Un bellissimo Bologna, come non lo si vedeva da molto tempo, affronta al Dall'Ara la Juventus.
Un Poli da nazionale, una squadra che non sembra certo terz'ultima, un gioco ben definito e organizzato e tanta determinazione, non bastano, però, a portare a casa i tre punti.
Il problema più grande è che il Bologna non segna e spreca tantittime occasioni... Dopo aver sbagliato il mondo e dopo i 3 pali, il rammarico più grande è la clamorosa asinata di Helander, che dà modo a Dybala, peraltro solo soletto, di poter segnare...
Mbaye, invece di tirare quell'orrido piattone svogliato, avrebbe dovuto buttar dentro anche Perin...
Sfortuna per il tiro di Sansone che viene parato "sul palo"...
Sinista sta facendo un lavoro eccellente e si vede... Sarebbe dovuto approdare sulla panchina rossoblu almeno tre mesi fa... e come già scrissi allora, per me non avrebbero dovuto mandarlo via neanche l'altra volta.
La sconfitta di oggi è davvero troppo stretta...
Dal sito Bfc:
Domenica 24 febbraio 2019 - h 17:40
Mihajlovic: “Continuiamo così, raccoglieremo i frutti del nostro lavoro”
Il commento di Mister Mihajlovic al termine della gara:
“Un’altra grande prestazione e ancora una volta zero punti. Abbiamo giocato un’ottima gara, in alcuni momenti superiori alla Juventus, peccato davvero. Al di là dell’avversario, il Bologna gioca sempre per imporre il proprio calcio, ora affronteremo squadre al nostro livello e servirà la stessa rabbia, mantenendo comunque la serenità e la capacità di continuare a lavorare come stiamo facendo. Se continueremo a giocare così sono convinto che ci salveremo”.
Ci voglio credere!!!
Fino alla fine, sempre Forza Bologna!!!
Alessandra Sportelli Negrini
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
domenica 24 febbraio 2019
sabato 23 febbraio 2019
QUELLE STRANE OCCASIONI.
Quaranta giorni dopo la sfida di Coppa Italia, il calendario ci mette
di nuovo di fronte alla Juventus; rispetto a quella sera presentiamo un
allenatore “ nuovo “, che ha comunque l’indiscusso merito di aver tacitato
immediatamente chi, a priori, parlava di “ minestra riscaldata “. Pensate un po’:
il giorno del suo compleanno, ho caricato un post su Facebook contenente il
video del gustoso scherzo che le Jene hanno fatto al tecnico serbo, facendo
leva sulla sua ben nota suscettibilità e facendogli sembrare che la figlia
maggiore fosse oggetto delle attenzioni di un tipo non proprio affidabile. Ebbene,
io auspicavo che Sinisa potesse maltrattare allo stesso modo qualche giocatore
sonnambulo, senza sapere che, in quel momento, l’intero club era a cena da
Beppe Signori a spese dello stesso tecnico. Un bel gesto, che ha sicuramente
favorito una migliore conoscenza reciproca e che avrà sicuramente delle
ripercussioni positive in futuro. Soprattutto nel difficile cammino verso la
salvezza. Prima di proseguire, come sempre, precedenza ai numeri:
Bologna-Juventus conta qualcosa come 86 precedenti, distribuiti fra Prima Divisione,
Serie A, Serie B e Coppa Italia. A prima vista il fattore campo è ininfluente;
va ricordato, però, che spesso e volentieri i nostri avversari hanno
beneficiato di sviste arbitrali più o meno provvidenziali. Complessivamente, 35
vittorie della Juve, 23 del Bologna e 30 pareggi. La nostra vittoria più netta
risale al 24 maggio 1931, un bel 4-0 dovuto alla tripletta di Reguzzoni
corredata da un gol di Ottani; per la Juve, invece, spicca il 5-0 ottenuto il
29 ottobre 1950 grazie ad una doppietta di Praest seguita dai gol di Manente,
Karl Hansen e John Hansen. Fra i pareggi, memorabile la finale per il terzo
