Questo è il
dilemma. O meglio, il contrasto di cause ed effetti che provoca la comparsa all’orizzonte
del Bologna di Sinisa. Dissenteria, visto che, dopo il tragico e allucinante
minuto finale di Parma in tanti si sono affrettati a sentenziare che “ questa
squadra FA CAGARE “ ( scusate il francesismo ), ma anche lo stimolo scatenato
da certe dichiarazioni del prode Caressa, il quale, probabilmente, ha piazzato
in casa uno specchio deformante, ragion per cui va in giro convinto di essere
alto e biondo … Oppure peccati di gioventù, in quanto il “ gran finale “ di
Parma va ad aggiungersi ad altre clamorose dormite e disattenzioni collettive
di un bel gruppo di ragazzi già capaci di grandi imprese, così come avevano
dimostrato nei campionati giovanili, ma ancora non del tutto smaliziati e
quindi non proprio impeccabili nel gestire i finali di partita: senza
rispolverare le guerre puniche, basta osservare che le cappelle in difesa si
sono verificate dopo l’uscita dal campo dell’esperto e bellicoso capitano
cileno Medel. Ovviamente per la felicità di Mihajlovic: al di là delle
dichiarazioni di facciata di De Leo ( “ forse è andato via un po’ arrabbiato “
) è chiaro che il viaggio di ritorno non dev’essere stato una passeggiata
rilassante per i nostri baldi giovanotti. Ma il ritmo incalzante di questo
residuo estivo del campionato non consente troppi avvitamenti su se’ stessi, ed
ecco che già domani sera ci troviamo a ricevere la visita a domicilio del
Napoli di Gattuso, un avversario che da una parte richiama alla mente la
peggiore sconfitta interna della nostra storia ultracentenaria, e dall’altra la
spettacolare vittoria esterna con cui Sinisa, nell’ultima gara dello scorso
campionato, pose il sigillo su un clamoroso decimo posto sul quale, forse,
nemmeno lui stesso avrebbe scommesso un centesimo al momento di subentrare a
Pippo Inzaghi. I numeri, per fortuna, sono dalla nostra parte, anche se non del
tutto, e raccontano di 69 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A,
Serie B e Coppa Italia, con 34 vittorie del Bologna, 19 del Napoli e 16
pareggi. La nostra miglior vittoria, in realtà, è una doppia vittoria, in
quanto per ben due volte abbiamo rifilato ai partenopei un sonoro 5-1: il 1
novembre 1928, in Prima Divisione, alla tripletta di Busini III e alla
doppietta di Pitto rispose il punticino di Attila Sallustro; il 2 novembre
1997, in Serie A, marcatori di maggior prestigio: tripletta di Roberto Baggio e
doppietta di Kenneth Andersson, per ribaltare il gol segnato in apertura da
Roberto Goretti, destinato in seguito a vestire la nostra Maglia. Per contro, ahimè,
non possiamo ignorare la sconfitta più eclatante, il tristemente famoso 7-1
incassato il 4 febbraio 2017, dovuto alle triplette di Hamsik e Mertens e ad un
gol di Insigne, a cui rispose solo il nostro Torosidis. Quanto ai pareggi, per
ben cinque volte è finita 2-2; in particolare, ricordiamo troppo bene la sera
del 19 gennaio 2014, quando, in risposta ai gol di Higuain e Callejon, Rolando
Bianchi realizzò una doppietta che convinse la Banda Guaraldi a non cederlo al
mercato di gennaio, autorizzando di fatto la partenza di Diamanti verso la Cina
e l’imbocco del precipizio verso la nostra più recente retrocessione. Dunque,
un passato abbastanza movimentato. E domani ??? Ovviamente pronostico triplo,
alla luce sia delle recenti prestazioni di entrambe le squadre, sia delle
caratteristiche evidenziate nel corso della stagione: non dimentichiamoci che
da un lato i nostri ragazzi non hanno avuto in panchina il Mister per tre
quarti della stagione, mentre dall’altro Rino Gattuso ha dovuto raccogliere in
corsa la difficile eredità del suo maestro Ancelotti. Buona partita a tutti.
Paolo Milito
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