Paolo Milito
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
domenica 5 maggio 2019
UN PUNTO.
Il primo di tre
appuntamenti fissati al lunedi da SKY per realizzare un cosiddetto “ gran
finale “ ci porta in casa del Milan, avversario storico e di tutto rispetto, a
cui ci legano ricordi a volte esaltanti e a volte anche tragici. Oltretutto si
tratta di un altro pezzo importante del passato di Sinisa Mihajlovic, che per
quanto sia stato boicottato e disturbato dai dirigenti rossoneri dell’epoca è
riuscito comunque ad ottenere dei risultati di un certo spessore, a cominciare dal
lancio in prima squadra del giovanissimo Gigi Donnarumma. Ma andiamo per gradi.
Fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, il confronto vanta, a
Milano, qualcosa come 88 precedenti, con 51 vittorie dei padroni di casa, 16
del Bologna e 21 pareggi. Gli aridi numeri raccontano di un 9-1 per i
rossoneri, ottenuto il 25 ottobre 1914 in Prima Divisione, così come in Prima
Divisione ci fu la sonora vittoria Rossoblù del 5 novembre 1922, un fragoroso
8-0 con Della Valle III autore di cinque gol ( e Alberti che fece gli altri tre
). In un calcio più “ serio “, spiccano il 6-0 a favore del Milan risalente al
12 maggio 1991, e il 3-0 rifilato da Biavati, Schiavio & C. ai padroni di
casa il 28 maggio 1933, così come il pirotecnico 3-3 del 17 febbraio 2001, con
dedica finale di Giacomino Cipriani all’amico Niccolò Galli scomparso la
settimana precedente. Il San Siro rossonero, però, è legato anche ad altri
ricordi indelebili della nostra storia, che spaziano dall’entrata criminale di Benetti
ai danni di Franco Liguori al missile di Valiani che celebrò degnamente un
nostro ritorno ai piani alti, oppure ad una vittoria ai rigori in Coppa Italia
in una rigida notte di dicembre del 1995, loro euromondiali e noi aspiranti
vincitori del Torneo dei Bar, per finire col tiro al volo di Giaccherini che ci
regalò una Befana indimenticabile confezionata da un altro ex rossonero di
lusso, Roberto Donadoni. Una partita, dunque, dai precedenti importanti, che dovrebbe
quindi prefigurarsi come uno scontro acceso. Le circostanze attuali, però,
fanno sì che si riduca tutto ad un punto. Un punto sarebbe prezioso per l’attuale
Milan in crisi di identità; un punto sarebbe la certezza quasi assoluta della
raggiunta salvezza del Bologna; un risultato positivo per noi, a prescindere
dalla consistenza, sarebbe un punto di partenza concreto per poter intavolare
un discorso serio con Mihajlovic in prospettiva futura, così come un risultato
negativo potrebbe viceversa rappresentare un punto di partenza per una
contestazione che porterebbe il tecnico serbo a fare la stessa fine del suo
amico Donadoni. Per il resto, io sono orientato ad aspettare la fine del
campionato, senza dar troppo spazio alle voci che in questi giorni si
rincorrono. Perché se è vero che Sinisa è rimasto soddisfatto del poco
soddisfacente Bigon, è altrettanto vero che il dirigente veneto si è macchiato
di troppi errori strutturali, che non possono essere cancellati magicamente
dalle imprese messe a segno da Sinisa o dalla vittoria dei ragazzini al
Viareggio. Così come è vero che Arianna Ferrari ( all’anagrafe Rapaccioni ),
moglie di Sinisa, figlia e nipote di storici ultras biancocelesti, avrebbe
tutto l’interesse a favorire l’ingaggio del marito da parte della Lazio, ma
dovrebbe fare i conti con Igli Tare, un personaggio che a Bologna conosciamo
bene, che con Sinisa non si ama e del quale Claudio Lotito difficilmente
sarebbe disposto a privarsi. Più concreto, dunque, il rischio che Mihajlovic
possa essere irretito da sirene straniere, in particolare britanniche; a mio
avviso, però, specie in considerazione della disavventura portoghese in cui il
tecnico è incappato ad inizio stagione, potrebbero bastare un leggero ritocco
dell’ingaggio ed una consistente ristrutturazione della rosa tale da
consentirgli di aspirare, quanto meno, a trascorrere l’intero prossimo
campionato nella parte sinistra della classifica, per convincerlo a restare
sotto le Due Torri. Staremo a vedere. Per adesso, pensiamo a far bene contro il
Milan.
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