posto di Coppa Italia disputata il 15 ottobre 1958, finita 3-3 dopo i
supplementari e 7-7 dopo i rigori, e risolta a nostro favore col sorteggio. Andando
a rileggere qua e là troviamo, comunque, precedenti vari e variegati, come la
vittoria per 3-0 del 29 ottobre 1999 ottenuta da un grandissimo Carletto
Mazzone ai danni di Marcello Lippi, o il rocambolesco 2-2 del 13 aprile 2003,
con un finale talmente incandescente da spingere Francesco Guidolin a
pronunciare il famigerato complimento verso la città di Bologna con tanto di
paragone verso i pozzineri. Vista la differenza tecnica, in teoria domani
dovremmo essere una vittima sacrificale. In teoria. Perché ci sono un po’ di
fattori concomitanti che potrebbero giocare a nostro favore, senza dimenticare
che il Bologna di Donadoni, tanto per citarne uno, fu l’unico a fermare sul
pareggio una lanciatissima Juve di poco tempo fa. Dunque: innanzi tutto
Mihajlovic ha inferto una sterzata positiva al morale dei giocatori, e lo si è
visto in occasione della trasferta contro la Roma: Sinisa ha detto che anche il
pari sarebbe stato stretto, ma tutti gli osservatori esterni, a cominciare
dagli stessi romanisti, hanno riconosciuto che abbiamo dominato la partita, pur
perdendola. Inoltre Joey Saputo, contrariamente al suo solito, si è trattenuto
in Italia qualche giorno in più, e finalmente si è fermato a parlare
diffusamente con la stampa, oltre che con la squadra. Certo, alle belle parole
dovranno seguire i fatti, ma almeno stavolta ci ha messo un buon impegno, il
che mi sembra una cosa molto positiva. Purtroppo mancheranno ancora Destro,
alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare, e Palacio, che prima di
arrendersi le ha provate tutte, ma con questo Bologna di Sinisa mi sento in
qualche modo tutelato: sono certo che i nostri venderanno cara la pelle, e non
è detto che la Juve, reduce dalla sconfitta europea contro l’Atletico di
Simeone, riesca subito a rifarsi dello smacco, specie considerando che è attesa
da squadre molto più impegnative della nostra. Insomma: con un po’ di
attenzione potremmo anche sperare in un risultato positivo. Buona partita a
tutti.
Paolo Milito
lunedì 18 febbraio 2019
No comment....
Una sola squadra in campo: il Bologna!
Sei occasioni da gol che dovevano essere assolutamente trasformate, senza colpire una traversa, sbagliando mille passaggi, vero M'Baye?
Un rigore che si sarebbe potuto non dare: c'è stato un gran bel tuffo giallorosso, nonostante il contatto... Ricordiamoci che il calcio "È" uno sport di contatto...
Un Bologna che ha reagito subito come non mai!
Tre incompetenti che ci hanno obbligati a sopportare Inzaghi per ben oltre due mesi dalla visibile e tangibile necessità di cambiamento... e oggi siamo in una situazione orribile...
Poli e M'Baye non bene, anzi...
E poi? Sulle palle facili, inattive, la difesa del Bologna si addormenta... e alla seconda occasione, la Roma raddoppia...
Una partita che si sarebbe potuta vincere facilmente... Una partita che era importantissima...
Se non si segna quando se ne ha l'occasione, si viene puniti!
A sette dalla fine segna un grandissimo Sansone!!!
Ma non basta...
Non ci sono parole...
Alessandra Sportelli Negrini
Sei occasioni da gol che dovevano essere assolutamente trasformate, senza colpire una traversa, sbagliando mille passaggi, vero M'Baye?
Un rigore che si sarebbe potuto non dare: c'è stato un gran bel tuffo giallorosso, nonostante il contatto... Ricordiamoci che il calcio "È" uno sport di contatto...
Un Bologna che ha reagito subito come non mai!
