Nei giorni scorsi l’associazione Futuro
Rossoblù, di cui faccio parte, ha emesso un comunicato congiunto con altre
associazioni di tifo organizzato, per fare chiarezza ed allo stesso tempo
informare riguardo agli ultimi sviluppi della faccenda relativa allo Scudetto
del 1927. Inutile rifare storia e cronistoria, lo sappiamo tutti come andarono
le cose: una volta accertato un illecito commesso a vantaggio del Torino, la
Federcalcio di allora decise di revocargli il titolo conquistato sul campo. A quel
punto, secondo logica e regolamenti, lo Scudetto sarebbe toccato al Bologna. Disgrazia
volle, però, che il Presidente di quella federazione fosse Leandro Arpinati, in
precedenza podestà di Bologna e Presidente Rossoblù. Qui emerge l’unica
incertezza nella ricostruzione: secondo alcuni fu Arpinati a decidere di non
assegnarci lo Scudetto per non essere tacciato di nepotismo, secondo altri fu Benito
Mussolini a suggerire di evitare l’esposizione del regime a facili attacchi da
parte degli oppositori. Quel che è certo è che da allora, e sono passati ormai
novant’anni, quel campionato è rimasto inassegnato, e quel ricordo
periodicamente ritorna a galla provocando polemiche e discussioni a non finire.
Devo essere onesto, ho notato che tutte le volte in cui si è parlato della
questione, gli esperti hanno convenuto che, nel caso si decidesse di sbloccare
il nodo, lo Scudetto 1927 spetterebbe al Bologna, come ribadito un paio di anni
fa anche dall’Avv. Cantamessa, il quale da una parte è un pronipote di Arpinati
ma dall’altra è stato un consigliere di amministrazione del Milan di Berlusconi,
quindi non ha alcun tornaconto a prendere le nostre difese. Per chi non lo
sapesse, vi informo che, poco tempo prima della sua estromissione dalla
presidenza del Bologna da parte di Joey Saputo, alcuni di noi avevano investito
della questione Joe Tacopina, che da buon principe, anzi pescecane del Foro
aveva promesso fuoco e fiamme. Nel frattempo è successo che l’attuale
presidente del Torino, Urbano Cairo, già proprietario di un’importante emittente
televisiva e di una catena di giornali, è diventato il titolare della Gazzetta
dello Sport e del Corriere della Sera, e da quella posizione ha promesso
solennemente ai suoi tifosi di voler ottenere “ la restituzione del maltolto “.
Maddechè ????? … Aho !!!!! ... Mentre Carlo Felice Chiesa presentava alla stampa una
pregevole e dettagliata ricostruzione dei fatti abbinata ad una solenne presa
di posizione contraria al Toro e favorevole al Bologna, visto che dalla Società
non emergevano segnali di nessun tipo le associazioni del tifo hanno inviato una
delegazione a Casteldebole chiedendo di incontrare l’AD Fenucci, che non si è
sottratto all’incombenza. Al termine della riunione si è deciso di investire
ufficialmente della questione l’Avv. Mattia Grassani, che oltre ad essere lo
storico legale del Bologna è il massimo esperto di diritto sportivo attualmente
circolante al mondo, per cui siamo stati messi certamente in buone mani. A scanso
di equivoci, è bene precisare una cosa: ovunque accada un fatto del genere, se
il primo in classifica viene fatto fuori gli subentra il secondo, e se novant’anni
dopo irrompe sulla scena un proprietario dotato di superpoteri o presunti tali,
questo non serve affatto a trasformare il colpevole del misfatto in una
verginella redenta. In parole povere: potrebbe pure succedere che quel
famigerato Scudetto non venga assegnato, per motivi vari, al Bologna, ma di
certo, se verranno rispettate tutte le regole morali e materiali di questo
mondo, non verrà mai assegnato al Torino. E adesso aspettiamo sviluppi.
Paolo Milito
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