Prima di
tutto un imperativo: sognare è lecito, mantenere i piedi per terra è
obbligatorio. Dico questo perché le circostanze in cui ci troviamo ad
affrontare a domicilio il Milan sono davvero particolari: per la prima volta
dall’epoca delle guerre puniche occupiamo la stessa posizione in classifica,
ovviamente a pari punti; in più, i rossoneri, appena passati dalle mani di
Montella a quelle di Gattuso, sembrano un tantino frastornati, al punto da
trasformare in goleador il giovane portiere Brignoli, dando così al Benevento
la gioia di conquistare il suo primo, storico punto in Serie A dopo aver
stabilito una sfilza di record negativi, e beccare due gol in Europa League dal
non irresistibile Rijeka di Fiume. Per contro, i nostri vengono da un bislacco
pareggio interno contro il Cagliari, dovuto in parte ad un massiccio torpore
manifestato nella prima metà della gara, in parte all’ennesima malefatta
arbitrale: nonostante la presenza della VAR, il direttore di gara è stato
capace di ignorare il forzato strip-tease a cui è stato sottoposto Mimmo
Maietta in piena area di rigore. Ora, è fin troppo facile prendersela con l’arbitro
per qualsiasi piccolezza, ma non posso ignorare un dato di fatto: le attuali
maglie da gioco in tessuto elasticizzato sono state introdotte allo scopo di
evidenziare le fin troppo frequenti trattenute, e normalmente chi viene
pizzicato a trattenere si becca un cartellino giallo. Di conseguenza, in questo
caso sarebbero stati automatici ammonizione del cagliaritano e rigore a nostro
favore. Ma, si sa, il Bologna non è mai stato troppo simpatico a qualcuno (
basti pensare al pianto greco di Urbano Cairo che, dalle colonne della sua
Gazzetta dello Sport, periodicamente promette ai tifosi del Toro di farsi
assegnare il famigerato Scudetto del 1927 pur essendo di pubblico dominio come
siano andate all’epoca le cose ), ragion per cui non è stato preso alcun
provvedimento. Non dico che avremmo vinto sicuramente, ma con un rigore
sacrosanto a disposizione avremmo potuto tentare di migliorare l’andamento
della gara. Vabbè, guardiamo avanti e pensiamo alla partita di domani. Siamo di
fronte ad una classicissima del calcio italiano, che vanta qualcosa come 78
precedenti, con 45 vittorie milaniste, 14 Rossoblù e 19 pareggi. Questo significa
avere a disposizione un vasto magazzino dei ricordi, che spazia dalla criminale
entrata di Romeo Benetti su Franco Liguori, capace in un colpo solo di
stroncare la carriera al nostro giovane attaccante e demolire i sogni di gloria
di Mondino Fabbri, al golletto di Locatelli che ci diede la pericolosa ebbrezza
di poter spaccare il mondo quando invece dovevamo guardarci alle spalle, tanto
è vero che quell’anno retrocedemmo in maniera allucinante, fino ad arrivare al
missile a tre stadi di Valiani ai danni di una squadra euromondiale o alla più
recente beffa messa a segno da Giaccherini al culmine di un’indimenticabile
Epifania. Guardando solo le aride cifre, troviamo che la vittoria più vistosa
dei rossoneri è il 6-0 ottenuto il 12 maggio 1991 da una squadra Campione Intercontinentale
ai danni di un Bologna in piena caduta libera, destinato, per la seconda volta
nella storia, a scendere di due categorie in un solo anno solare; per quanto
riguarda i gol, tripletta di Van Basten a cui si aggiunsero Evani, Simone e
Rijkaard. La vittoria più consistente del Bologna risale invece al 28 maggio
1933, un 3-0 maturato grazie alla doppietta di Biavati e ad Angiolino Schiavio.
Notevole il combattutissimo 3-3 del 17 febbraio 2001: doppietta di Shevchenko,
gol di Sala, Beppe Signori e doppietta di Giacomino Cipriani, con dedica all’amico
Niccolò Galli scomparso pochi giorni prima e liscio clamoroso di Beppegol sul
fischio finale. Esaltante la vittoria per 2-1 del 31 agosto 2008, ottenuta dal
piccolo Bologna di Arrigoni appena risalito in Serie A ai danni dell’ennesimo
Milan euromondiale farcito di campionissimi e messo fuori combattimento da un
ancora incerto Marco Di Vaio in fase di recupero e dal missile a tre stadi di
Valiani. L’unico precedente in Serie B finì 5-0 per i padroni di casa, dando il
via al primo precipizio o, come poi ha detto qualcuno, giro di valzer. Infine la
Coppa Italia: il 15 giugno 1977 il Milan stravinse per 5-0 grazie a Giorgio
Braglia, Egidio Calloni, Giorgio Morini, Aldo Maldera e Alberto Bigon, citati
rigorosamente col nome di battesimo in quanto tutti fratelli, cugini, padri o
figli d’arte; il 13 dicembre 1995, invece, fummo noi, squadra di Serie B in
fase di risalita e attesa da uno storico Torneo dei Bar, a prevalere 7-6 ai
calci di rigore contro un avversario, tanto per cambiare, euromondiale. Tornando
ai giorni nostri, ci troviamo ad affrontare, come già detto, un avversario
sulla carta di un altro pianeta ma, dopo tempo immemorabile, a pari punti e
posizione in classifica. Questo non significa affatto di aver già vinto prima
ancora di giocare. Certamente, il più esperto Donadoni cercherà di approfittare
delle evidenti difficoltà in cui attualmente si dibatte il più giovane, ma non
meno battagliero Rino Gattuso. Cazzeggiando ( ma non troppo ) su facebook, mi
sono permesso di ipotizzare uno schema di allenamento che prevede l’inserimento
di Mirante sugli sviluppi dei calci piazzati, hai visto mai … C’è poi da
considerare i diversi punti di vista: per noi, questa posizione e questi punti
rappresentano la tranquillità, per il Milan un mezzo fallimento. Ecco quindi
che le due squadre si apprestano alla partita con differenti stati d’animo,
entrambi a doppio taglio, in quanto i nostri potrebbero scendere in campo con
eccessiva rilassatezza mentre la rabbia dei rossoneri potrebbe creare
situazioni impreviste e imprevedibili, nel bene e nel male. Dunque, una gara
dal pronostico triplo, che potrebbe riservarci anche delle piacevoli sorprese. Staremo
a vedere.
Paolo Milito
Nessun commento:
Posta un commento