Tre incompetenti che ci hanno obbligati a sopportare Inzaghi per ben oltre due mesi dalla visibile e tangibile necessità di cambiamento... e oggi siamo in una situazione orribile...
Poli e M'Baye non bene, anzi...
E poi? Sulle palle facili, inattive, la difesa del Bologna si addormenta... e alla seconda occasione, la Roma raddoppia...
Una partita che si sarebbe potuta vincere facilmente... Una partita che era importantissima...
Se non si segna quando se ne ha l'occasione, si viene puniti!
A sette dalla fine segna un grandissimo Sansone!!!
Ma non basta...
Non ci sono parole...
Alessandra Sportelli Negrini
domenica 17 febbraio 2019
GIALLO ( ROSSO ) DI SERA.
Al terzo giro del suo ballo in maschera, Sinisa Mihajlovic, serbo di
nascita e romano di adozione, ritrova sul suo cammino la squadra che lo ha
portato in Italia. Il confronto con la Roma conta ben 75 precedenti, suddivisi
tra Prima Divisione, Serie A e Coppa Italia. 32 sono le vittorie dei
giallorossi, 18 quelle del Bologna, 25 i pareggi. La vittoria più sonora dei
padroni di casa è il 5-0 ottenuto ai nostri danni il 29 settembre 2013, dovuto
alla doppietta di Gervinho e ai gol di Florenzi, Benatia e Liajic; risale,
invece, al 10 ottobre 1954 il nostro miglior risultato, un 4-3 ottenuto con una
doppietta di Pivatelli seguita da un gol di Bonafin e un autogol di Eliani, a
cui la Roma rispose con Galli, Venturi e Celio. Quanto ai pareggi, per ben
cinque volte è finita 2-2. Domani sera, nell’assurdo posticipo notturno del
lunedì voluto da SKY, andremo a far visita ad una squadra messa benissimo in
campionato e gasata dall’exploit internazionale dell’astro nascente Zaniolo, e
che certamente vorrà vendicarsi del 2-0 che le abbiamo inflitto all’andata, in
uno dei pochi pomeriggi di gloria dell’Era-Inzaghi. Mancherà, tanto per
cambiare, Mattia Destro, alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare che ha
costretto Mihajlovic a rivedere in corsa il progetto di saggiarlo in tandem con
Santander. Il ritorno dell’irascibile tecnico serbo, comunque, ha impresso all’ambiente
la scossa giusta; quindi, a prescindere dal risultato di domani, sono
moderatamente fiducioso per l’esito finale della stagione. Fermo restando che
se portassimo a casa almeno un punto non sarebbe affatto cosa cattiva. Staremo a
vedere.
Paolo Milito
domenica 10 febbraio 2019
Sulla retta via!
Di nuovo un bel Bologna, segno che il lavoro di Sinisa e dei ragazzi sta portando risultati.
Destro gioca un'ora e riesce a fare due bei passaggi e un gol (complice la canocchia del portiere del Genoa, ma va bene così!). Palacio è in forma strepitosa e gioca una partita stellare, proponendosi sempre!
Difesa assente sul gol del pareggio del Genoa: tutti fermi a guardare... Nel complesso, però, è stato davvero un buon Bologna.
Lyanco in difesa serve come il pane: speriamo che torni presto!
Mattiello è insicuro e infatti fa degli errori grossolani...
Mbaye a me non piace, lo sapete, quindi mi astengo dallo scrivere che, a parte un paio di passaggi, il suo contributo è stato pressocchè nullo...
Bella partita anche da parte di Poli, che non si è davvero rispsrmiato.
Questi, però, sono episodi dei singoli: la squadra, vista nella sua interezza, ha cambiato marcia e approccio, e questo è un fattore molto positivo ed incoraggiante.
E prima del fischio finale, quasi gol della vittoria per il Bologna...
Un pareggio, dunque, per una squadra che è davvero cambiata. In meglio! E che oggi avrebbe meritato di vincere!
4 punti in due partite, contro i precedenti "un punto in quattro partite"...
