E così, dopo un’attesa nemmeno troppo lunga, è arrivato il momento di
mettere alla prova il nuovo allenatore del Bologna. Siamo passati da una vecchia
gloria milanista ad un’altra, ma il clima che si respira è totalmente diverso. Avevo
già avuto modo di sottolineare, nel corso dell’ultima stagione, che il
rendimento schizofrenico della squadra, capace di alternare prestazioni
esaltanti a figuracce colossali e disarmanti, poteva essere dovuto a contrasti
interni allo spogliatoio, ma per fortuna
( o purtroppo ??? ) nell’Era Saputo i muri di Casteldebole sono molto
spessi, in misura direttamente proporzionale a quanto erano trasparenti e
bucherellati sotto Albano Marrano, ragion per cui certe cose si possono solo
tirare a indovinare. Singolare, comunque, che contestualmente all’esonero di
Donadoni sia partito dalla Francia un tweet di esultanza firmato da Mounier,
uno che sembrava dovesse diventare un punto fermo del nostro scacchiere e che
invece, via via, era scivolato in fondo alle gerarchie fino a ritrovarsi …
sbolognato ad una squadra francese la cui tifoseria lo aspettava al varco per
via di troppo disinvolte esternazioni di gioventù. Qualche altra cosa l’abbiamo
appresa da una dichiarazione quasi a denti stretti di Simone Verdi, che in quel
di Napoli ha ammesso che il tecnico bergamasco non si era certo complimentato
con lui all’indomani del clamoroso rifiuto durante il mercato invernale. Insomma:
Donadoni ormai aveva rotto con la squadra, ed il congedo era diventato
inevitabile. Dal canto suo, Inzaghi sembra aver portato una robusta ventata di
entusiasmo, i cui benefici effetti dovrebbero essere visibili già a partire da
domani sera. La prima di Coppa Italia ci mette di fronte ad una nobile
decaduta, il Padova, che si sta riaffacciando solo ora alle grandi ribalte dopo
un lungo periodo di sofferenze, e alla cui guida troviamo Pierpaolo Bisoli, che
personalmente ricordo come il tecnico che ha fatto vivere l’ultima stagione di un
certo spessore al Foligno ma che, all’ombra della Torre di Maratona, è stato
capace di ingranare, nel 2011, una partenza talmente disastrosa da consegnare a
Stefano Pioli una squadra praticamente a punti zero, con una sola serata di
gloria: la qualificazione al turno successivo di Coppa Italia, ottenuta proprio
a spese del Padova !!! Vabbè, veniamo alle statistiche: in terra bolognese il
match conta complessivamente 22 precedenti, distribuiti fra Prima Divisione,
Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 13 vittorie Rossoblù, 4 del Padova e 5
pareggi. Per ritrovare la nostra vittoria più robusta bisogna risalire al 3
ottobre 1926, anniversario della fondazione e prima giornata di quel
campionato: un fragoroso 5- 1, dovuto alla doppietta di Angiolino Schiavio ed
ai gol di Martelli, Monti e Maini, a cui replicò il padovano Pozzi. Delle quattro
vittorie padovane, tre sono state ottenute col punteggio di 2 -1; la più
dannosa fu senza dubbio quella maturata il 22 agosto 1993: pur essendo in Serie
C giocavamo nella Coppa Italia vera e propria, e quella sconfitta ci costò l’eliminazione;
al gol iniziale del nostro Luca Cecconi risposero Simonetta e Maniero. Per ben
due volte, poi, la partita è finita 2 -2: il 15 ottobre 1950, gol di Cappello e
Matteucci a cui risposero Celio e Curti, e il 5 giugno 1960, ultima giornata di
quel campionato, quando alla doppietta del padovano Brighenti replicarono i
nostri Tumburus e Demarco. Dunque, tradizione ampiamente favorevole. In attesa
di vedere se arriverà un nuovo Numero Dieci, se Mattia Destro ( che in una
settimana ha respinto per due volte le avances del Parma ) proseguirà nel
proposito di risalire la china con indosso i nostri colori e se davvero il
capitano sarà Dzemaili, non ci resta che attendere il fischio d’inizio
ufficiale della nuova stagione, sperando che la serata si sviluppi un po’ più
felicemente rispetto ad un anno fa.
Paolo Milito
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