Domani sera Inter e Bologna si ritrovano
di fronte per l’ennesima volta, in un match valevole per la tanto bistrattata
Coppa Italia. Classicissima del nostro calcio che vede coinvolti i nerazzurri
mai retrocessi, legato al ricordo dell’unico titolo tricolore assegnato tramite
spareggio, nonchè al ricordo di un altro spareggio, quello per il terzo e
quarto posto di Coppa Italia del 1999, vinto anche questo dai nostri eroi, il
confronto vanta, fra campionato e Coppa Italia, qualcosa come 79 precedenti; 45
le vittorie dell’Inter, 12 quelle del Bologna, 22 i pareggi. La vittoria più
consistente dell’Inter risale al 3 dicembre 1961: Bologna in vantaggio 1-0,
raggiunto e superato, poi di nuovo avanti 4-3, infine vittoria dei nerazzurri
per 6-4; gol di Hitchens ( doppietta ), Morbello ( doppietta ), Bettini e
Masiero per l’Inter, Pascutti ( doppietta ), Vinicio e Renna per il Bologna. Più
vicina ai giorni nostri è invece la nostra miglior vittoria, il sonante 3-0
dovuto ad una doppietta di Marco Di Vaio arricchito da uno dei rari gol in
Rossoblù di Robert Acquafresca, la sera del 17 febbraio 2012. Il pareggio più
clamoroso si è verificato in un incontro di Coppa Italia: il 13 giugno 1968
finì 3-3 grazie ai gol dei nostri Tentorio, Pace e Clerici, dei nerazzurri
Cappellini e Bedin ed a un autogol di Ardizzon. L’ultima volta che il match
andò in scena in Coppa Italia, e credo che tutti i Tifosi Rossoblù lo ricordino
benissimo, ebbe per noi un finale da incubo: il 15 gennaio 2013 l’Inter si
portò avanti con Guarin e Palacio, Diamanti e Gabbiadini riequilibrarono la
situazione e a quel punto sembrò che la conclusione più logica potesse essere
la lotteria dei rigori; non avevamo fatto i conti con l’estro e la fantasia del
nostro portiere Federico Agliardi, che a pochi secondi dal fischio finale dei
supplementari pensò bene di avventurarsi a caccia di farfalle ( o forse,
chissà, di altri volatili ), dando modo a Ranocchia di segnare a porta vuota il
gol del definitivo vantaggio interista. Domani sera ci presenteremo nella
cosiddetta Scala del calcio forti di una vittoria molto sofferta ottenuta ai
danni della penultima in classifica, con un’infermeria satura e tante
perplessità suscitate dal rendimento a fasi alterne di molti nostri giocatori. Di
fronte ci sarà l’Inter che, da quando è passata nelle mani di Stefano Pioli,
non sbaglia più un colpo ( storia vecchia: vi dice niente il ricordo di una certa
squadra rilevata da Pioli, qualche anno fa, in fondo alla classifica e condotta
al nono posto finale? ). Sulla carta, tutto lascia pensare che andiamo incontro
ad una batosta. Nel corso di questi ultimi mesi, però, ho imparato che Roberto
Donadoni, dietro l’apparente mitezza, nasconde una determinazione feroce, la
stessa che lo ha portato a dare una solenne strigliata alla truppa nell’intervallo
di Crotone, ottenendo maggiore concentrazione e i tre punti finali dopo un
primo tempo decisamente da dimenticare. Oltretutto, l’Inter potrebbe voler
dedicare maggior attenzione alla rincorsa in campionato, specie alla luce delle
prospettive affacciatesi all’orizzonte dopo la clamorosa sconfitta rimediata
dalla Juventus a Firenze e, pensandoci bene, un’eventuale prosecuzione del
cammino nella Coppa per noi non sarebbe disdicevole. Senza contare che è la
prima volta che affrontiamo l’Inter dopo la scomparsa di Ezio Pascutti, per cui
ci starebbe bene onorarne la memoria con una prestazione adeguata. Ogni tanto
questa squadra ci riserva piacevoli sorprese: speriamo possa succedere anche
questa volta.
Paolo Milito
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