Prima di tutto i numeri. Da più parti, negli ultimi giorni, ho sentito
dire che quella di domani è una partita che “ E’ obbligatorio vincere !!! “, e
le statistiche lo confermano: in territorio bolognese le due squadre si sono
affrontate finora per 39 volte, spalmate fra Prima Divisione, Serie A, Serie B
e Coppa Italia; 22 le vittorie del Bologna, 11 quelle dell’Udinese, 6 i
pareggi. Detto della stratosferica, e per certi versi improbabile, vittoria
Rossoblù per 14-0 ottenuta allo Sterlino, in Prima Divisione, quindi in
un’epoca in cui non tutte le squadre disponevano degli stessi mezzi
organizzativi, il 25 marzo 1923, possiamo vantare nel nostro carniere un bel
5-2, risalente al 25 marzo 1951, dovuto alle doppiette di Cappello e Cervellati
ed a Garcia, a cui risposero i friulani Paulinich e Darin. Degna di nota anche
la goleada del 30 aprile 2017, un 4-0 scaturito da una doppietta ( incredibile
ma vero ) di Mattia Destro, un gol di Taider e un autogol di Danilo, che domani
difenderà invece i nostri colori. Il 13 marzo 1955, purtroppo per noi, fu
l’Udinese a imporsi per 4-2, doppietta di La Forgia e gol di Selmosson e
Bettini contro i nostri Cervellati e Pivatelli. Fra i pochi pareggi spicca il
2-2 maturato l’8 settembre 1957, prima giornata di quel campionato: ai nostri
Vukas e Capra risposero Lindskog e Bettini. Dunque, tradizione ampiamente
favorevole. Le circostanze attuali, invece, un po’ meno. Relegando ai margini
il disagio di dover giocare alle 12.30 per esigenze commerciali televisive, e
con i Tifosi costretti ad arrangiarsi, per la seconda volta consecutiva, al
cospetto dell’oggetto misterioso DAZN ( ma siamo in buona compagnia: oggi si è
giocato alle 15 addirittura il derby di Roma !!! ), domani siamo chiamati ad
affrontare un’avversaria diretta che in classifica è messa molto meglio di noi,
al termine di una settimana altalenante, aperta dal trionfo ottenuto ai danni
della Roma, contraddistinta da una sconfitta in casa Juve che, con un po’ di
attenzione, si sarebbe potuta evitare e farcita dalle solite baruffe relative
alla vicenda dello Stadio, rinvigorite dall’insolita presenza di Joey Saputo,
trattenutosi in Italia un po’ più del suo solito. Intendiamoci: non eravamo dei
fenomeni dopo aver battuto una comunque fortissima Roma, non siamo colati a picco
per aver perso in casa di una Juve che da sette anni non si stacca lo Scudetto
dalle maglie. Paghiamo, e pagheremo ancora per qualche settimana, un avvio
stentato dovuto a troppe leggerezze, soprattutto da parte di chi ha in mano la
gestione vera e propria della squadra. Per nostra fortuna, certi messaggi
sembrano essere stati recepiti: dopo la massiccia adunata di Tifosi Rossoblù a
Casteldebole, i giocatori, a parte l’ormai inqualificabile Destro, una volta in
campo sono sembrati più motivati, più determinati, ovviando con un notevole
impegno alle innegabili inferiorità tecniche rispetto alle squadre affrontate
finora; non solo, dal clan Saputo emerge la volontà di abbandonare la strada
deleteria del cosiddetto progetto triennale, per dare spazio ad una programmazione
aderente alla stretta realtà che dovrebbe metterci al riparo dal rischio di
brutte avventure. Certo, da qui a gennaio la strada è lunga, ma se i nostri
giocano sempre come hanno fatto negli ultimi giorni, soprattutto contro la
Roma, al termine del girone di andata non dovremmo essere in situazioni
tragiche, fermo restando che il mercato invernale, a prescindere dalle suggestioni figlie di grandi ritorni tipo Verdi, Gabbiadini o Borini, dovrà portarci in dotazione
elementi più in sintonia con le gloriose tradizioni delle nostre maglie. Per
quanto riguarda il pronostico, la logica dice “ tripla “, ma una volta tanto mi
permetto di esigere una vittoria secca. Anche perché, in caso contrario,
l’ombra di Cesare Prandelli potrebbe diventare un essere umano in carne ed
ossa, con tanti saluti ad un giovane tecnico che sconterebbe soprattutto colpe
non sue ( anche se il campione del mondo Rami, ex milanista, non è esattamente dello stesso
avviso ). Staremo a vedere.
Paolo Milito
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