Non sono
sorpreso dalle turbolente voci di mercato che circondano in questi giorni il
Bologna: ci sono sempre state, specie dopo il 1964, e purtroppo, dopo la
scomparsa del Presidentissimo Dall’Ara, si è andata affermando
progressivamente, da parte delle altre squadre, soprattutto di calibro medio e
alto, la cattiva abitudine di venire “ a fare la spesa “ a Casteldebole. Nei dodici
anni dell’Era Gazzoni le cose erano un po’ migliorate, poi però c’è stata una
ricaduta peggiore della malattia, e solo con l’avvento dei NordAmerikani si è
potuto ricominciare a programmare un pochino più seriamente il futuro. Ecco quindi
che, come al solito, la stampa scandalistica sportiva si è lanciata a capofitto
sui nostri giovani migliori, in particolare Orsolini, dimenticando un piccolo
particolare: abbiamo un Direttore Generale che risponde al nome di Walter
Sabatini, che ha già zittito le cornacchie pronte ad insinuare che avesse
pronte le valigie in direzione Roma Giallorossa, che è abituato a lavorare in
un certo modo, e che se dovesse decidere di lasciar partire Orsolini lo farebbe
solo dopo essersi cautelato le chiappe. Ricordate il caso Pulgar? Il bullastro
andò via sentenziando di aver lasciato una 500 per una Ferrari, più o meno. Ebbene,
non solo nel cambio ci abbiamo guadagnato, ingaggiando un cileno più vecchio e
più rozzo, ma più efficace, ovvero Gary Medel, ma adesso, un anno dopo, se
davvero dovesse passare dalla Fiorentina al Betis Siviglia, grazie ad un
cavillo voluto da Sabatini entrerebbe nelle casse del Bologna una discreta
sommetta, a titolo di bonus per la valorizzazione. Tranquilli, siamo in buone
mani. Piuttosto non mi spiego quali strane manovre ci siano dietro la strana
vicenda della panchina della Primavera Rossoblù: in genere, quando un
allenatore se ne va, viene facilmente sostituito. Invece, da quando Emanuele
Troise ha salutato la compagnia per
tentare l’avventura nel calcio degli adulti, si è scatenato un ridicolo
balletto che ha visto coinvolti, finora, due Eroi di Berlino 2006, De Rossi e
Gilardino, e che non accenna a risolversi. Ma la cosa che ha destato più
discussioni è stata la clamorosa uscita di Stefano Torrisi, che ha criticato
pubblicamente ed aspramente l’intero Carrozzone Rossoblù relativamente alla
stagione appena conclusa, rifilando una lavata di capo anche a Sinisa
Mihajlovic, reo, a suo dire, di aver parlato troppo. Le cose sono due: o l’intervistatore
ha disturbato Torrisi mentre era intento a spassarsela con una cavallona boema
( lui vive da anni a Praga ), oppure il Toro è rimasto seccato per non essere
stato coinvolto nel progetto degli Amerikani. In ogni caso, trovo certe
critiche veramente ingenerose. Certo, sarebbe stato meglio evitare figuracce
come quella di Firenze. Il clamoroso cappotto incassato ieri sera dal Barcellona,
però, non solo ha cancellato il 7-1 che tanto aveva esaltato Mr. Minuzzaglia De
Laurentiis, ma ha dimostrato che, nel calcio-subbuteo tanto detestato da Walter
Sabatini siamo in buona compagnia. Buon Ferragosto a tutti !!!
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