Bologna - Milan finisce clamorosamente 1 - 2!
Clamorosamente per il semplice fatto che ad Orsolini viene annullato, grazie al VAR, il gol che avrebbe sancito il pareggio... Tocco INVOLONTARIO di Palacio e gol annullato!
Detto questo, caro Bologna... che tristezza...
La squadra è davvero poca cosa e la difesa è inesistente! Nei due gol subiti, la nostra difesa è stata imbarazzante, tanto da permettere addirittura di prendere la mira...
E non è da ieri che la nostra difesa fa pena... Poi, al di là del risultato, sento dire che il Bologna non ha giocato male... Al di là del risultato? Quante partite abbiamo perso? Il Milan sale due volte e per due volte segna: noi, non ci riusciamo neanche a porta vuota!
Sinceramente, credo che non faremo più nemmeno un punto... Stagione finita... Zero emozioni e squadra da rifare completamente... Il "progetto Bologna" sarà anche pluriennale, ma 3 anni se ne sono già andati... e la crescita è stata pari a 0...
Mancano solo 2 sconfitte per superare il numero di partite perse in una stagione: possiamo farcela!!! 😔😔😔
Cerchiamo almeno di sdrammatizzare:
"È la seconda volta che il Var nega la gioia del gol ad Orsolini.
Giacomelli ha un inceneritore al posto del cuore. 😡" (Cit. Gianni Parmiani)...
Alessandra Sportelli Negrini
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
lunedì 30 aprile 2018
sabato 28 aprile 2018
A CIASCUNO IL SUO.
Domani viene a farci visita il Milan. Occasione di gran lusso: sotto
le Due Torri la partita conta qualcosa come 76 precedenti, distribuiti fra
Serie A, Serie B e Coppa Italia, e con un fattore-campo quasi ininfluente: 28
vittorie del Bologna, 26 dei rossoneri e 22 pareggi. La nostra vittoria più
vistosa è quella ottenuta il 6 gennaio 1935, un 6-3 dovuto alle doppiette di Ottani
e Sansone ed ai gol di Schiavio e Maini, in risposta alla doppietta di Moretti
seguita da un gol di Arcari. Purtroppo per noi, il Milan si è imposto per tre
volte col risultato di 4-1: il 19 giugno 1975, in Coppa italia, doppietta di Calloni,
gol di Biasiolo e Chiarugi, all’epoca milanista, e punto della bandiera di
Lionello Massimelli; il 25 giugno 1989, ultima di campionato, doppietta di Van
Basten, gol di Colombo e Mannari e replica di Lorenzo Marronaro; il 25 gennaio
2009, infine, vantaggio iniziale Rossoblù con rigore di Marco Di Vaio a cui
seguirono la doppietta di Kakà ed i gol di Seedorf e Beckham. In epoca più
recente sono da evidenziare due brutte serate: il 25 settembre 2013, dopo
essere stati in vantaggio per 3-1 fino al novantesimo, finimmo per incassare
due gol in un minuto e ci salvò solo il fischio finale, omologando un 3-3 che a
priori poteva anche essere un risultato soddisfacente ma poi, in realtà, si
rivelò un campanello d’allarme non percepito, in quanto erano venuti al pettine
dei nodi ( leggi lacune difensive ) che ci avrebbero condotto ad una rovinosa
retrocessione; infine l’8 febbraio 2017, ovvero l’ultima volta che è andato in
scena il match, una serata in cui, reduci dai sette fischioni incassati dal
Napoli, siamo stati capaci di perdere 1-0 beccando un gol allo scadere da una
squadra talmente malandata che in campo aveva nove uomini di cui solo sette
effettivamente utili alla causa. Domani sarà un altro giorno? Chissà … Noi
dobbiamo tenere alta la bandiera, tenendo presenti anche le implicazioni
sentimentali di un Donadoni intenzionato a non sfigurare di fronte a certi
soggetti, cercando magari di migliorare la posizione in classifica, nonostante
non ci siano più speranze di tipo europeo per la stagione a venire; loro stanno
preparando la finale di Coppa Italia, sono lacerati da contrasti interni che
non sempre riescono a mascherare e sono reduci dalla clamorosa sconfitta
interna contro il Benevento, fanalino di coda capace di strappare quattro punti
alla più altolocata avversaria, quindi avranno il dente molto avvelenato. In soldoni:
tutto lascia pensare che il Milan giocherà per fare bottino pieno; nelle nostre
file mancherà ancora una volta Destro, ma, oltre all’ex nerazzurro Palacio,
possiamo fare affidamento su due ex rossoneri, Verdi e Poli, che quando sono in
giornata non temono niente e nessuno. Dunque, pronostico triplo. Buona partita
a tutti.
