Piove. E piove sul bagnato. E così, oltre ai danni, si assommano le beffe. La volta scorsa avevo parlato di squadra schizofrenica, e non vedo come si potrebbe altrimenti definire una compagine capace di sbancare Udine in maniera autoritaria e convincente, e pochi giorni dopo di ricadere, sul medesimo terreno romano, nella stessa stucchevole partita persa per un gollonzo e mai raddrizzata nonostante ci fosse tempo a sufficienza per rimediare ad un errore non proprio da forca. Con l’aggravante che la Lazio non disponeva di Immobile, e i nostri non ne hanno saputo ( con la s minuscola ) / potuto / voluto approfittare. E le beffe ??? Semplice, hanno un nome e un cognome: ALINO DIAMANTI !!! E mentre su Bologna calavano le prime ombre della sera, in terra d’Australia il nostro mai troppo rimpianto ex capitano metteva a segno un gol da cineteca, oltre che da record. Mentre noi restiamo ad avvitarci sulla cronica mancanza di uno che la butta dentro, anche perché quando lo troviamo immancabilmente si rompe qualche osso. Su tutto, si staglia la figura di Thiago Motta, che da giocatore è stato un ottimo centromediano plurimedagliato, ma da quando ha rimpiazzato lo sfortunatissimo Sinisa sulla nostra panchina si è distinto, finora, solo per quel sorrisone-giuggiolone che lo rende un po’ troppo simile a Pippo di Walt Disney, quindi leggermente improponibile per una bolgia come la massima serie del calcio nostrano. Ma tant’è. Ricordo, in passato, e non solo a Bologna, tanti esempi di giovani allenatori che, dopo inizi disastrosi, si sono costruiti delle carriere scintillanti, quindi non pretendo che Motta venga cacciato su due piedi. Mi permetto, però, di far notare che con Sinisa, anche nei momenti più pesanti della malattia, non abbiamo mai rischiato seriamente di finire nei bassifondi della classifica. Aspettiamo. Intanto la sorte si diverte ad essere ancor più beffarda, e ci mette di fronte alla Cremonese, fanalino di coda ma fresca reduce dallo scoop di aver eliminato il Napoli dalla Coppa Italia e, soprattutto, da un cambio di timone che ci ripresenta fra i piedi Davide Ballardini. E ho detto tutto. Veniamo ai numeri: a Bologna il match conta 14 precedenti, suddivisi fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 8 vittorie Rossoblù, 2 della Cremonese e 4 pareggi. La nostra vittoria più robusta è il 6-0 ottenuto in Prima Divisione il 12 maggio 1929: autogol di Ravani II, seguito dai gol di Genovesi, Schiavio, Busini III, Muzzioli e Cogolli. Il 21 agosto 1985, in Coppa Italia, furono i grigiorossi a vincere per 3-2: i gol di Galluzzi, Finardi e Bongiorni resero inutile la doppietta di Loris Pradella. Fra i pareggi spicca il 2-2 maturato, in Serie B, il 13 dicembre 1992: vantaggio iniziale del nostro Incocciati, pareggio di Tentoni, torniamo avanti con l’autogol di Gualco e infine Castagna fissa il definitivo 2-2. Domani, dunque, si spera di vedere la faccia giusta del Bologna di Motta, ovvero quello capace di vincere e convincere. Se non altro per farsi bello agli occhi del presidente Saputo, sbarcato nel frattempo in città in compagnia del figlio. Staremo a vedere.
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