Terremoto, chi era costui? Un pessimo
soggetto che conosco molto bene, in quanto a Foligno, nel 1997, mi e ci ha
fatto passare un bruttissimo quarto d’ora. In questi giorni il pensiero di
tutti noi non è esattamente rivolto verso il calcio. L’ennesimo disastroso sciame
sismico abbattutosi sull’Italia centrale fa passare in secondo piano tutto il
resto, suscitando dolore per le trecento vite spazzate via, rabbia per la
mancata prevenzione e sconcerto per la reazione di certi canali istituzionali.
Grande, come sempre, la solidarietà dimostrata dalla gente comune, nonostante
ci siano stati vari tentativi di innescare polemiche senza senso o di
diffondere ad arte delle bufale fini a se’ stesse. Ma la vita, purtroppo o per
fortuna, continua, e ci mette di fronte anche ad eventi un po’ più leggeri,
come appunto una partita di pallone. Domani sera all’Olimpico di Torino va in
scena una classica del calcio italiano, che mette a confronto una quindicina di
scudetti più coppe di vario calibro comprensive di una convergenza: la
questione dello scudetto revocato nel 1927, periodicamente rivendicato dall’una
e dall’altra parte. In terra torinese il confronto, fra Serie A, Serie B e
Coppa Italia, conta 62 precedenti; 32 le vittorie dei padroni di casa, 9 quelle
Rossoblù, 21 i pareggi. Si ricordano diverse giornate particolari: l’11 aprile
1948 il Grande Torino travolse il Bologna per 5-1 grazie ad una tripletta di
Gabetto completata dai gol di Mazzola ed Ossola, a cui rispose il nostro
Marchese; il 23 maggio 1965 lo scudetto sulle maglie non ci impedì di incassare
un sonoro 5-0, creato da una doppietta di Hitchens, una di Gigi Simoni e
completato dal sigillo di Gigi Meroni; sempre nel 1965, il 19 dicembre, fummo
noi a vincere una gara ricca di gol: 4-2, grazie ad Haller, Furlanis, Micelli e
Nielsen a cui replicarono Meroni e Orlando; il 28 dicembre 1980 il Bologna di
Radice, quello del famigerato -5, vinse 2-1 con un gol di Adelmo Paris ed uno
di Salvatore Garritano in risposta a quello segnato da Pulici; infine la nostra
vittoria del 9 febbraio 2014: anche in questo caso 2-1, doppietta della meteora
Cristaldo in risposta alla marcatura iniziale di Immobile, ma soprattutto la
tremenda illusione di potersi salvare nonostante la scriteriata cessione di
Alino Diamanti fuori tempo massimo. Particolare curioso: in Serie B la partita
si è giocata una sola volta, il 9 ottobre 2005, ed è finita 0-0. Domani ci aspetta, trascinata
dall’ex Mihajlovic, una squadra in discrete condizioni di forma, sicuramente
col dente avvelenato dalla sconfitta rimediata domenica scorsa in casa del
Milan e desiderosa di regalare i primi tre punti di questo campionato alla
propria tifoseria. Sarà il primo test di una certa consistenza contro un
avversaria di rilievo, dopo aver affrontato una squadra che ha mancato la
promozione di un soffio ed una neopromossa. Non siamo messi male: ci siamo
finalmente liberati di Diawara, sembra che stia per partire anche Acquafresca,
da Roma e da Verona sono segnalati in arrivo dei rinforzi consistenti, per cui
Roberto Donadoni non dovrebbe aver problemi a disporre in campo una squadra in
grado di proseguire la serie positiva avviata contro il Trapani in Coppa
Italia. Io preferisco mantenere sempre i piedi per terra, ma non posso ignorare
che domenica scorsa, oltre al gol di Destro, innescato da una pregevole
invenzione di Dzemaili entrato da poco,abbiamo segnato altri due gol annullati
di cui uno ( quello di Krejci ) validissimo e colpito tre pali. Se una squadra
definita incompleta è arrivata a tanto, è lecito aspettarsi, una volta
terminate le grandi manovre di mercato e messi al posto giusto tutti i
tasselli, una stagione non dico stratosferica ma certamente ricca di soddisfazioni.
Paolo Milito
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