Come largamente e facilmente previsto, non passa giorno che non
irrompe sulla scena un titolone ad effetto in cui si annuncia l’avvenuto
acquisto di Simone Verdi da parte di una cosiddetta “ grande “. Il bello ( o il
brutto, il ridicolo, fate un po’ voi … ) è che, a dar retta a certa gente,
nella stessa giornata il ragazzo verrebbe venduto a più squadre
contemporaneamente ( una volta addirittura quattro !!! ). Ormai mi aspetto che
Renzo Rosso, patron di Diesel e nuovo presidente del Vicenza, annunci di aver
deciso di puntare su Verdi per poter vincere nel più breve tempo possibile la
Champions League !!! La spiegazione è semplice: con buona pace degli amici
giornalisti specializzati, va preso atto che non siamo più negli Anni ’70,
quando bastava sparare una cazzata a titoli cubitali per vendere milioni di
copie, e chissenefrega se poi a fine mercato il giocatore in questione andava
alla Juve anziché al Milan o addirittura restava dov’era all’inizio. La consistenza
delle comunicazioni globali costringe quindi chi vive di notizie a spostare il
tiro su giocatori di interesse minore, e il motivo è semplice: una smentita sul
conto di Higuain arriva nel giro di un secondo, mentre per giocatori meno
conosciuti, magari ancora in cerca di consacrazione, ci vuole anche mezza
giornata. Peccato, però, che in parecchi abbiano scelto Verdi come cavallo di
battaglia, col risultato di rendersi stucchevoli e detestabili. Personalmente,
l’ho già detto, ormai salto tutte le indiscrezioni di mercato, ben sapendo che
certi affari ( vedi Toni o Gilardino ) si realizzano sempre verso la chiusura
delle operazioni di mercato. Al momento la situazione è la stessa di gennaio:
il Napoli ha messo sul piatto una somma consistente, la Società BFC è d’accordo
nel dare il disco verde ma il giocatore non si è ancora espresso, e per tutta
una serie di ragioni già spiegate potrebbe ancora una volta decidere di restare
dove si trova. Certo, se nel corso delle prossime settimane Verdi dovesse
persistere nel rifiutare il trasferimento, Joey Saputo e i suoi collaboratori dovrebbero
prenderne atto ed allestire attorno a lui un telaio in grado di ottenere, nel
prossimo campionato, risultati migliori rispetto al precedente. Viceversa,
sarebbe dovere assoluto dei nostri dirigenti sfruttare la somma incassata per
migliorare le cose. Staremo a vedere. Per adesso, come ormai da troppo tempo,
ci troviamo a rallegrarci solo di rendite del passato. In questi giorni in due
situazioni: 1) sta avendo notevole successo nelle sale cinematografiche il film
“ Nobili bugie “, nel quale lo Squadrone-Che-Faceva-Tremare-Il-Mondo occupa
ampio spazio; 2) Mirko Pavinato, il Capitano del soffertissimo Scudetto del ’64,
è stato nominato Cavaliere della Repubblica. Il tutto, mentre lo sventurato ( e sconcertato ) Beppe
Gazzoni si ritrova a fare i conti con l’ennesimo affronto perpetratogli da una
giustizia dimostratasi, nei suoi confonti, non proprio impeccabile. Ce ne sarebbe abbastanza per mollare tutto e
lasciarsi passare gli eventi sopra la testa. E invece no: bisogna convenire
che, per quanti difetti abbia, Joey Saputo è di gran lunga migliore senz’altro
di Albano Guaraldi, e per certi versi anche di Massimo Zanetti, prontissimo a
defilarsi ogni qualvolta l’aria si fa pesante. Si tratta solo di smussare
alcuni spigoli. Non dimentichiamoci il braccio di ferro sostenuto un anno fa
con la Federcalcio a proposito di Donadoni, che per quante cappelle abbia fatto
resta comunque uno dei migliori tecnici in circolazione. Lo stesso Filippo
Inzaghi ha dimostrato a Venezia il proprio valore come tecnico, mentre al
Milan, cioè a casa sua, non lo avevano lasciato nemmeno respirare. Dunque, la
possibilità di aspirare a giorni migliori c’è. Bisogna lavorarci con attenzione
e giudizio. Evitando possibilmente di lasciarsi andare a pericolose ondate
emotive, che in genere lasciano il tempo che trovano e talvolta provocano
guasti irrimediabili. Buona domenica a tutti .
Paolo Milito
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