Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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sabato 9 febbraio 2019

LUCCIOLE BOLOGNESI E LANTERNE GENOANE.


Dopo il felice debutto culminato nella preziosa vittoria ottenuta in casa dell’Inter, Sinisa Mihajlovic è chiamato a confermare l’inversione di tendenza impressa alla squadra affrontando un’altra avversaria storica dei Rossoblù, quel Genoa che, ai tempi d’oro, attirò perfino le revolverate dei nostri supporters. In senso figurato, se quella con l’Inter è la madre di tutte le partite, questa è la nonna. In territorio bolognese, le lanterne genoane non hanno mai brillato troppo: si contano ben 61 precedenti, sparsi fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 30 vittorie del Bologna, 9 del Genoa e 22 pareggi. La nostra vittoria più robusta è il 5-3 ottenuto il 22 ottobre 1939, tripletta di Puricelli e gol di Reguzzoni e Boriani, a cui replicarono i genoani Neri, Scarabello e Gabardo. Fu invece in Coppa Italia, il 16 maggio 1943, che il Genoa ci rifilò la batosta più solenne: 5-2, doppiette di Sotgiu e Ispiro e tocco finale di Trevisan, contro i nostri Nardi e Sansone ( quello “ vero “ ). Risale al 28 febbraio 1937 lo spettacolare 4-4 maturato fra due squadre in lotta per lo Scudetto: per noi doppietta di Andreolo e gol di De Filippis e Corsi, per loro doppietta di Arcari e gol di Fasanelli e Marchionneschi. Domani, nella collocazione doppiamente scomodosa delle 12.30 e della telecronaca ( ? ) DAZN, riceviamo la visita di una squadra decisamente rigenerata dalla cura-Prandelli ma ancora alla ricerca di una certa stabilità. Le circostanze in cui è maturata la nostra vittoria a San Siro contro l’Inter lasciano spazio a tutte le possibili soluzioni: la furibonda reazione di Sinisa allo scellerato retropassaggio iniziale di Poli testimonia come, in precedenza, troppe sviste restassero impunite, tanto è vero che gli stessi Mimì&Cocò, ovvero i telecronisti SKY, hanno sottolineato il differente approccio alle partite da parte del serbo rispetto al suo predecessore. Insomma: le colpe principali del dissesto attuale vanno imputate a Fenucci e Bigon, ma l’inesperienza e lo scarso polso di Inzaghi hanno inciso in maniera notevole. In sintesi: i reduci della mancata ristrutturazione di gennaio sono gli stessi che, a inizio stagione, avevano ridicolizzato la Roma, prima di imboccare la discesa verticale; con un tecnico ruvido al tatto come Mihajlovic questi soggetti possono essere indirizzati ad un rendimento sicuramente più redditizio. Per cambiare in meglio, una volta ottenuta la salvezza, durante l’estate ci sarà tutto il tempo. Al momento, Sabatini, Corvino o chi per loro non hanno il potere di incidere sul nostro cammino. Quindi, pronostico triplo, sperando di andare incontro ad una rassicurante continuità. Buona partita a tutti.

Paolo Milito


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