Quaranta giorni dopo la sfida di Coppa Italia, il calendario ci mette
di nuovo di fronte alla Juventus; rispetto a quella sera presentiamo un
allenatore “ nuovo “, che ha comunque l’indiscusso merito di aver tacitato
immediatamente chi, a priori, parlava di “ minestra riscaldata “. Pensate un po’:
il giorno del suo compleanno, ho caricato un post su Facebook contenente il
video del gustoso scherzo che le Jene hanno fatto al tecnico serbo, facendo
leva sulla sua ben nota suscettibilità e facendogli sembrare che la figlia
maggiore fosse oggetto delle attenzioni di un tipo non proprio affidabile. Ebbene,
io auspicavo che Sinisa potesse maltrattare allo stesso modo qualche giocatore
sonnambulo, senza sapere che, in quel momento, l’intero club era a cena da
Beppe Signori a spese dello stesso tecnico. Un bel gesto, che ha sicuramente
favorito una migliore conoscenza reciproca e che avrà sicuramente delle
ripercussioni positive in futuro. Soprattutto nel difficile cammino verso la
salvezza. Prima di proseguire, come sempre, precedenza ai numeri:
Bologna-Juventus conta qualcosa come 86 precedenti, distribuiti fra Prima Divisione,
Serie A, Serie B e Coppa Italia. A prima vista il fattore campo è ininfluente;
va ricordato, però, che spesso e volentieri i nostri avversari hanno
beneficiato di sviste arbitrali più o meno provvidenziali. Complessivamente, 35
vittorie della Juve, 23 del Bologna e 30 pareggi. La nostra vittoria più netta
risale al 24 maggio 1931, un bel 4-0 dovuto alla tripletta di Reguzzoni
corredata da un gol di Ottani; per la Juve, invece, spicca il 5-0 ottenuto il
29 ottobre 1950 grazie ad una doppietta di Praest seguita dai gol di Manente,
Karl Hansen e John Hansen. Fra i pareggi, memorabile la finale per il terzo
posto di Coppa Italia disputata il 15 ottobre 1958, finita 3-3 dopo i
supplementari e 7-7 dopo i rigori, e risolta a nostro favore col sorteggio. Andando
a rileggere qua e là troviamo, comunque, precedenti vari e variegati, come la
vittoria per 3-0 del 29 ottobre 1999 ottenuta da un grandissimo Carletto
Mazzone ai danni di Marcello Lippi, o il rocambolesco 2-2 del 13 aprile 2003,
con un finale talmente incandescente da spingere Francesco Guidolin a
pronunciare il famigerato complimento verso la città di Bologna con tanto di
paragone verso i pozzineri. Vista la differenza tecnica, in teoria domani
dovremmo essere una vittima sacrificale. In teoria. Perché ci sono un po’ di
fattori concomitanti che potrebbero giocare a nostro favore, senza dimenticare
che il Bologna di Donadoni, tanto per citarne uno, fu l’unico a fermare sul
pareggio una lanciatissima Juve di poco tempo fa. Dunque: innanzi tutto
Mihajlovic ha inferto una sterzata positiva al morale dei giocatori, e lo si è
visto in occasione della trasferta contro la Roma: Sinisa ha detto che anche il
pari sarebbe stato stretto, ma tutti gli osservatori esterni, a cominciare
dagli stessi romanisti, hanno riconosciuto che abbiamo dominato la partita, pur
perdendola. Inoltre Joey Saputo, contrariamente al suo solito, si è trattenuto
in Italia qualche giorno in più, e finalmente si è fermato a parlare
diffusamente con la stampa, oltre che con la squadra. Certo, alle belle parole
dovranno seguire i fatti, ma almeno stavolta ci ha messo un buon impegno, il
che mi sembra una cosa molto positiva. Purtroppo mancheranno ancora Destro,
alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare, e Palacio, che prima di
arrendersi le ha provate tutte, ma con questo Bologna di Sinisa mi sento in
qualche modo tutelato: sono certo che i nostri venderanno cara la pelle, e non
è detto che la Juve, reduce dalla sconfitta europea contro l’Atletico di
Simeone, riesca subito a rifarsi dello smacco, specie considerando che è attesa
da squadre molto più impegnative della nostra. Insomma: con un po’ di
attenzione potremmo anche sperare in un risultato positivo. Buona partita a
tutti.
Paolo Milito
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