Vivi e a rischio di vittoria: alla fine della stagione sarà un grande risultato, ricordandoci dove eravamo solo due partite fa...
Dai Bologna! Ti vogliamo così!
Alessandra Sportelli Negrini
sabato 9 febbraio 2019
LUCCIOLE BOLOGNESI E LANTERNE GENOANE.
Dopo il felice debutto culminato nella preziosa vittoria ottenuta in
casa dell’Inter, Sinisa Mihajlovic è chiamato a confermare l’inversione di
tendenza impressa alla squadra affrontando un’altra avversaria storica dei
Rossoblù, quel Genoa che, ai tempi d’oro, attirò perfino le revolverate dei nostri
supporters. In senso figurato, se quella con l’Inter è la madre di tutte le
partite, questa è la nonna. In territorio bolognese, le lanterne genoane non
hanno mai brillato troppo: si contano ben 61 precedenti, sparsi fra Prima
Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 30 vittorie del Bologna, 9 del
Genoa e 22 pareggi. La nostra vittoria più robusta è il 5-3 ottenuto il 22
ottobre 1939, tripletta di Puricelli e gol di Reguzzoni e Boriani, a cui
replicarono i genoani Neri, Scarabello e Gabardo. Fu invece in Coppa Italia, il
16 maggio 1943, che il Genoa ci rifilò la batosta più solenne: 5-2, doppiette
di Sotgiu e Ispiro e tocco finale di Trevisan, contro i nostri Nardi e Sansone
( quello “ vero “ ). Risale al 28 febbraio 1937 lo spettacolare 4-4 maturato
fra due squadre in lotta per lo Scudetto: per noi doppietta di Andreolo e gol
di De Filippis e Corsi, per loro doppietta di Arcari e gol di Fasanelli e
Marchionneschi. Domani, nella collocazione doppiamente scomodosa delle 12.30 e
della telecronaca ( ? ) DAZN, riceviamo la visita di una squadra decisamente
rigenerata dalla cura-Prandelli ma ancora alla ricerca di una certa stabilità. Le
circostanze in cui è maturata la nostra vittoria a San Siro contro l’Inter
lasciano spazio a tutte le possibili soluzioni: la furibonda reazione di Sinisa
allo scellerato retropassaggio iniziale di Poli testimonia come, in precedenza,
troppe sviste restassero impunite, tanto è vero che gli stessi Mimì&Cocò,
ovvero i telecronisti SKY, hanno sottolineato il differente approccio alle
partite da parte del serbo rispetto al suo predecessore. Insomma: le colpe
principali del dissesto attuale vanno imputate a Fenucci e Bigon, ma l’inesperienza
e lo scarso polso di Inzaghi hanno inciso in maniera notevole. In sintesi: i
reduci della mancata ristrutturazione di gennaio sono gli stessi che, a inizio
stagione, avevano ridicolizzato la Roma, prima di imboccare la discesa
verticale; con un tecnico ruvido al tatto come Mihajlovic questi soggetti
possono essere indirizzati ad un rendimento sicuramente più redditizio. Per cambiare
in meglio, una volta ottenuta la salvezza, durante l’estate ci sarà tutto il
tempo. Al momento, Sabatini, Corvino o chi per loro non hanno il potere di
incidere sul nostro cammino. Quindi, pronostico triplo, sperando di andare
incontro ad una rassicurante continuità. Buona partita a tutti.
Paolo Milito
domenica 3 febbraio 2019
SIIIIIIIINISA C'È! E ANCHE IL BOLOGNA!
Cosa vuol dire avere un allenatore in panchina? TUTTO! Sì, perchè negli ultimi 7 mesi, super Pippo non solo non ha saputo allenare la squadra (che credo gli stesse giocando contro pur di mandarlo via!), ma ha causato danni di proporzioni bibliche, tanto che il Bologna fino alle 18 di questa sera era pericolosamente in bilico sul baratro della serie B.
In campo è scesa una squadra compatta, propositiva, offensiva, determinata e che, finalmente, ha giocato!
