Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

lunedì 17 dicembre 2018

LE CROCI E I CHIODI.


Mai come questa volta è meglio dare la precedenza ai numeri. La partita di domani sera, una classicissima del nostro calcio, in salsa bolognese conta 85 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 36 vittorie Rossoblù, 28 del Milan e ben 22 pareggi. Il successo più robusto del Bologna risale al 6 gennaio 1935: 6-3, grazie alle doppiette di Ottani e Sansone accompagnate dai gol di Schiavio e Maini, a cui i rossoneri replicarono con una doppietta di Moretti ed un gol di Arcari. Per ben tre volte, invece, è stato il Milan a prevalere col risultato di 4-1: il 19 giugno 1975, in Coppa Italia, il 25 giugno 1989 e il 25 gennaio 2009, sempre in Serie A. Di tutti i pareggi, il più memorabile è senza dubbio il 3-3 del 25 settembre 2013: Milan in vantaggio con l’allora rossonero Poli, ribaltone Rossoblù grazie alla doppietta di Laxalt ( a sua volta non ancora milanista ) e al gol di Cristaldo, e disastro finale del nostro portiere ( ? ) Curci, capace di incassare, ad opera di Robinho e Abate, due gol fotocopia nei minuti di recupero, scaturiti da due scellerate respinte corte. E domani sera ??? Le premesse non sono buone: dal punto di vista tecnico, i nostri eroi sono reduci dalla figuraccia di Empoli, con tutti gli annessi e connessi, mentre il Milan è a sua volta alle prese con grandi travagli interni dovuti alla cocente eliminazione dalle coppe europee. Di conseguenza, entrambi gli allenatori sono fortemente a rischio, cosa che potrebbe produrre tanto una gara con due squadre all’arrembaggio quanto uno stucchevole pareggio concordato a priori da bravi fratellini da latte quali sono Pippo Inzaghi e Rino Gattuso, gloriose medaglie rossonere oltrechè eroi azzurri di Berlino 2006. Fuori dal campo, purtroppo per noi, dobbiamo fare i conti con la bruttissima sorpresa di venerdì scorso, ovvero le famigerate croci di Casteldebole. E monta una sensazione indefinibile, un misto di rabbia, tristezza e sconcerto: il sottoscritto tifa Bologna fin dalla culla; quando ero bambino, la mia squadra vinceva tutti gli anni la cosiddetta Coppa Disciplina, che veniva assegnata alla tifoseria più corretta d’Italia, e tutto mi sarei potuto aspettare meno che lo squallido spettacolo presentatosi agli occhi dei Carabinieri prontamente accorsi dopo una segnalazione. No. NO !!!  NON CI SIAMO PROPRIO !!! La Società, Joey Saputo in primis, avrà le sue belle colpe, ma non è così che si combattono certe battaglie !!! Da lunghi mesi la mia Associazione, Futuro Rossoblù, in collaborazione con altre frange del tifo organizzato, sta martellando ai fianchi i dirigenti, e nelle ultime settimane qualcosa si è mosso in senso positivo: sono stai fatti dei passi concreti in prospettiva Scudetto 1927, dopo anni, se non secoli, passati a produrre aria fritta; lo stesso Presidente non è stato insensibile ai nostri lamenti, e, seppure con notevole ritardo, ci ha concesso udienza, impegnandosi formalmente ad intervenire in maniera concreta sul mercato invernale. Ora, se da una parte è vero che le promesse devono sempre superare il banco di prova della loro concreta realizzazione, dall’altra è altrettanto vero che una città da sempre modello di vita come Bologna non può e non deve permettersi di produrre certe minacce di così basso livello morale. L’ho detto mille volte e lo ribadisco ancora: in certi momenti di difficoltà sarebbe stato meglio avere ancora con noi un Presidente nerboruto e spiccio come SuperJoe Tacopina ed un Direttore Sportivo concreto e realista come Filippo Fusco. Attualmente così non è, lo sappiamo benissimo, ma abbiamo il dovere di pretendere il massimo impegno dai dirigenti senza mai uscire dal seminato della convivenza civile. Spero solo che domani sera la squadra risponda sul campo a certe nostre aspettative, senza rifugiarsi dietro l’alibi del contraccolpo psicologico. E che Joey Saputo abbia l’accortezza di metterci la faccia, anche presentandosi allo Stadio solo all’ultimo momento.

Paolo Milito



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