Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 21 gennaio 2017

IN ATTESA DEL TORO.

Dopo la classicissima di coppa in trasferta, domani ci attende un impegno casalingo contro un’altra avversaria storica, con la quale ci siamo contesi per anni il dominio della ribalta calcistica nazionale ed internazionale: quel Torino che rievoca immancabilmente il famigerato non-scudetto del 1927, che ogni tanto viene puntualmente reclamato da qualcuno senza nessun diritto ( nel corso degli anni ho contato ben sei squadre che hanno avanzato pretese, dimenticando il piccolo particolare del nostro secondo posto in classifica ). Sotto le Due Torri il confronto conta ben 64 precedenti, con un bilancio decisamente favorevole ai nostri colori: 34 vittorie contro 12 sconfitte e 18 pareggi. La nostra vittoria più consistente risale al 7 marzo 1956: 6-1, con tripletta di Pivatelli, doppietta di Pascutti e tocco finale di Pozzan, a cui replicò il gol della bandiera granata messo a segno da Bacci. In due occasioni, invece, si è verificato il maggior scarto a favore del Torino, ossia 3-0: il 9 ottobre 1938 segnarono Petron, Gaddoni e, curiosamente, un giocatore che di cognome faceva Bo ( … è tutto vero !!! … ), anche se poi, a fine campionato, fummo noi a vincere lo scudetto precedendo sul traguardo proprio i granata; il 10 ottobre 1976, invece, il risultato fu dovuto a una doppietta di Graziani in aggiunta ad un gol di quel Garritano che in seguito avrebbe indossato egregiamente i nostri colori. Più che per il pur notevole risultato finale, 5-2, si ricorda la vittoria da noi ottenuta il 13 dicembre 2008 a causa di un episodio accessorio: al momento di battere un rigore, Marco Di Vaio cedette il passo a Bernacci, e a fine campionato quel gol non segnato fu determinante per far vincere la classifica dei cannonieri a Zlatan Ibrahimovic. Quanto ai pareggi, nel corso degli anni per ben otto volte il punteggio finale è stato di 2-2. Per le conseguenze avute, spicca quello del 13 aprile 2013: a segnare il gol del definitivo pareggio fu l’allora capitano granata Rolando Bianchi, proprio mentre l’arbitro fischiava la fine; tale prodezza fece scoccare una scintilla che portò il nostro presidente Guaraldi ad ingaggiare il giocatore con un sontuoso e interminabile contratto dal quale, nel tempo, ci siamo liberati a fatica dopo una convivenza difficile e poco esaltante. Un po’ come è avvenuto nelle ultime ore: manca ancora l’ufficialità, ma a quanto pare Robert Acquafresca ha finalmente trovato un approdo in quel di Terni, mettendo fine ad una fin troppo lunga tragicommedia. Scherzi a parte, domani riceviamo un Toro in discreta salute, rincuorati dalla gagliarda e sfortunata prestazione di San Siro contro l’Inter. Il match di Coppa Italia ha evidenziato una volta di più l’utilità alla causa di Dzemaili, il gran valore di tutto il complesso e al tempo stesso lo sconcertante stato di fatto di Mattia Destro. Su di lui si è detto e scritto di tutto, abbiamo constatato quanto sia permaloso ed ombroso, la Società lo ha assecondato in tutti i suoi capricci, tanto è vero che si sono lasciate scappare delle grosse occasioni proprio allo scopo di non fare ombra e quindi non mettere in difficoltà il nostro elemento più pregiato. Adesso, però, la faccenda sta diventando deleteria: Destro segna poco e gioca male, il suo contributo è sempre più modesto, se non è una zavorra come Bianchi o Acquafresca comincia ad avvicinarcisi moltissimo. Ecco perché ieri non ho tremato quando si è sparsa la voce di un suo possibile passaggio alla Fiorentina: sotto sotto, Destro dà la sensazione di sentirsi sminuito a giocare nel Bologna, per cui se lo si vendesse, ovviamente in cambio di un adeguato corrispettivo, la cosa potrebbe risolversi in piena soddisfazione di entrambe le parti in causa. Ma tant’è. In attesa di vedere all’opera Petkovic, abbiamo salutato anche Floccari, passato alla SPAL, e attendiamo fiduciosi il pieno recupero di Verdi, oltre ad un chiarimento sulle effettive intenzioni di Sadiq. Per tacere della questione-Dzemaili: quasi in contemporanea, da una parte Saputo ha annunciato che, in caso di salvezza del Bologna già acquisita, il centrocampista svizzero potrebbe anticipare ai primi di maggio il proprio sbarco in terra canadese, dall’altra Donadoni si è detto fiducioso di convincere il Presidente a lasciare il giocatore in Rossoblù per almeno un’altra stagione. Ovviamente questa discordanza non gioca a favore dell’immagine del club, ne’ mette di buonumore la tifoseria. Insomma, l’aria non è del tutto tranquilla; per nostra fortuna, però, disponiamo di un telaio decisamente migliore rispetto a tempi anche non troppo lontani. Non serve uno sforzo titanico: basterà affrontare il Toro col piglio messo in mostra contro l’Inter, soprattutto nel finale, mantenendo alta la concentrazione e possibilmente evitando gli scivoloni maldestri che in alcune occasioni abbiamo pagato a caro prezzo. E adesso, parola al campo.


Paolo Milito

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