C'è molto da lavorare, è vero: la preparazione lascia molto a desiderare, visto che dopo 60' di gioco c'è un evidente e notevole calo fisico. Gli errori da correggere sono ancora tanti, ma mettendo ogni giocatore al proprio posto, oggi c'è stata una vera partita!
Togliendo Destro, che non imparerebbe a giocare neanche se lo allenasse Mago Merlino, ed M'Baye, mister minutaggio che non fa un passaggio se non a favore dei nostri avversari, tutti gli altri si sono distinti per continuità e impegno!
Pulgar ha parecchi angoli da smussare, è vero...
Ma oggi, Skorupski, Dijks, Danilo e Soriano sono da 8 pieno! Santander, ovviamente, da 10 e lode! Lyanco stellare! 7.5 a Palacio e Orsolini! Insomma... Il Bologna di ieri deve essere e restare solo un brutto sogno!
Sinisa dovrà lavorare parecchio, ma si vede già un grande cambiamento, tutto in positivo! Mi chiedo e vorrei chiedere al nostro Presidente: era necessario essere aggrappati ad un filo sull'orlo del precipizio per capire e cambiare?
Domenica sarà un'altra partita importantissima: ho fiducia! Ho visto quello che volevo in campo! Questo è ciò che conta! Dai Bologna: avanti così e grinta!
P. S. All'imbrattacarte della Gazzetta dello sport che si è permesso di titolare: "Inter battuta ANCHE dal Bologna"... Strozzatici con quell'anche! Di cuore!
Lasciamoci il nulla alle spalle e avanti a testa bassa verso il traguardo!
Per sempre Forza Bologna!
Alessandra Sportelli Negrini
In campo è scesa una squadra compatta, propositiva, offensiva, determinata e che, finalmente, ha giocato!
C'è molto da lavorare, è vero: la preparazione lascia molto a desiderare, visto che dopo 60' di gioco c'è un evidente e notevole calo fisico. Gli errori da correggere sono ancora tanti, ma mettendo ogni giocatore al proprio posto, oggi c'è stata una vera partita!
Togliendo Destro, che non imparerebbe a giocare neanche se lo allenasse Mago Merlino, ed M'Baye, mister minutaggio che non fa un passaggio se non a favore dei nostri avversari, tutti gli altri si sono distinti per continuità e impegno!
Pulgar ha parecchi angoli da smussare, è vero...
Ma oggi, Skorupski, Dijks, Danilo e Soriano sono da 8 pieno! Santander, ovviamente, da 10 e lode! Lyanco stellare! 7.5 a Palacio e Orsolini! Insomma... Il Bologna di ieri deve essere e restare solo un brutto sogno!
Sinisa dovrà lavorare parecchio, ma si vede già un grande cambiamento, tutto in positivo! Mi chiedo e vorrei chiedere al nostro Presidente: era necessario essere aggrappati ad un filo sull'orlo del precipizio per capire e cambiare?
Domenica sarà un'altra partita importantissima: ho fiducia! Ho visto quello che volevo in campo! Questo è ciò che conta! Dai Bologna: avanti così e grinta!
P. S. All'imbrattacarte della Gazzetta dello sport che si è permesso di titolare: "Inter battuta ANCHE dal Bologna"... Strozzatici con quell'anche! Di cuore!
Lasciamoci il nulla alle spalle e avanti a testa bassa verso il traguardo!
Per sempre Forza Bologna!
Alessandra Sportelli Negrini
sabato 2 febbraio 2019
FATTI, NON LAVAGNETTE.
