Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 7 gennaio 2017

IN VIAGGIO VERSO LA JUVE.

Quella di domani sera allo Juventus Stadium è forse la madre di tutte le partite. Di certo andiamo ad affrontare la più odiata non dico da tutti gli Italiani, ma sicuramente da gran parte dei Bolognesi. Andare a giocare in casa della Juve mette sempre pensiero, per via delle sviste arbitrali a senso unico sempre in agguato; la Storia ci insegna, però, che il Bologna non sempre è stato vittima sacrificale, piazzando, anzi, qualche colpo a sorpresa, anche in stagioni in cui si trovava in evidente inferiorità tecnica rispetto agli avversari. In casa piemontese, il confronto vanta la bellezza di 77 precedenti, distribuiti fra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Bilancio nettamente favorevole ai bianconeri: 44 vittorie contro 6 sconfitte e 27 pareggi. La vittoria più robusta della Juventus risale al 4 giugno 1955: contro un Bologna destinato comunque ad un ottimo quarto posto finale, i padroni di casa vinsero 5-1, gol di Colombo, Mannucci e doppietta di Bronèe, a cui si aggiunse un autogol di Ballacci prima del gol della bandiera segnato da Cappello. Per beffardi fini statistici, spicca anche il 4-1 con cui la Juve “ battezzò “ il nostro ultimo scudetto il 10 giugno 1964, in Coppa Italia: doppietta di Menichelli e gol di Bercellino e Sivori, a cui rispose il nostro Mimmo Renna. Purtroppo, però, come già accennato, la Storia annovera anche uno sterminato campionario di sviste arbitrali a senso unico, culminate nel clamoroso epilogo del 24 aprile 1949: quel giorno il Bologna era stato in vantaggio per 2-1 per quasi tutta la gara; nel finale, però, ci fischiarono contro un rigore non proprio evidente. Risultato: rissa finale, abbandono polemico del campo da parte di tutta la squadra e partita persa 2-0 a tavolino. Le sei vittorie del Bologna, invece, sono state ottenute tutte con punteggi di misura. In particolare, ricordo quella del 5 ottobre 1980, non tanto per il punteggio, 1-0, quanto per le conseguenze che comportò: il gol fu un rigore messo a segno da Adelmo Paris, e per aver osato fischiarlo, l’arbitro Mattei cadde in disgrazia a tal punto da vedersi accorciare d’ufficio la carriera. Per capire chi sia l’arbitro Mattei, vi basti sapere che, negli anni successivi, il Verona vinse lo scudetto nell’unico campionato in cui questo signore è stato il designatore degli arbitri: non credo si sia trattato di una semplice coincidenza. Ovviamente non posso dimenticare la fantastica notte del 26 febbraio 2011: in giro ci sono molti juventini, dai semplici tifosi agli occupanti dei “ piani alti “, che ancora si sognano di notte la stratosferica doppietta di Marco Di Vaio. Domani si affronteranno due squadre dalla consistenza diametralmente opposta. Da un lato la Juventus bulldozer, vincitrice annunciata del campionato prima ancora di averlo giocato, capace però di clamorosi passi falsi come quello verificatosi contro il Genoa, e certamente non felice e contenta di aver perso ai rigori contro il Milan la recente Supercoppa. Dall’altro ci siamo noi, con la nostra discontinuità, le dormite collettive, gli erroracci dovuti all’inesperienza dei singoli, e comunque in grado di mettere a segno degli ottimi colpi a sorpresa. Di fronte all’evidente disparità tecnica, la logica suggerirebbe un solo risultato possibile, ma il Bologna ha in panchina un certo Donadoni, capace un anno fa di vincere a San Siro alla ripresa del campionato e abituato a certe imprese, avendo vinto sei delle sette partite che ha dovuto affrontare, come tecnico, all’inizio di un anno solare. Nell’occasione specifica, inoltre, i Rossoblù sono sicuramente animati dalla voglia di onorare al meglio delle proprie possibilità la memoria di Ezio Pascutti. In attesa degli sviluppi di un mercato in cui mi sentirei di suggerire di mollare l’improbabile e arzigogolata pista-Cerci per inseguire un più fattibile e redditizio Gilardino, possiamo quindi andare incontro alla Juve certi di potercela giocare fino in fondo. Buona partita a tutti.


Paolo Milito

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