Scontro tutto Rossoblù quello di domani
fra Cagliari e Bologna. Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia il confronto vanta
31 precedenti, con 13 vittorie del Cagliari, 6 del Bologna e 12 pareggi. La vittoria
più sonora dei padroni di casa è senz’altro quella ottenuta il 2 novembre 2008:
quel giorno ci fu il famoso ammutinamento costato poi la panchina a Daniele Arrigoni,
e finì 5-1; aprì le marcature Di Vaio, a cui replicarono Daniele Conti, una
doppietta di Jeda e ( udite, udite ) una di Robert Acquafresca, che quando
vestiva quel tipo di rossoblù si divertiva a fare il fenomeno. La nostra
vittoria più robusta, invece, risale al 2 giugno 1970: i nostri eroi travolsero
un Cagliari fresco di scudetto con un clamoroso 4-0 che spianò loro la strada
verso la vittoria finale in Coppa Italia; gol di Beppe Savoldi, autogol di Nenè
e doppietta di Giacomino Bulgarelli. Da ricordare, inoltre, che per ben tre
volte il risultato finale è stato 2-2. Dunque, su un campo non del tutto amico
affrontiamo una squadra ampiamente alla nostra portata. I ragazzi di Donadoni,
ovviamente, sono chiamati a dare continuità alla splendida vittoria ottenuta
domenica scorsa contro il Torino. Facile a dirsi, un po’ meno a realizzarsi,
tenuto conto degli improvvisi cambi di marcia a cui ci siamo dovuti abituare
nel corso di questa stagione. Ormai sappiamo che la squadra non è da
disprezzare; è però vero che presenta dei limiti non facili da correggere. I nostri
baldi giovani sono capaci di grandi imprese come di perdersi in un bicchier d’acqua,
e Roberto Donadoni non sempre riesce a far quadrare i cerchi. Non dimentichiamoci,
comunque, che la stagione ha assunto dei toni particolari: accertato, ormai,
che le ultime della classe non destano particolari apprensioni, e quindi liberi
dall’incombenza di dover lottare per la salvezza, potremo dedicarci a degli
esperimenti in ottica futura, oltre a puntare ad un deciso miglioramento della
posizione in classifica. Per finire, due parole sul mercato: partiti in
prestito Mounier e Ferrari, messo fuori combattimento lo scorretto procuratore
di Donsah ( che poi è molto amico dello stregone-pigmalione di Diawara, occhio …
), misteriosamente sparito dai radar Cerci, resta ancora una volta da chiarire
la situazione di Acquafresca: a quanto pare, dopo il cambio di panchina, a
Terni di lui non sanno che farsene, o almeno così si dice; se invece la frenata
fosse dovuta ad un suo ripensamento, questa non sarebbe una dimostrazione di
saggezza: a giugno il suo contratto va comunque in scadenza, per cui è nel suo
stesso interesse approdare in un porto sicuro, in quanto uno svincolato con le
sue pessime referenze a quel punto risulterebbe difficile da collocare anche al
più diabolico procuratore dell’intera galassia. Riusciremo mai a liberarci di tale
investimento improduttivo? Vedremo. Nel frattempo,
godiamoci questa gita in Sardegna.
Paolo Milito