Paolo Milito
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
sabato 14 giugno 2014
Rotolando sempre più giù
Giovedì scorso, durante l'assemblea degli azionisti del Bologna, si presentava una scena allucinante: il presidente Guaraldi, incalzato da una serie di domande sempre più pesanti da parte del presidente di Futuro Rossoblù Manuel Gulmanelli, prima tentava di rifugiarsi in delle patetiche giustificazioni, per poi ammettere quello che in fondo tutti noi da tempo sospettavamo: sette giorni prima aveva praticamente messo alla porta Massimo Zanetti e Maurizio Mian, sostenendo di aver trovato gli appoggi necessari a far fronte alle incombenze grazie ad un fondo inglese; in realtà gli emissari di tale fondo avevano solo PROMESSO il proprio supporto, senza fornire garanzie concrete, e al momento di venire al sodo si sono fatti di nebbia. Risultato ? Dimezzamento del Capitale Sociale sia del Bologna che della controllante Bologna 2010, e prospettive sempre più concrete di fallimento immediato. Dopo una serie di febbrili trattative, si arriva ad una soluzione temporanea: via libera ad un aumento di capitale da sottoscrivere entro il 15 ottobre, da parte di chi, però, ancora non si sa. Insomma, il palazzinaro barbuto ha millantato credito, ed ora siamo davvero sul filo del rasoio. Gulmanelli, da parte sua, ha invitato chi dispone realmente di quattrini a farsi avanti, ma logicamente, dopo una figuraccia del genere, un qualsiasi miliardario disposto ad investire nel calcio preferisce riversare il proprio interesse su una società che si presenta in perfetto ordine, come successo in questi giorni al Cagliari ed alla Sampdoria. Comunque, per nostra fortuna, c'è chi non si rassegna: il Sindaco Merola, che ha reso noto il nome del misterioso imprenditore che si dichiarava interessato a rilevare il club. Si tratta dell'industriale aretino Giorgio Veltroni, ex patron dell'Alessandria, il quale, però, sta attualmente scontando una squalifica di quattro anni per una vicenda di partite truccate, quindi non può impegnarsi in prima persona nella gestione di una squadra. Al fianco di Merola si sono messi Mirko Fogli, figlio del grande Romano, ed il direttore dell'area marketing del Bologna, Daniele Montagnani ( l'unico dirigente che, in tutto questo bailamme, non ha ancora perso la bussola ). Insieme, questi personaggi stanno cercando di tessere una tela diplomatica, per tentare di salvare il salvabile. Le ultime notizie dicono che tanto Veltroni quanto Mian sarebbero disponibili a prestare delle ingenti somme a Guaraldi per andare avanti. A questo punto, tenendo presente che Guaraldi dovrebbe prima o poi restituire le somme ricevute, si prospetterebbero tre soluzioni: il presidente ci riesce, porta a termine la stagione e in seguito Dio ci pensa; uno dei due " benefattori " alza la voce e, forte della somma versata, acquisisce la maggioranza del pacchetto azionario; oppure, in caso di mancata restituzione del prestito, i creditori mettono in mora il club che, a quel punto, sarebbe soggetto solo al fallimento pilotato, andando incontro praticamente ad una conclusione simile a quella del Bari, che ha rischiato clamorosamente di salire in Serie A nonostante le disastrose vicende interne. Voci degne di fede riferiscono che Veltroni e Mian avrebbero ricevuto garanzie da parte non di Guaraldi, ma bensì di Gianni Morandi ed altri soci controllanti quote minori di capitale. Quel che è certo è che il tempo stringe, i conti vanno saldati e bisogna ovviamente dare delle garanzie di poter proseguire il lavoro a Filippo Fusco ( che ha già esternato propositi di abbandono ) e Zdenek Zeman, fortemente tentato da sirene pescaresi e cagliaritane. Per concludere, vi segnalo una nuova gaffe del capo ufficio stampa del Bologna, Carlo Caliceti: nei giorni scorsi, curiosamente, cadevano gli anniversari delle due retrocessioni in Serie C. Sappiamo tutti che, in entrambi i casi, la partita decisiva fu giocata contro il Monza. Quel che non ricorda Caliceti è il luogo del misfatto: nella nota pubblicata sul sito ufficiale del Bologna, sostiene che il 12 giugno 1983 perdemmo in casa dei brianzoli, quando invece chi, come me, c'era, sa benissimo che pareggiammo 2-2 al Dall'Ara ( non ancora chiamato così ) una partita che avremmo dovuto solo vincere, e che i due gol monzesi furono messi a segno da un giovane attaccante romano che in epoche successive sarebbe diventato un idolo della tifoseria Rossoblù, Lorenzo Marronaro. Non so voi, ma io, anche di fronte a mancanze di questo genere, mi sento sempre più sfiduciato: con tanti ragazzi pieni di buona volontà che ci sono in giro, il Bologna non riesce nemmeno a trovare un addetto stampa che si degni di mettere un po' di precisione nelle proprie azioni. Andiamo avanti così, sperando che questa discesa verso il basso trovi un punto di arresto.
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