Dopo la figuraccia rimediata nella non-partita di Crotone, il ritiro
punitivo, il ritorno di Saputo, la conferma di Bigon e le speranze incazzose di
Marco Di Vaio, ci prepariamo a ricevere il Verona di Pecchia, Ferrari e
Zuculini, forti di una miglior posizione in classifica ( noi undicesimi, loro
penultimi ) frutto di dieci punti in più. Ci troveremo di fronte un avversario tradizionalmente
abbordabile, e palesemente inferiore sul piano tecnico, ma quanto successo a
Crotone deve giocoforza renderci pronti ad aspettarci altri miracoli in
negativo, le cui cause possono essere molteplici e misteriose, considerando
che, tanto per fare un esempio, rispetto alla disastrosa stagione 2013 l’attuale
Bologna rappresenta una sistemazione di lusso, ambita da molti giocatori che
all’epoca scappavano a gambe levate al solo sentirci nominare. I numeri dicono
che ci sono 27 precedenti, spalmati tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con un
bilancio nettamente favorevole ai nostri colori, ossia 14 vittorie contro 4 del
Verona e 9 pareggi. La vittoria più altisonante risale al 2 febbraio 1997,
quando il Bologna di Gazzoni e Ulivieri seppellì i gialloblù sotto una montagna
di gol: 6-1, con doppietta di Scapolo, gol di Paramatti, Marocchi, Andersson e
Shalimov e gol della bandiera di Zanini. Per contro, nella già citata stagione
2013-14, il 6 ottobre 2013 furono i gialloblù a passare sui nostri cadaveri
ottenendo un sonoro 4-1, dovuto ai gol di Cacciatore, Iturbe, Toni e Jorginho
inframezzati da un rigorino di Diamanti; a rendere memorabile quella batosta
contribuì uno sconcertante risvolto del mercato estivo: i nostri dirigenti
avevano sdegnosamente respinto Luca Toni, autocandidatosi a concludere la
carriera con la nostra maglia, sostenendo che non eravamo un cimitero di
elefanti, ed il Campione del Mondo era andato a fare le fortune degli
scaligeri, mentre noi imboccavamo una china pericolosa che ci avrebbe portato,
oltre che alla retrocessione, a rischiare di scomparire dalla faccia della
Terra. Da ricordare anche il 3 gennaio 1971, ultima partita di Franco Liguori prima
della “ Cura Benetti “: finì 2-2, doppio vantaggio veronese di Bergamaschi e
Clerici, rimontato da Savoldi e Bulgarelli. E domani? Ribadisco: la differenza
tecnica ci favorisce, la classifica non è bugiarda, ma a questo punto
preferisco non dare nulla per scontato. Mi permetto solo di chiedere una
prestazione che onori adeguatamente la memoria di Cesarino Cervellati, uno che
ha saputo indossare degnamente i nostri colori in campo e in panchina.
Paolo Milito
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