Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 21 maggio 2016

UN PO’ DI MOVIMENTO.

Finito il campionato, come accade per tutte le altre squadre, anche il Bologna si è messo all’opera nell’intento di allestire una squadra in grado di migliorare le prestazioni di quella che l’ha preceduta. Il chairman Saputo e i dirigenti sono alle prese con diverse situazioni. In primo luogo la questione del Direttore Sportivo: ieri, dopo mesi di voci di corridoio, conferme e smentite varie, è stato rescisso il contratto di Pantaleo Corvino. Da oggi, quindi, il corpulento dirigente pugliese è libero di prendere la sua strada, mentre noi dovremo riempire l’importantissima casella rimasta vuota. Il nome più gettonato è quello di Walter Sabatini, ma da Roma arrivano segnali contrastanti: il presidente Pallotta sembra disponibile a lasciarlo libero, mentre Luciano Spalletti se ne è uscito con dei discorsi che lasciano pensare ad una prosecuzione dell’avventura in giallorosso per il dirigente umbro. Certo, ognuno è libero di scegliersi i passatempi che meglio crede, ma sarà bene fare chiarezza in tempi brevi: il mercato incombe, e non potrà certo essere condotto solo dalla buona volontà di Di Vaio e Donadoni, è necessaria l’opera di un DS a pieno titolo, in grado di saper fronteggiare tutte le situazioni che gli si dovessero parare davanti. Come nel caso di Emanuele Giaccherini: i nostri dirigenti hanno fatto un po’ di conti, ed hanno convenuto che il Sunderland avrebbe buon gioco a cedere il giocatore per un massimo di tre milioni: così facendo, gli inglesi risparmierebbero due milioni di ingaggio ed eviterebbero il rischio di perdere il giocatore a parametro zero a fine stagione. Bisognerà vedere se i dirigenti inglesi saranno dello stesso avviso. Intanto Donadoni e di Vaio hanno raggiunto Saputo in Canada, nel quadro di un’operazione di scambio di esperienze tra le due squadre di proprietà del re della mozzarella. Al ritorno, di concerto con Fenucci e, si spera, col nuovo DS, dovranno decidere se trattenere e valorizzare Diawara oppure cedere alle richieste sempre più pressanti di alcuni grandi club, facendo però in modo da monetizzare al massimo la cosa per poi reinvestire adeguatamente la somma ricavata. Infine, un imprevisto: da qualche giorno si fa un gran parlare di Mirante alla Juventus, anzi, una fonte di stampa tradizionalmente vicina ai bianconeri due giorni fa dava l’operazione per fatta e finita. Ora, è vero che il nostro portiere proviene da quel vivaio, e che il suo acquisto farebbe rientrare la Juve nei parametri federali stabiliti in tal senso, ma è altresì vero che un anno fa lo abbiamo raccolto praticamente dalla strada dopo il naufragio del Parma, e che ora ha ancora quattro anni di contratto con noi. Trovo quanto meno singolare, se non fastidioso, o meglio ancora scocciante, che certi soggetti parlino in maniera così disinvolta, senza tenere conto della controparte. La Juve sarà pure la squadra più titolata d’Italia, ma il Bologna merita rispetto. Spero che i nostri dirigenti sappiano far valere le proprie ragioni e non si pieghino alla legge del più potente. Staremo a vedere.


Paolo Milito

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