Nella settimana che sta per chiudersi, ha tenuto banco, ovviamente, il
ritorno sulla panchina Rossoblù di Sinisa Mihajlovic, oscurando tutto il
movimento circostante, compresa la sconcertante conclusione del calciomercato
invernale. Visti gli esiti, a questo punto sarebbe stata mossa più assennata
ingaggiare il tecnico serbo PRIMA della sfida di Coppa Italia contro la Juve,
se non altro per dargli modo di toccare con mano l’ambiente a cui stava per
andare incontro. Adesso, come giustamente esternato da più parti, abbiamo il
dovere di unirci compatti attorno alla squadra per sostenerla nel difficile
cammino verso una salvezza comunque ancora a portata di mano, ma a fine
stagione qualcuno, ai piani alti, dovrà cambiare aria, magari dopo averci
spiegato alcune cose non del tutto chiare. Per esempio, così, ad occhio, si
direbbe che la causa di tutti i mali sia stato l’ancor giovane e inesperto
Pippo Inzaghi, che appena arrivato ha fortemente caldeggiato lo scellerato
scambio Falcinelli-Di Francesco, per poi proseguire mettendo ai margini prima Destro e poi, progressivamente, Dzemaili, Mbaye e tutto il cucuzzaro. O,
almeno, questo è quel che si deduce una volta che Sinisa, appena insediato,
blocca tutte le cessioni accontentandosi dell’innesto di due promettenti
giovani della primavera del Toro, arrivati in prestito secco. Però ci sono due
o tre però. Innanzi tutto, è venuto a tutti, al di là delle facili battute, il
dubbio che, sentendo dire “ Basta “, Riccardo Bigon abbia capito, o voluto
capire, che non servivano altri acquisti, mentre Sinisa si sarebbe aspettato l’ingaggio
del fortissimo centromediano laziale. Poi non è piaciuto, a me e non solo a me,
il fatto che il prestito dei due giovani granata sia stato pagato con la
cessione a titolo definitivo del promettente figlio di Daniele Portanova. Ma non
abbiamo alle spalle una Società straricca ??? Infine, ovviamente, la
considerazione di fondo: se hai DAVVERO intenzione di rifondare, ti muovi all’inizio,
non alla fine del mercato, sprecando il resto del tempo a disposizione nella riedizione
di un film stucchevole, “ Quella sola di Spinazzola “, già visto ai tempi dell’ultima
Serie B. Morale della favola: adesso i
dirigenti faranno di tutto per far ricadere tutte le colpe sul capro espiatorio
Inzaghi, specialmente se Mihajlovic riuscirà nell’impresa di centrare la
salvezza, ma appare fin troppo chiaro che dietro certe epurazioni ci siano i
dirigenti, non l’allenatore ( per dirne una, di solito chi ha in casa Dzemaili
se lo tiene, non lo autorizza a trasferirsi all’Atalanta a stagione in corso e
in piena lotta per la salvezza ). Tornando a Sinisa, c’è stato un boom di
luoghi comuni: a cominciare da “ minestra riscaldata “ ( non è il primo
allenatore che torna sui propri passi; faccio notare che gente come Mazzone,
Pesaola o Ulivieri ha ottenuto risultati decorosi anche nelle seconde e terze
esperienze ), per arrivare alla faccenda delle lavagnette che, secondo una
leggenda metropolitana, il bellicoso tecnico serbo spaccherebbe in testa ai
giocatori meno redditizi. Se per questo, è acclarato che Mihajlovic, quando è
davvero incazzato, a fine allenamento prende certi soggetti a colpi di calci
piazzati, specialità nella quale ha stabilito il record assoluto di velocità. Quel
che è certo è che il Sinisa di dieci anni fa era ben diverso da quello attuale:
l’ex calciatore acerbo e inesperto, che aveva bisogno di consultarsi
continuamente con la chioccia-Mancio, ha lasciato il posto ad un tecnico scaltro e avveduto, che
ha già messo alle spalle risultati lusinghieri e può vantarsi, tanto per
gradire, di aver avuto il grande merito di giocare d’azzardo e gettare nella
mischia il sedicenne Giggino Donnarumma, e non solo. Tenuto presente, poi, che
