Settimana
interlocutoria, come era lecito aspettarsi in una situazione così anomala. Però
qualcosa ai margini è successo: Liu-Jo ha chiuso il rapporto di sponsorizzazione della Maglia, motivandolo con la crisi economica e la necessità di dover provvedere prima ai propri dipendenti; Orsolini ha sciolto il mistero che circondava
le sue scelte contrattuali, annunciando ufficialmente di essere entrato nel
giro di Silvio Pagliari; Kreijci ha spiegato al mondo di non essere stato
cacciato, ma di aver chiesto espressamente di tornare a casa perché a Bologna
aveva solo prospettive di panchina; si è risolta anche la telenovela della
panchina-Primavera: a guidare i nostri giovani sarà Luciano Zauri, reduce da
una stagione a fasi alterne in quel di Pescara, tanto fra gli adulti quanto fra
i ragazzi. Avrà il difficile compito di non far rimpiangere Emanuele Troise,
che aveva trasformato la nostra Primavera in un rullo compressore, ma i suoi
precedenti in tal senso sono rassicuranti. Tutto tranquillo, dunque ??? No, perché
in una canicola come quella che stiamo vivendo, l’immancabile brivido dell’imprevisto
è sempre dietro l’angolo. In questo caso, si è materializzato sotto le mentite
spoglie di Michele Pazienza, dimenticabile e dimenticato ex giocatore Rossoblù,
il quale, forse seccato per il troppo spazio che aveva avuto la scorsa
settimana Stefano Torrisi, uno che alla nostra causa rispetto a lui ha dato
cento contro uno, ha pensato bene di mettersi a pontificare tagliando i panni
addosso a tutto il Bologna attuale. Ottenendo più o meno gli stessi esiti di
quando era sceso in campo da calciatore indossando la nostra Maglia. Vabbè, inutile
incazzarsi correndo dietro al nulla; del resto questo signore porta un cognome
che da solo è un’esortazione, per quanto alle volte sia difficoltoso mordere il
freno di fronte a certe dissertazioni disinvolte. Mi permetto solo di far
notare che, se Sinisa allena il Bologna e costui il Manfredonia, con tutto il
rispetto parlando, un motivo pure ci sarà. Infine una nuova telenovela: Lyanco.
È fin troppo evidente la sproporzione del rendimento del Bologna di Sinisa col
brasiliano piuttosto che senza; ovvio, quindi, che il tecnico serbo, al di là
delle dichiarazioni di facciata, stia facendo di tutto per riportarlo sotto le
Due Torri. Il punto è: se davvero Urbano Cairo è così amico di Sinisa, perché un
giorno chiede dieci milioni e un altro venti ??? E come mai, con tante squadre
esistenti al mondo, a disturbare la trattativa saltano fuori proprio i
cattivoni dello Sporting Lisbona ??? I conti, come sempre, li faremo a fine
mercato. Mi permetto solo di ricordare cosa avvenne nell’estate 2012: l’allora
azionista di riferimento del Bologna Massimo Zanetti, in giugno, disse: “ Ma
quanto è bravo Gilardino “, e l’arrivo del violinista a Bologna fu annunciato
solo negli ultimi minuti del calciomercato, tre mesi dopo e dopo una
stucchevole serie di annunci e smentite di acquisti da cui erano rimasti
esclusi, a malapena, Higuain, Messi e Cavani. Quindi non mi stupirei se, alla
fine di tutti questi balletti, venisse fuori che Lyanco avesse già raggiunto un
qualche accordo in linea di massima coi nostri emissari fin dall’inizio delle
grandi manovre. Staremo a vedere.
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