L’irresistibile ascesa del Sassuolo,
iniziata quando il patron Squinzi ha dirottato nel calcio i soldi inizialmente
destinati al ciclismo, è storia recentissima, ragion per cui la gara di domani
fra Sassuolo e Bologna conta solo due precedenti, entrambi in Serie A. Bilancio
in perfetta parità: il 20 ottobre 2013, i neroverdi ottennero la loro prima
storica vittoria in Serie A, grazie a Floro Flores e Berardi, a cui replicammo
con un rigore di Diamanti e con la famosa non-occasione di Rolando Bianchi, che
si fece scivolare addosso un pallone anziché segnare a porta vuota; il 24
gennaio 2016, invece, siamo stati noi a vincere con un gol di Giaccherini ed
uno dei pochissimi tiri azzeccati da Floccari con la nostra maglia indosso. Trasferta
proibitiva? A dire il vero, in questo campionato il Sassuolo è un po’ in
ribasso rispetto agli anni precedenti, tanto che in classifica vanta appena tre
punti in più di noi. Dopo quello che ho visto succedere negli ultimi tempi,
però, preferisco non farmi illusioni. È inutile riempirsi la bocca di belle
parole e di buoni propositi, quando poi si arriva a multare chi si è reso
protagonista di un’infrazione alle regole interne solo perché sul fatto è stata
richiamata l’attenzione da gente che non avrebbe nemmeno dovuto farci caso. L’ho
già detto e lo ribadisco: ci sono conti che non tornano, andrebbe fatta
chiarezza su parecchie questioni. A noi tifosi non resta che attendere l’esito
della partita, fermo restando che se qualcuno non aderisce allo sciopero del
tifo non significa che sia più fesso di chi protesta, ne’ che sia degno di un
minor rispetto. Mi rivolgo quindi ai nostri baldi giovanotti: ragazzi cari, i
soldi ci sono, siete pagati puntualmente, la Società e l’intero ambiente stanno
facendo di tutto per mettervi in condizione di pensare seriamente a giocare al
calcio. A questo punto, fate voi.
Paolo Milito
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