Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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sabato 14 dicembre 2019

PUNTO DI SVOLTA.


Dopo una serie di vicende altalenanti, di prestazioni sofferte e un’alternanza di risultati positivi e negativi fortemente condizionata dalla malattia che affligge il nostro allenatore, domani ci troviamo di fronte ad un vero punto di svolta. Il calendario, infatti, ci riserva la visita a domicilio dell’Atalanta, ovvero la squadra più in palla della Serie A, fresca reduce da un’esaltante prestazione in campo internazionale. Al Dall’Ara il confronto conta ben 57 precedenti, suddivisi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 33 vittorie Rossoblù contro 10 dei bergamaschi e 14 pareggi. In due occasioni abbiamo stravinto per 5-0: il 29 maggio 1960 grazie alla doppietta di Sergio Campana corredata dai gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli; il 7 gennaio 1968, invece, la doppietta la mise a segno Ezio Pascutti, in aggiunta ai gol di Tentorio, Perani ( bergamasco ed ex atalantino ) e Fogli. La vittoria più robusta dei nerazzurri risale all’11 settembre 1949: un clamoroso 6-2, dovuto alla tripletta di Hansen, alla doppietta di Soerensen e al tocco finale di Randon, a cui replicammo solo con Cappello e Mike. Quanto ai pareggi, spicca un 4-4 in Coppa Italia, il 19 novembre 1997, frutto della lotteria dei rigori; in condizioni normali, invece, si ricordano i 2-2 del 10 novembre 2001 e del 20 gennaio 2010. Ripreso pienamente possesso di Casteldebole, un furibondo Sinisa Mihajlovic ha cercato in tutti i modi di ricaricare la truppa, dopo la sconcertante sconfitta rimediata contro il Milan, dovuta sì a delle sviste arbitrali ma sicuramente incentivata da una serie di disattenzioni e di cali di concentrazione che farebbero meglio a sparire dal nostro orizzonte. E la truppa dovrebbe aver recepito certi segnali, visto che ieri, dopo aver soppresso due riposi settimanali consecutivi, il tecnico serbo ha lasciato ai ragazzi il pomeriggio libero. Intanto dovremo cercare di ottenere il miglior risultato possibile, in attesa di un mercato di riparazione dal quale, a prescindere da Ibrahimovic, dovremo uscire obbligatoriamente migliorati. Ancora ieri sera alcuni superesperti di Sportitalia sostenevano che le recenti dichiarazioni di Walter Sabatini su Ibra siano un bluff, e che in realtà il serbo-svedese abbia già fermato una villa sui colli bolognesi, in attesa di ufficializzare il suo arrivo all’apertura delle liste. Cazzate ??? Verità in possesso di depositari del Santo Verbo ??? Staremo a vedere. Per quel che mi riguarda, le certezze sono altre: 1) Anche i tuttologi di Sportitalia hanno famiglia, e giustamente cercano di incentivare l’interesse del pubblico verso le voci di mercato, fortemente danneggiate da sputtanate americane di vario tipo; 2) In attesa di poter schierare in campo il gioiellino Dominguez, i nostri uomini-mercato faranno bene a recuperare Lyanco, liberarsi una volta per tutte dell’inconcludente Destro e dotare Mister Sinisa di gente realmente in grado di metter in atto le sue teorie. Anche perché il povero Palacio non potrà certamente cantare e portare la croce da qui a fine campionato senza concedersi qualche giusto momento di pausa. Prima di chiudere, mi permetto due parole a commento di un’intervista rilasciata da Julio Cruz: El Jardinero ha ricordato la famosissima partita pareggiata 2-2 contro la Juve, passata alla storia per lo spot di Guidolin in favore dei pozzineri, ma ha parlato di altre fogne: ovvero la sistematica persecuzione dei nostri giocatori da parte della terna arbitrale, in modo da favorire la rimonta bianconera. Dunque, non si tratta di favole che ci raccontiamo fra di noi per giustificare un’inferiorità tecnica che, specie in quel momento, non c’era. Accadeva, però, nel 2002. Domani è un altro giorno. L’Atalanta è un’avversaria tosta, ma con le dovute attenzioni possiamo uscire dal confronto senza troppi danni. Eliminando le disattenzioni.

Paolo Milito


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