Nemmeno il tempo di accorgerci di aver vinto in casa col Verona che è
già tempo di una nuova avventura: a Genova ci aspetta la Banda-Ferrero, avanti
in classifica di sole due posizioni ma con dieci punti in più nel carniere. Il confronto
vanta 49 precedenti, distribuiti fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto; in particolare,
si ricorda il Gran Finale degli Anni ’90: durante la cavalcata delle 64
partite, le due squadre si fronteggiarono sia in campionato che nelle coppe
nazionali e internazionali, per un totale di sei gare; l’anno seguente i liguri
erano in B, ma in Coppa Italia vollero vendicarsi di presunti torti subiti in
precedenza dando vita ad un fitto lancio di rubinetti rimasto nella storia. Le aride
cifre, comunque, raccontano di 23 vittorie della Sampdoria, 13 del Bologna e 13
pareggi. La più cospicua vittoria dei blucerchiati risale al 10 giugno 1951:
7-2, tripletta di Sabbatella e gol di Gei, Lorenzo, Parodi e Bassetto a cui
replicarono i nostri Tacconi e Filiput; l’8 gennaio 1956, invece, fummo noi ad
imporci col notevole punteggio di 5-2, grazie alle doppiette di Valentinuzzi e
Pivatelli e ad un rigore di Pascutti, a cui risposero Martini e Firmani. A prescindere
dal punteggio, resta memorabile il pomeriggio del 29 marzo 1998, quando un
incontenibile Kenneth Andersson rimontò con una fantastica tripletta il doppio
svantaggio iniziale, opera di Veron e Montella. Da ricordare anche il 2-2
maturato il 10 gennaio 1954, doppietta di Karl Hansen contro i nostri Pivatelli
e Pozzan. E domani? Contro il Verona abbiamo constatato, una volta di più, che
i nostri punti di forza imprescindibili sono Verdi, Palacio e Dzemaili: quando
sono in giornata non ce n’è per nessuno, a prescindere dalle fasi alterne della
luna di Destro. A fine partita ho notato un particolare curioso: Joey Saputo ha
atteso i giocatori all’uscita dal campo, battendo loro la mano sul petto alla
maniera di Joe Tacopina. A cosa sarà dovuta questa inversione di tendenza del
solitamente algido e compassato miliardario canadese? Mistero. Mi auguro che la
manovra del Presidente abbia stimolato i nostri baldi giovani a dare il massimo
ed anche qualcosa di più, al fine di poter trascorrere una bella serata all’ombra
della Lanterna, senza fare la figura delle lucciole.
Paolo Milito
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