Vista l’aria che tira, è doverosa una premessa extra calcistica: Sinisa Mihajlovic ha delle idee politiche ben precise, che non ha mai nascosto e che non è obbligato a nascondere, a prescindere se siano da condividere o meno. La questione è un’altra: così come esiste un divieto di diffondere sondaggi a ridosso delle elezioni, sarebbe opportuno che, nello stesso periodo, la stampa si astenesse dal mandare in giro scribacchini pronti a sollevare polveroni con domande inappropriate. Mi spiego: probabilmente l’intervistatore di turno ha pensato bene di tirare acqua a favore di un certo mulino, dimenticando che la risposta di Sinisa sarebbe stata inevitabilmente strumentalizzata e che prima o poi, nel corso di quella giornata, qualcuno di fede politica opposta avrebbe finito col pubblicare dei post assolutamente contrari alla pubblica decenza ed al buonsenso. Comunque sia, il fatto che Sinisa non la pensi come me non comporta che io gli debba augurare la morte o che smetta per questo di tifare per il Bologna; non essendo, però, il serbo un politico di professione, sarà meglio che certe domande, la prossima volta, gli vengano rivolte in un momento più tranquillo anziché nel pieno di una campagna elettorale, specie se furibonda come quella che si conclude stasera. Spostando l’attenzione sul calcio giocato, dovremo fare i conti con la partenza di Dzemaili: è vero che Diamanti, a suo tempo, si pentì dell’avventura cinese, ma era un po’ più giovane e un po’ meno acciaccato. Se lo svizzero, come sembra ormai certo, dovesse accettare la faraonica offerta del club allenato da Donadoni, eserciterebbe un suo sacrosanto diritto. Inoltre, ne guadagnerebbero le casse del Bologna, alleggerite di un ingaggio importante. E veniamo alla partita di domani. I numeri dicono che il derby, in terra ferrarese, conta 31 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B, Serie C e Coppa Italia, con un bilancio a noi favorevole: 13 vittorie, 8 sconfitte e 10 pareggi. La vittoria più robusta è del 15 febbraio 1925, in Prima Divisione, un bel 4-0 dovuto alla doppietta di Schiavio ed ai gol di Della Valle III e Perin; la sconfitta più sonora è invece il 6-2 incassato in Coppa Italia il 6 luglio 1958: per la SPAL doppiette di Oltramari e Sorio in aggiunta ai gol di Malatrasi e Macor, per noi solo Pascutti e Fogli. I pareggi, compreso l’ultimo confronto in ordine di tempo, sono tutti assestati su bassi livelli, ovvero 0-0 oppure 1-1. Domani pomeriggio, dunque, dovremmo facilmente mettere alle spalle lo sconcerto rimediato nelle ultime due partite, con una sconfitta torinese dovuta all’assenza di gente in grado di finalizzare un dominio assoluto e un pareggio casalingo figlio della mancata intesa fra i nuovi arrivati e quelli che c’erano più che dell’espulsione comunque incomprensibile di un nostro giocatore-chiave. La storia ci insegna, però, che i cugini ferraresi, quando possono, uno sgambetto ce lo fanno sempre volentieri, vedi lo spareggio-promozione in Serie C nel 1994. Quel che è certo, è che domani coloro che seguiranno la squadra dovranno sostenere TUTTI i nostri giocatori e il Mister, come e più di quanto avvenuto nelle domeniche precedenti, astenendosi da pagliacciate di qualsiasi ordine e grado. I conti politici si regolano nelle urne, e per farlo c’è tutta la giornata seguente, senza bisogno di sconfinamenti calcistici di cui, francamente, non se ne avverte la necessità. Buona partita a tutti.
Paolo Milito
Nessun commento:
Posta un commento