Dopo aver rescisso il contratto con
Pantaleo Corvino, il Bologna aveva bisogno di riempire a stretto giro di posta
la casella relativa al Direttore Sportivo. Il sostituto ideale era stato individuato
in Walter Sabatini, intenzionato a lasciare la Roma. Ma il club giallorosso ha
fatto valere il contratto ancora in essere, per cui i nostri dirigenti hanno
spostato le proprie attenzioni su Riccardo Bigon, in uscita dal Verona,
perfezionandone l’ingaggio. Figlio di una storica colonna del Milan, rivelatosi
nel tempo anche un ottimo allenatore, Bigon non ha avuto una gran carriera da
calciatore, rimanendo confinato per una ventina d’anni in squadre venete di
categoria medio-bassa. Una volta smesso di giocare, si è messo a fare il
Direttore Sportivo. In questa veste, ha ottenuto discreti risultati alla guida
della Reggina, per poi esplodere a Napoli. Lasciato il Vesuvio per divergenze
insanabili con Aurelio De Laurentiis, è approdato al Verona, alla corte del
nostro ex vicepresidente Setti, ma non ha ripetuto i successi napoletani, anzi,
è incappato in una rovinosa retrocessione. Di certo parecchie cose non hanno
funzionato, e l’attenuante del grave infortunio subìto da Luca Toni non basta da
sola a giustificare un rendimento così disastroso. Dunque, siamo di fronte ad
un personaggio vincente, ma fino a un certo punto. A mio avviso, per
rimpiazzare un personaggio a tutto tondo come Corvino Sabatini era perfetto, in
quanto dotato di una grande inventiva e di sufficiente pelo sullo stomaco;
Bigon piace al Presidente Saputo perché, a differenza del corpulento ex
plenipotenziario pugliese, è molto aziendalista e non si arrocca su posizioni
irremovibili in caso di divergenze con gli altri dirigenti, ma lascia molto
perplesso me, un po’ per la recente retrocessione, un po’ di più per un
carattere non proprio deciso. Mi sovviene, però, un ricordo, nemmeno troppo
lontano: al momento di dover sostituire Delio Rossi, la prima scelta si
chiamava Vincenzo Montella, Donadoni è stato un ripiego a causa del problema
relativo ad una clausola rescissoria da versare alla Fiorentina. Come sia
andata lo sappiamo tutti: nel cambio ci abbiamo guadagnato, anzi ad un certo
punto qualcuno di noi si è lasciato andare a dei sogni proibiti, mentre la
Sampdoria, con Montella, ha decisamente rischiato di farsi male. Di conseguenza,
anche se Bigon non mi piace molto, prendo atto del suo ingaggio e invito tutti
a lasciarlo lavorare: l’ultimo anno gli è venuto male, ma i precedenti di
Reggio e Napoli autorizzano ad aspettarsi comunque qualcosa di positivo.
Paolo Milito
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