Paolo Milito
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
venerdì 29 dicembre 2017
ASPETTANDO BOLOGNA-UDINESE.
Per tentare
di chiudere l’anno col botto, ecco un altro confronto con una concorrente che
vanta gli stessi nostri punti in classifica. Al Dall’Ara le due squadre, dal
1950 ad oggi, si sono affrontate 35 volte, spalmate tra Serie A, Serie B e
Coppa Italia, con 19 vittorie Rossoblù, 10 dei bianconeri friulani e 6 pareggi.
Le nostre vittorie più consistenti coincidono col primo e l’ultimo match della
serie: il 25 marzo 1951 vincemmo 5-2 grazie alle doppiette di Cappello e Cervellati,
corredate da un gol di Garcia, a cui replicarono Paulinich e Darin; lo scorso
30 aprile, invece, abbiamo ottenuto un rotondo 4-0, grazie alla doppietta di Destro,
ad un gol di Taider e a un autogol di Danilo. Per contro, il 13 marzo 1955
furono i friulani a vincere 4-2, doppietta di La Forgia, gol di Selmosson e
Bettini a cui risposero Cervellati e Pivatelli. Da ricordare anche la prima
giornata del campionato 1957/58: l’8 settembre 1957 uscì un combattutissimo
2-2, dovuto ai nostri Vukas e Capra e agli udinesi Lindskog e Bettini. Domani i
nostri eroi, rinfrancati dal successo di Verona sponda-Chievo, si troveranno di
fronte una squadra decisamente rigenerata dalla massiccia cura ricostituente a
cui l’ha sottoposta il nuovo allenatore Massimo Oddo. Comunque non ci troveremo
di fronte a dei marziani: se anche non dovessimo riuscire a schierare Palacio
fin dall’inizio, sappiamo benissimo che, per non avere problemi, è sufficiente
l’ingresso in campo di un Mattia Destro che non si è scordato la testa nello
spogliatoio. Dunque, ci sono tutte le premesse per poter concludere l’anno
solare in maniera decorosa, in attesa di un mercato di gennaio in cui vedremo
quanto c’è di vero nelle voci ricorrenti che parlano del possibile ritorno di
Dzemaili e Giaccherini e quanto siano attendibili i proclami della dirigenza
quando le cosiddette “ grandi “ si mettono a dare annunci pirotecnici riguardanti
il possibile arrivo di Verdi, come se la sua attuale realtà fosse una
baracchetta scalcinata di quart’ordine e non una gloriosa Squadra con sette
Scudetti ( più uno ) in bacheca. Prima di concludere, permettetemi di rivolgere
un pensiero a Pietro Santin, mancato nelle scorse ore: il tecnico istriano,
personaggio ruvido al tatto ma molto concreto e spiccio, ebbe il torto di
entrare in rotta di collisione con Domenico Marocchino, uno che, se ci fosse
sempre stato con la testa, avrebbe potuto lasciare un segno ben più profondo di
quanto non abbia poi fatto in rapporto all’immenso talento di cui era dotato. Falliti
tutti i tentativi di riprendere il
controllo della situazione, e sentendosi non rispettato, l’allenatore se ne
andò sbattendo la porta. Peccato, perché altrove Santin ha lasciato dietro di
se’ ottime referenze. E adesso, sotto con l’Udinese.
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