Dopo una
serie di vicende altalenanti, di prestazioni sofferte e un’alternanza di
risultati positivi e negativi fortemente condizionata dalla malattia che
affligge il nostro allenatore, domani ci troviamo di fronte ad un vero punto di
svolta. Il calendario, infatti, ci riserva la visita a domicilio dell’Atalanta,
ovvero la squadra più in palla della Serie A, fresca reduce da un’esaltante
prestazione in campo internazionale. Al Dall’Ara il confronto conta ben 57
precedenti, suddivisi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 33 vittorie
Rossoblù contro 10 dei bergamaschi e 14 pareggi. In due occasioni abbiamo
stravinto per 5-0: il 29 maggio 1960 grazie alla doppietta di Sergio Campana
corredata dai gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli; il 7 gennaio 1968, invece,
la doppietta la mise a segno Ezio Pascutti, in aggiunta ai gol di Tentorio,
Perani ( bergamasco ed ex atalantino ) e Fogli. La vittoria più robusta dei
nerazzurri risale all’11 settembre 1949: un clamoroso 6-2, dovuto alla
tripletta di Hansen, alla doppietta di Soerensen e al tocco finale di Randon, a
cui replicammo solo con Cappello e Mike. Quanto ai pareggi, spicca un 4-4 in
Coppa Italia, il 19 novembre 1997, frutto della lotteria dei rigori; in
condizioni normali, invece, si ricordano i 2-2 del 10 novembre 2001 e del 20
gennaio 2010. Ripreso pienamente possesso di Casteldebole, un furibondo Sinisa
Mihajlovic ha cercato in tutti i modi di ricaricare la truppa, dopo la
sconcertante sconfitta rimediata contro il Milan, dovuta sì a delle sviste
arbitrali ma sicuramente incentivata da una serie di disattenzioni e di cali di
concentrazione che farebbero meglio a sparire dal nostro orizzonte. E la truppa
dovrebbe aver recepito certi segnali, visto che ieri, dopo aver soppresso due
riposi settimanali consecutivi, il tecnico serbo ha lasciato ai ragazzi il
pomeriggio libero. Intanto dovremo cercare di ottenere il miglior risultato
possibile, in attesa di un mercato di riparazione dal quale, a prescindere da
Ibrahimovic, dovremo uscire obbligatoriamente migliorati. Ancora ieri sera
alcuni superesperti di Sportitalia sostenevano che le recenti dichiarazioni di
Walter Sabatini su Ibra siano un bluff, e che in realtà il serbo-svedese abbia
già fermato una villa sui colli bolognesi, in attesa di ufficializzare il suo
arrivo all’apertura delle liste. Cazzate ??? Verità in possesso di depositari
del Santo Verbo ??? Staremo a vedere. Per quel che mi riguarda, le certezze
sono altre: 1) Anche i tuttologi di Sportitalia hanno famiglia, e giustamente
cercano di incentivare l’interesse del pubblico verso le voci di mercato,
fortemente danneggiate da sputtanate americane di vario tipo; 2) In attesa di
poter schierare in campo il gioiellino Dominguez, i nostri uomini-mercato
faranno bene a recuperare Lyanco, liberarsi una volta per tutte dell’inconcludente
Destro e dotare Mister Sinisa di gente realmente in grado di metter in atto le
sue teorie. Anche perché il povero Palacio non potrà certamente cantare e
portare la croce da qui a fine campionato senza concedersi qualche giusto
momento di pausa. Prima di chiudere, mi permetto due parole a commento di un’intervista
rilasciata da Julio Cruz: El Jardinero ha ricordato la famosissima partita
pareggiata 2-2 contro la Juve, passata alla storia per lo spot di Guidolin in
favore dei pozzineri, ma ha parlato di altre fogne: ovvero la sistematica
persecuzione dei nostri giocatori da parte della terna arbitrale, in modo da
favorire la rimonta bianconera. Dunque, non si tratta di favole che ci
raccontiamo fra di noi per giustificare un’inferiorità tecnica che, specie in
quel momento, non c’era. Accadeva, però, nel 2002. Domani è un altro giorno. L’Atalanta
è un’avversaria tosta, ma con le dovute attenzioni possiamo uscire dal
confronto senza troppi danni. Eliminando le disattenzioni.
Paolo Milito
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