La sosta del campionato è arrivata
all’indomani del primo passo falso casalingo della stagione. Di solito sono
abituato a sottolineare ed evidenziare le colpe dei giocatori del Bologna, ma
stavolta la compartecipazione al misfatto da parte dell’arbitro Maresca è
apparsa un po’ troppo evidente. Il fischietto napoletano arrivava al Dall’Ara
preceduto dalla fama di sceriffo dal rosso facile, e non si è smentito: una
volta placatosi il polverone che aveva sollevato, sul terreno sono rimaste
quattro espulsioni, due per parte, e in tre casi su quattro è stata
determinante la permalosità del soggetto. Ovviamente non mi interessa nulla di
quel che possa avergli detto il tecnico genoano Juric, mi soffermo invece su
quanto accaduto ai nostri giocatori. Da più parti si è detto che Daniele
Gastaldello ha commesso un errore da pivello ( scusate la rima ). Vero fino ad
un certo punto: se da un lato è da squilibrati mentali portarsi il dito alla
tempia in presenza del quarto uomo, dall’altro va riconosciuta al nostro capitano
l’attenuante di non aver commesso un reato da ergastolo sollecitando
l’ammonizione di un avversario dotato di caratteristiche più affini alla
macelleria che al gioco del calcio. Peggio ancora per quel che riguarda
l’espulsione di Dzemaili, apparsa ai più attenti come una palese ritorsione nei
confronti dello svizzero, reo di aver sollecitato, alla fine del primo tempo,
cori di sfottò verso lo stesso Maresca. Altro paio di maniche la faccenda dei
mancati rigori: se la valutazione dell’atterramento di Destro in area è ad
insindacabile descrizione dell’arbitro, è fin troppo grossolano l’errore
commesso dal fischietto campano in occasione del pasticcio messo in atto dal
portiere genoano Perin al di fuori della propria zona di competenza ( se non
ricordo male, una volta il nostro Pagliuca fu sanzionato per molto meno ).
Leggendo Facebook e vari siti specializzati mi sono imbattuto in degli inviti
rivolti a Joey Saputo per farci rispettare nelle stanze federali, ma a mio
avviso il problema è più ampio: questo arbitro ha già dato pessime prove di se’
in altre situazioni, per cui sarebbe bene, da parte di chi sta in alto nel
nostro calcio, ridimensionarne le smanie di protagonismo oppure toglierlo
definitivamente dalla scena. Comunque sia, ormai la frittata è fatta, e la
prima sconfitta interna stagionale è passata in cavalleria. La sosta,
nonostante tutto, per certi versi è lieta: è vero che l’Avvocato Grassani ha
sconsigliato i vertici Rossoblù ad intentare una causa contro Diawara avendo
constatato l’alto rischio di rigetto dell’esposto e quindi di una ingente spesa
a vuoto, ma è altrettanto vero che ben dodici dei nostri giocatori sono
impegnati con le varie Nazionali, cosa che sottolinea il grande valore dei
ragazzi; soprattutto, Antonio Mirante ha
ottenuto dai medici il nulla osta per tornare ad allenarsi e si è già messo
all’opera in palestra. Il che significa che non ci sono le condizioni per
avvitarsi su se’ stessi, e di conseguenza
possiamo guardare all’immediato futuro, ovvero a Roma sponda Lazio,
senza troppe preoccupazioni, considerato che Donadoni potrà disporre,
finalmente, anche del nuovo acquisto Sadiq. Insomma, le premesse per ripartire
bene ci sono tutte. Aspettiamo fiduciosi.
Paolo Milito
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