i pelandroni attualmente in rosa sono gli stessi che avevano bastonato la Roma,
direi che, mescolando il tutto, ci sono buonissime probabilità di salvarci a
fine stagione, a patto che, d’ora in poi, certe dannosissime disattenzioni
collettive come quelle viste a Ferrara o contro il Frosinone restino solo un
brutto ricordo. E veniamo alla stretta attualità. Il destino, o se preferite il
calendario, mette subito Mihajlovic di fronte ad un pezzo importante del suo
passato, un nome che, oltretutto, richiama alla nostra memoria i giorni felici
dell’ultimo Scudetto. Diventata ormai una classicissima del nostro calcio,
Inter-Bologna conta qualcosa come 87 precedenti, spalmati fra Prima Divisione,
Serie A e Coppa Italia; 50 le vittorie dell’Inter, 13 quelle del Bologna, 24 i
pareggi. La vittoria più consistente dei nerazzurri risale al 3 dicembre 1961,
un pirotecnico 6-4 maturato alla fine di una gara altalenante che aveva visto
più volte ribaltare il vantaggio in campo. Per l’Inter segnarono Hitchens (
doppietta ), Morbello, Bettini e Masiero, per noi Pascutti ( doppietta ),
Vinicio e Mimmo Renna, scomparso proprio ieri e al quale rivolgo un saluto e un
ricordo affettuoso. La nostra miglior vittoria, invece, l’abbiamo ottenuta il 4
dicembre 1927, in Prima Divisione: 4-2, doppietta di Busini III e gol di Busini
I e Muzzioli contro i nerazzurri Conti e Gianfardoni. Il pareggio più eclatante
risale al 13 giugno 1968, in Coppa Italia: 3-3, per noi Tentorio, Pace e
Clerici, per l’Inter Cappellini, Bedin e un autogol del nostro Ardizzon. Curiosamente,
in tempi più recenti, nel giro di un anno ci sono state due notti memorabili
per ragioni diametralmente opposte: il 17 febbraio 2012 una serata trionfale,
con un 3-0 dovuto alla doppietta di Marco Di Vaio e ad uno dei rarissimi gol di
Robert Acquafresca con indosso i nostri colori; il 15 gennaio 2013, invece, in
Coppa Italia, una notte-delle-streghe con l’Inter avanti di due gol grazie a
Guarin e Palacio ( sì, proprio lui ), pareggio agguantato con Diamanti e Gabbiadini
e disastro finale del portiere Agliardi, uscito a caccia di farfalle in pieno
recupero lasciando la porta spalancata di fronte all’assalto di Ranocchia. Dunque,
la tradizione non è favorevole. Però, come abbiamo visto, a parte lo
spareggio-scudetto giocato a Roma, ogni tanto abbiamo vissuto, anche nella San
Siro nerazzurra, qualche momento di gloria. Sulla carta il divario tecnico è
enorme, ma gli interisti sono stanchi e demoralizzati dopo l’infelice
conclusione della maratona di Coppa Italia contro la Lazio, e il nostro “ nuovo
“ allenatore ha un doppio stimolo: quello di fare bella figura contro un pezzo
importante del suo passato e quello di vendicarsi di certi insulti gratuiti
rimediati dagli spalti nerazzurri quando era alla guida degli odiati cugini
rossoneri. Fermo restando, ovviamente, che vorrà anche presentarsi agli occhi
dei suoi nuovi dirigenti con il miglior risultato possibile. Come sempre,
ricordo a tutti che non è appropriato fasciarsi la testa prima di essersela
rotta. Dunque, andiamo ad affrontare il dragone nerazzurro, sperando di mettere
alle spalle, almeno in parte, le delusioni del recente passato. Quanto agli
scudetti, da segnalare un’interessante novità: in Federcalcio è stata allestita
una commissione che dovrà occuparsi dei campionati del passato conclusi con esiti
contestati, a capo della quale è stato nominato Matteo Marani, un nome che per
Bologna e per il Bologna dovrebbe rappresentare una garanzia. Preferisco non
sbilanciarmi, ma in fondo al tunnel dell’Affare 1927 comincio ad intravvedere
una luce. Buona domenica a tutti.
Paolo Milito
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