Finito il campionato, come accade per
tutte le altre squadre, anche il Bologna si è messo all’opera nell’intento di
allestire una squadra in grado di migliorare le prestazioni di quella che l’ha
preceduta. Il chairman Saputo e i dirigenti sono alle prese con diverse
situazioni. In primo luogo la questione del Direttore Sportivo: ieri, dopo mesi
di voci di corridoio, conferme e smentite varie, è stato rescisso il contratto
di Pantaleo Corvino. Da oggi, quindi, il corpulento dirigente pugliese è libero
di prendere la sua strada, mentre noi dovremo riempire l’importantissima
casella rimasta vuota. Il nome più gettonato è quello di Walter Sabatini, ma da
Roma arrivano segnali contrastanti: il presidente Pallotta sembra disponibile a
lasciarlo libero, mentre Luciano Spalletti se ne è uscito con dei discorsi che
lasciano pensare ad una prosecuzione dell’avventura in giallorosso per il
dirigente umbro. Certo, ognuno è libero di scegliersi i passatempi che meglio
crede, ma sarà bene fare chiarezza in tempi brevi: il mercato incombe, e non
potrà certo essere condotto solo dalla buona volontà di Di Vaio e Donadoni, è
necessaria l’opera di un DS a pieno titolo, in grado di saper fronteggiare
tutte le situazioni che gli si dovessero parare davanti. Come nel caso di
Emanuele Giaccherini: i nostri dirigenti hanno fatto un po’ di conti, ed hanno
convenuto che il Sunderland avrebbe buon gioco a cedere il giocatore per un
massimo di tre milioni: così facendo, gli inglesi risparmierebbero due milioni
di ingaggio ed eviterebbero il rischio di perdere il giocatore a parametro zero
a fine stagione. Bisognerà vedere se i dirigenti inglesi saranno dello stesso
avviso. Intanto Donadoni e di Vaio hanno raggiunto Saputo in Canada, nel quadro
di un’operazione di scambio di esperienze tra le due squadre di proprietà del
re della mozzarella. Al ritorno, di concerto con Fenucci e, si spera, col nuovo
DS, dovranno decidere se trattenere e valorizzare Diawara oppure cedere alle
richieste sempre più pressanti di alcuni grandi club, facendo però in modo da
monetizzare al massimo la cosa per poi reinvestire adeguatamente la somma
ricavata. Infine, un imprevisto: da qualche giorno si fa un gran parlare di
Mirante alla Juventus, anzi, una fonte di stampa tradizionalmente vicina ai
bianconeri due giorni fa dava l’operazione per fatta e finita. Ora, è vero che
il nostro portiere proviene da quel vivaio, e che il suo acquisto farebbe
rientrare la Juve nei parametri federali stabiliti in tal senso, ma è altresì
vero che un anno fa lo abbiamo raccolto praticamente dalla strada dopo il
naufragio del Parma, e che ora ha ancora quattro anni di contratto con noi. Trovo
quanto meno singolare, se non fastidioso, o meglio ancora scocciante, che certi
soggetti parlino in maniera così disinvolta, senza tenere conto della
controparte. La Juve sarà pure la squadra più titolata d’Italia, ma il Bologna
merita rispetto. Spero che i nostri dirigenti sappiano far valere le proprie
ragioni e non si pieghino alla legge del più potente. Staremo a vedere.
Paolo Milito
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