Fino a pochi giorni fa, sembravano
esserci tutte le condizioni perché in casa Bologna si potesse trascorrere una
Pasqua serena. Invece, negli ultimi giorni, la situazione si è un po’
complicata. Possiamo partire dal caso Giaccherini: prima tutti contenti per la
sua convocazione in azzurro, poi tutti preoccupati dalle conseguenze del duro
colpo subìto in partita, che comunque non gli ha impedito di fornire un grande
assist al bomber Insigne, infine le dichiarazioni del suo procuratore, il quale
ha ricordato che il giocatore è in prestito secco dal Sunderland e non c’è
nessun accordo verbale o scritto circa un prolungamento della sua avventura in
Rossoblù. Poi c’è il caso-Donadoni: a quanto pare, il tecnico bergamasco non è
riuscito a mantenere impermeabili i giocatori ai rumors riguardanti il suo
futuro, e la riprova è la scialba prestazione di Bergamo, condita dagli exploit
di Mbaye, ricaduto in un errore che già lo aveva contrassegnato la stagione
scorsa in occasione di un’altra espulsione, e di Gastaldello, facile preda di
un trappolone che gli è costato la doppia ammonizione, sia pure con la
compartecipazione di un arbitro non proprio impeccabile. Inevitabilmente, nella
mente di chi c’era si sono riaffacciati i fantasmi del disastroso finale di
stagione messo in opera a suo tempo da Malesani … Bravo, comunque, Joey Saputo
a non perdere la bussola: mentre il presidente federale Tavecchio andava in
giro a proclamare ai quattro venti che Donadoni non aveva che farsene del
Bologna in quanto gli veniva affidata la prestigiosa panchina della Nazionale,
il nostro chairman si è limitato a fargli notare quanto quell’atteggiamento
fosse scorretto in presenza di un contratto ancora lungo e validissimo. Infine Pantaleo
Corvino. Certo, il corpulento DS salentino non è un campione mondiale di
simpatia, ma i risultati parlano per lui: ha commesso qualche errore, ma tutto
sommato si è dimostrato all’altezza della fama accumulata in tanti anni di
carriera. Adesso, messo di fronte ad una realtà che parla di un Fenucci
plenipotenziario e di un Donadoni dotato di mansioni manageriali alla Ferguson,
Corvino quasi sicuramente cambierà aria. Visto che l’allestimento delle nuove
squadre comincia in primavera, sarà quindi opportuno che Saputo & C.
provvedano subito alla sua sostituzione, meglio se con qualcuno abituato a
lavorare in sinergia col resto della dirigenza, come Sabatini o Pradè,
piuttosto che con nomi buttati là a casaccio da qualche procuratore, come Sean
Luca Sogliano, recentemente cacciato via a pedate dal Carpi, senza dimenticare
che di recente ha conseguito il patentino da DS un certo Marco Di Vaio ( a me,
comunque , piace andare controcorrente, quindi vedrei bene un clamoroso ritorno
di Filippo Fusco !!! ). Però c’è un però. Esattamente come nel caso di
Donadoni, anche per quanto riguarda Corvino un po’ tutti hanno detto la loro,
meno che lo stesso Corvino e Saputo, i quali non hanno preso finora una
posizione ufficiale. Potrebbe quindi succedere che il Pantaleo finisca per
accettare di muoversi in spazi più ristretti, rispettando un contratto che lo
vede legato al Bologna per altri due anni ( non dimentichiamoci che collaborava
già con Saputo per la squadra canadese, prima ancora di sbarcare sotto le Due
Torri ). Il Bologna, dunque, passa una Pasqua dentro al mare mosso, in attesa
degli sviluppi delle varie situazioni. Auguri a tutti.
Paolo Milito