare un 10-1 ottenuto il 27 novembre 1927, in Prima Divisione, ma si trattava di un altro calcio, con grossolane sproporzioni fra vari gruppi di squadre; ritengo quindi più attendibile, come nostra vittoria più rilevante, il 6-1 con cui vincemmo il 2 febbraio 1997: per noi doppietta di Scapolo e reti di Paramatti, Marocchi, Andersson e Shalimov, per il Verona gol della bandiera di Zanini. Cocente il ricordo della sconfitta più clamorosa: il 6 ottobre 2013 Luca Toni colse l’occasione per vendicarsi di essere stato snobbato dai nostri dirigenti dell’epoca in fase di mercato ( parliamo della Banda-Gwaraldy ), e trascinò il Verona verso un vero trionfo, un 4-1 che porta la firma del Campione del Mondo, di Cacciatore, Iturbe e Jorginho, contro il rigorino messo a segno per noi da Alessandro Diamanti. Fra i pareggi, spicca il 2-2 uscito il 3 gennaio 1971: Verona avanti due gol grazie a Bergamaschi e Clerici, e fragorosa rimonta messa a segno da Beppe Savoldi e Giacomino Bulgarelli. Domani riceveremo i veronesi forti di una miglior classifica, ricaricati dalla sosta e dai successi ottenuti in campo internazionale dai nostri giocatori impegnati nelle varie gare di qualificazione ai Mondiali, oltre che dall’importantissimo punto conquistato a Bergamo. Le premesse per un salto di qualità ci sono tutte, starà ai nostri eroi mettere in pratica le indicazioni di Sinisa, evitando distrazioni e passi falsi di ogni ordine e grado. Attendiamo fiduciosi.
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