Archiviata la
difficile e travagliata stagione del Covid, i dirigenti di tutte le squadre, e
quindi anche del Bologna, sono al lavoro per farsi trovare pronti alla partenza
della prossima, fissata per metà settembre. Salutato Krejci, tornato alla
casa-madre, Sabatini & C. stanno cercando di non farsi prendere per il
bavero da procuratori d’assalto, intenzionati a trarre il massimo vantaggio
dalle trattative col Paperone canadese. Tranquilli, siamo in buone mani, e alla
fine verrà fuori qualcosa di buono. Nel clima sonnacchioso d’agosto spicca l’ennesima
bravata dello Sporting Lisbona, una squadra che si è materializzata spesso al
nostro orizzonte: furono loro a buttarci fuori dalla Coppa UEFA del 1991,
vanificando il lavoro di Gigi Radice, che in campionato non era riuscito a raddrizzare
altrettanto bene la barca. Nel 1999, però, fummo noi a vincere il doppio
confronto, nel pieno della esaltante cavalcata che ci avrebbe portati ad un
passo dalla clamorosa doppietta Coppa UEFA – Coppa Italia. In tempi più
recenti, i buoni uffici di questi signori portoghesi sono stati determinanti
per il nostro destino: dopo aver sedotto e abbandonato Emiliano Viviano, hanno
pensato bene di fare la stessa cosa con Sinisa Mihajlovic, che, come ben si sa,
è molto meno socievole e remissivo del portierone toscano. La conclusione
immediata la conosciamo bene: in attesa di un cospicuo risarcimento, Sinisa ha
preso, in amicizia, un Bologna con un piede e tre quarti nella fossa, dopo il
mortificante rifiuto opposto da Gianni De Biasi, e lo ha guidato in una
rincorsa che ha finito per diventare un piccolo grande record. Il seguito,
però, non è stato altrettanto simpatico: condannati a pagare ben tre milioni di
€uro al nostro tecnico, i lestofanti portoghesi hanno messo in atto una
stucchevole serie di trucchi e scherzi per scucire meno soldi possibile, col
risultato che Sinisa aspetta ancora il resto del conto, ovvero 750 mila €uro (
per chi non se lo ricordasse, un miliardo e mezzo di Lire ). Non contenti, gli
emissari biancoverdi hanno cominciato ad irretire Lyanco, il cui ritorno sotto
le Due Torri sembrava ormai cosa fatta dopo il cambio di guida tecnica avvenuto
nel Torino. Insomma, siamo di fronte ad una manica di impiastri che non si
lasciano sfuggire ogni occasione per rompere le scatole. Ma Sinisa, ormai lo
sappiamo, è un tipo tosto, e riuscirà senz’altro a ridurre questi simpatici
portoghesi a più miti consigli. Per non farci mancare nulla, c’è stato anche il
balletto riguardante la panchina della Primavera Rossoblù. È doverosa una
precisazione: per chi non lo sapesse, essendo un Campione del Mondo, Daniele De
Rossi non ha bisogno ne’ di patentini ne’ di deroghe per sedersi sopra una
panchina. Esattamente come Alberto Gilardino. Molto più semplicemente, una
volta uscito di scena l’odiatissimo presidente romanista Pallotta, De Rossi ha
pensato bene di mettersi alla finestra, come il suo amicone Totti, lasciando
Walter Sabatini con un palmo di naso. Pazienza, Gila è comunque un ottimo
conoscitore del pianeta-calcio, e in coppia con Perez continuerà senza dubbio a
percorrere l’ottima strada tracciata da Troise, che ha deciso di misurarsi con
un campionato professionistico. Buona domenica a tutti.
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