Bologna-Roma è una classica del nostro
campionato, ed è anche un punto d’incontro di numerosi percorsi che hanno visto
incrociarsi le vie delle due città. Se andiamo a rivedere tutti i precedenti
non bastano tre giorni di racconti; è sufficiente pensare che domani è
annunciata in tribuna la presenza di Joe Tacopina, prima vicepresidente
giallorosso e poi Presidente Rossoblù, per tacere di Claudio Fenucci, dirigente
di entrambe le squadre, e di Mattia Destro, alla ricerca di un rilancio sotto
le Due Torri dopo gli ottimi trascorsi giovanili romanisti. Fra campionato e
Coppa Italia il match è andato finora in scena per ben 70 volte, con 31
vittorie del Bologna, 19 della Roma e 20 pareggi. La vittoria più robusta del
Bologna risale al 30 giugno 1930, un 5-2 in cui spiccarono una tripletta del
nostro Maini ed un gol romanista del nostro futuro allenatore Fulvio Bernardini;
il 23 novembre 2003, invece, la Roma inflisse una dura lezione al suo Maestro
Carletto Mazzone, un 4-0 dovuto ai gol di Totti, Montella, Panucci e Cassano. Per
ben due volte il risultato finale è stato 3-3: il 9 novembre 1930, con una
doppietta di Maini ed un gol di Reguzzoni, e il 27 gennaio 2013, giorno in cui
segnarono, fra gli altri, il romanista Osvaldo e i nostri Gilardino e
Gabbiadini. Altre partite sono rimaste memorabili: quella del 19 gennaio 1964,
un 4-0 scaturito da tre gol di Harald Nielsen ed uno di Marino Perani, al
termine della quale il Bologna acquisì la piena certezza di poter competere per
lo scudetto poi vinto non senza difficoltà “ artificiali ”; quella del 30
dicembre 1989, finita 1-1 e passata alla storia per l’infarto che pose
drammaticamente fine alla carriera di Lionello Manfredonia; quella dell’11
febbraio 2001, disputata controvoglia dai nostri giocatori all’indomani della
tragica scomparsa di Niccolò Galli e persa 2-1; infine quella del 25 settembre 2004,
giorno in cui un Bologna destinato a retrocedere dopo spareggio col Parma
riuscì a vincere 3-1 pur essendo stato ridotto ai minimi termini da una
falcidia di infortuni ed espulsioni. Dunque, la tradizione ci è sostanzialmente
favorevole, anche se negli ultimi dieci anni c’è stata una netta supremazia giallorossa.
I nostri avversari vogliono ovviamente mantenere il passo della Fiorentina,
diretta concorrente nella corsa verso lo scudetto. I nostri ragazzi,
rivitalizzati dalla cura-Donadoni, sperano di ottenere qualcosa in più di un
semplice attestato di stima: basti pensare a quel che ha combinato Destro, dato
per spacciato dopo un ruvido contrasto con Pulzetti in allenamento e capace di
tornare abile e arruolato contro ogni previsione. Marco Di Vaio spiega questo
cambio di approccio verso le partite con la diversa comunicativa che
contraddistingue Delio Rossi da Donadoni: il nuovo tecnico, a detta del club
manager, “ comunica meglio “, mettendo i giocatori a proprio agio e rendendoli
più rilassati e competitivi. A questo punto spero che tale rilassatezza
accompagni i Rossoblù per tutto il resto del campionato, in modo da garantirci
qualche bella soddisfazione.
Paolo Milito
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