Paolo Milito
sabato 21 aprile 2018
… COSA ANDIAMO A FARE A CAGLIARI ??? …
… visto che ci sono
diversi buoni motivi per fare altro: 1) Si possono scroccare a Roberto Donadoni
i soldi per vedere sul campo il Real Madrid o il Barcellona, di sicuro capaci
di produrre un gioco più divertente; 2) La partita è collocata nel cervellotico
orario delle 12.30, che a detta degli esperti di SKY è ottimo per suscitare maggior
interesse collettivo ma in realtà rappresenta solo una grandiosa rottura di
scatole per i tifosi delle squadre coinvolte; 3) Questo Bologna è capace di
dominare la partita anche contro il Real e di perderla al fischio finale per l’immancabile
disattenzione difensiva, diventata ormai istituzionale; 4) A questo punto si ha
la maledetta sensazione che a seguire il Bologna si perda tempo inutilmente,
quindi si cerca di sfruttare meglio l’improvvisa ondata di caldo abbattutasi
sull’Italia intera. Che si fa??? Torniamo coi piedi per terra e vediamo cosa
dicono le cifre: in terra sarda il confronto vanta 32 precedenti, distribuiti
tra Serie A, Serie B e Coppa Italia; 13 le vittorie del Cagliari, 6 quelle del
Bologna, 13 i pareggi. La vittoria più vistosa dei padroni di casa è
indubbiamente quella maturata il 2 novembre 2008, giorno del famigerato
ammutinamento dei nostri eroi contro l’indigesto mister Arrigoni: finì 5-1, gol
iniziale di Marco Di Vaio a cui seguirono un gol di Daniele Conti, una
doppietta di Jeda e, incredibile ma vero, una di Robert Acquafresca, a cui
evidentemente quel tipo di rossoblù suscitava maggiori stimoli. Il 2 giugno
1970, in Coppa Italia, furono invece i nostri eroi a travolgere il Cagliari
fresco Campione d’Italia con un fragoroso 4-0 che spianò loro la strada verso
il trionfo finale nella competizione: gol di Beppe Savoldi, autogol di Nenè (
quello vero ) e doppietta di Giacomino Bulgarelli. Quanto ai pareggi, per ben
tre volte il risultato finale è stato di 2-2. E domani? La squadra del nostro
ex mister Lopez ha sei punti in meno in classifica e non ha motivo di sentirsi
del tutto tranquilla. Per contro, noi dovremmo cancellare la figuraccia di Genova
dovendo fare i conti con le stranezze di Destro, ancora una volta fuori dai
giochi dopo essere stato al centro di una situazione non del tutto chiara, e
con i malumori suscitati dalle disinvolte dichiarazioni di Donadoni, sfociate
in uno striscione di contestazione appeso dai Tifosi della curva a Casteldebole
e subito fatto rimuovere. È vero che il giorno dopo è comparso un altro
striscione di segno opposto, ma un mio amico Tifoso molto degno di fede ritiene
che sia stato messo lì da Fenucci e Di Vaio ( HEHEHEHEHE !!! ). Vabbè,
ricordiamoci che il calcio è innanzi tutto un gioco, e cerchiamo di accostarci
a questa partita con l’obiettivo di uscirne soddisfatti.
Paolo Milito
martedì 17 aprile 2018
LUCCIOLE & LANTERNE
Nemmeno il tempo di accorgerci di aver vinto in casa col Verona che è
già tempo di una nuova avventura: a Genova ci aspetta la Banda-Ferrero, avanti
in classifica di sole due posizioni ma con dieci punti in più nel carniere. Il confronto
vanta 49 precedenti, distribuiti fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto; in particolare,
si ricorda il Gran Finale degli Anni ’90: durante la cavalcata delle 64
partite, le due squadre si fronteggiarono sia in campionato che nelle coppe
nazionali e internazionali, per un totale di sei gare; l’anno seguente i liguri
erano in B, ma in Coppa Italia vollero vendicarsi di presunti torti subiti in
precedenza dando vita ad un fitto lancio di rubinetti rimasto nella storia. Le aride
cifre, comunque, raccontano di 23 vittorie della Sampdoria, 13 del Bologna e 13
pareggi. La più cospicua vittoria dei blucerchiati risale al 10 giugno 1951:
7-2, tripletta di Sabbatella e gol di Gei, Lorenzo, Parodi e Bassetto a cui
replicarono i nostri Tacconi e Filiput; l’8 gennaio 1956, invece, fummo noi ad
imporci col notevole punteggio di 5-2, grazie alle doppiette di Valentinuzzi e
Pivatelli e ad un rigore di Pascutti, a cui risposero Martini e Firmani. A prescindere
dal punteggio, resta memorabile il pomeriggio del 29 marzo 1998, quando un
incontenibile Kenneth Andersson rimontò con una fantastica tripletta il doppio
svantaggio iniziale, opera di Veron e Montella. Da ricordare anche il 2-2
maturato il 10 gennaio 1954, doppietta di Karl Hansen contro i nostri Pivatelli
e Pozzan. E domani? Contro il Verona abbiamo constatato, una volta di più, che
i nostri punti di forza imprescindibili sono Verdi, Palacio e Dzemaili: quando
sono in giornata non ce n’è per nessuno, a prescindere dalle fasi alterne della
luna di Destro. A fine partita ho notato un particolare curioso: Joey Saputo ha
atteso i giocatori all’uscita dal campo, battendo loro la mano sul petto alla
maniera di Joe Tacopina. A cosa sarà dovuta questa inversione di tendenza del
solitamente algido e compassato miliardario canadese? Mistero. Mi auguro che la
manovra del Presidente abbia stimolato i nostri baldi giovani a dare il massimo
ed anche qualcosa di più, al fine di poter trascorrere una bella serata all’ombra
della Lanterna, senza fare la figura delle lucciole.
Paolo Milito
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