Non c’è
alcun dubbio che, negli ultimi tre giorni, più della brutta sconfitta interna
col Sassuolo abbia tenuto banco il clamoroso sfogo televisivo di Sinisa
Mihajlovic, stufo del trattamento riservato ai suoi giocatori dalla classe
arbitrale. Qualcuno dice che certe uscite sarebbe meglio le facessero i dirigenti.
Vero fino ad un certo punto: Sinisa si sta dimostrando ogni giorno che passa,
da allenatore, lo stesso trascinatore di folle che era quando giocava. E dopo
aver visto arrivare qualche cartellino di troppo, ha perso la pazienza,
apostrofando in malo modo l’arbitro e avendo poi l’accortezza, in sala stampa,
di togliersi un grosso sasso dalla scarpa, rinfacciando agli allegri compari di
SKY di aver parlato, domenica scorsa, solo e soltanto dell’Inter, come se
avesse giocato contro se’ stessa e il Bologna non avesse compiuto una grandissima impresa; il capolavoro è stato quando ha sminuito il
prestigio di Fabio Caressa, non nuovo a certe frescacce, chiamandolo in causa
come marito di una conduttrice tv anziché col suo nome e cognome. Proprio lui
che, a sua volta, è sposato con una ballerina della tv !!! Comunque sia, questo
polverone è servito anche a far passare in secondo piano il primo anniversario
del drammatico annuncio della malattia, cosa che non dovrebbe essergli
dispiaciuta. Joey Saputo stravede per lui, dice che vuol farlo diventare il
Ferguson della Via Emilia; di sicuro quest’uomo si candida per riportarci a
vivere giornate che da troppo tempo mancano al nostro bagaglio quotidiano. E veniamo
alla partita di domani. Il confronto, vista la vicinanza geografica, è
giustamente chiamato derby. Per varie ragioni, però, il primo scontro ufficiale
risale solo al 1983, in Serie C. In compenso, a fronte dei relativamente pochi
precedenti, possiamo annoverare episodi memorabili, tipo quanto accaduto nella
stagione 2004 / 05, quando vincemmo tre gare su quattro perdendo in casa l’ultima,
quella che ci costò la retrocessione, oppure lo spettacolare gol realizzato da
Dzemaili che ci ha regalato il pareggio al fischio finale della partita di
andata. Complessivamente, in terra
parmense, troviamo 22 precedenti, suddivisi fra Serie A, Serie B, Serie C e
Coppa Italia, con sette vittorie dei crociati, quattro del Bologna e ben undici
pareggi. Vittorie e sconfitte sono state ottenute tutte con punteggi di misura,
senza grandi squilli di tromba. Fra i numerosi pareggi, invece, spicca il 3-3
del 6 novembre 1983, in Serie C, primo confronto ufficiale: per noi andarono a
segno Frutti, Fabbri e Donà, per il Parma Ascagni, Barbuti e Panizza. Nel tardo
pomeriggio di domani andremo a far visita ad un avversario posizionato due
scalini più in basso in classifica. La squadra messa insieme da Sinisa, con una
certa fatica a causa della malattia, si sta rivelando buonissima, ma necessita
ancora di qualche correttivo, visto che incappa spesso in disavventure dettate
a volte dall’inesperienza dei singoli, altre da evidenti limiti di natura
tecnica. Da parte sua, il bellicoso tecnico serbo sa essere anche un ottimo
motivatore, e dopo aver preso di mira la pigrizia di Musa Barrow, ieri ha
definito Orsolini “ un orso che deve svegliarsi dal letargo “. Più chiaro di
così … Per non farci mancare nulla, mentre Di Vaio e Fini hanno salvato la vita
ad una donna incontrata nel tragitto che li portava a contrattare il ritiro
estivo di Pinzolo, colpita da uno scompenso cardiaco, nelle ultime ore era rimbalzata da Parma la
notizia di un giocatore positivo al Covid19; le ultimissime, però, dicono che
si tratti di un dipendente della Società, già posto in sicurezza. Detto dell’anniversario
della malattia, resterebbe un dubbio: con le porte chiuse, Sinisa non potrà
guidare il suo sostituto col telefono. In teoria, perché in pratica esiste il
WhatsApp … Vabbè, buona partita a tutti.
Paolo Milito
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