Domani a San Siro va in scena una
classicissima del nostro calcio, Inter-Bologna, culminata in passato nell’unica
occasione in cui lo scudetto è stato assegnato tramite uno spareggio; e con un
doppio spareggio si concluse anche la
stagione 1998/99, essendosi creata la necessità di assegnare un posto in Coppa
UEFA alla squadra piazzatasi meglio in Coppa Italia, spareggio favorevole
ancora una volta ai nostri colori. Tra
campionato e Coppa Italia il match vanta la bellezza di 78 precedenti, con 45
vittorie dell’Inter, 12 del Bologna e 21 pareggi. Il risultato più memorabile è
sicuramente quello del 3 dicembre 1961: 6-4, ma in quella partita il Bologna di
Bernardini si trovò una prima volta in vantaggio per 1-0 e poi per 4-3, prima
della resa finale; a segnare furono Hitchens ( doppietta ), Morbello (
doppietta ), Bettini e Masiero per l’Inter, Pascutti ( doppietta ) Vinicio e
Renna per i nostri colori. La nostra miglior vittoria, invece, è abbastanza
recente: il 17 febbraio 2012 i nostri eroi ottennero un rotondo 3-0 grazie ad
una grandiosa doppietta di Marco Di Vaio, accompagnata da uno dei pochissimi
gol messi a segno con la nostra maglia da Robert Acquafresca. Da ricordare
anche due incontri di Coppa Italia: quello del 13 giugno 1968, finito 3-3
grazie ai gol dei nostri Tentorio, Pace e Clerici e dei nerazzurri Cappellini e
Bedin, aiutati da un autogol di Ardizzon, e quello, da incubo, del 15 gennaio
2013, quando Guarin e Palacio portarono in vantaggio i padroni di casa, un
incontenibile Diamanti e Gabbiadini riportarono il risultato in parità ed
infine il nostro portiere Agliardi pensò bene di uscire a caccia di farfalle a
pochi secondi dai calci di rigore, favorendo il conclusivo vantaggio del
nerazzurro Ranocchia. Dunque, la tradizione dice che contro di noi l’Inter fa
pesare il fattore-campo. In questa stagione, dopo un avvio stentato culminato
nella figuraccia di Europa League contro una semisconosciuta squadra
israeliana, i nerazzurri stanno vivendo un momento di grande euforia derivante
dall’aver battuto quella Juve che sembrava invincibile, ed hanno tutte le
intenzioni di continuare il filotto. Per contro, i ragazzi di Donadoni sono
chiamati a dare continuità a quanto messo in mostra nella vittoriosa gara
interna contro la Sampdoria. Il nostro inizio di stagione è stato molto
movimentato: finora abbiamo alternato grandi prestazioni in casa a disastrose
uscite in trasferta. Nelle giornate favorevoli è emerso come i timori della
vigilia fossero infondati, potendo contare su dei giovani di grande spessore,
in particolare Krejci e Verdi, mentre in trasferta hanno preso il sopravvento
errori, distrazioni e ingenuità dovute in larga parte all’inesperienza dei
giovani stessi. Comunque, il fatto di tenere il campo con quella sicurezza
nelle partite interne ci porta già a metà dell’opera di conquista della parte
sinistra della classifica. Con Krafth e Taider pienamente recuperati, Dzemaili
in grande spolvero, Krejci che scodella precisi lanci millimetrici, Verdi che
sfodera un eurogol dietro l’altro e Destro in lento ma costante recupero, in
attesa del ritorno di Mirante, Roberto Donadoni può legittimamente aspirare ad
ottenere qualcosa di buono anche in trasferta dopo aver corretto gli errori,
come del resto era riuscito a fare parecchie volte nella scorsa stagione. A mio
avviso, la partita di domani è da pronostico triplo: l’Inter è in gran forma,
ma non è un’invincibile armata, e potrebbe anche essere tentata di sedersi sui
recenti allori, ragion per cui i nostri, se riusciranno a non farsi prendere
dal panico e a giocare come hanno dimostrato di saper fare , potrebbero
ottenere qualcosa di buono. Al campo l’ardua sentenza.
Paolo Milito
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