Altro giro, altro regalo: dopo il convincente e combattuto pareggio ottenuto sulla sponda rossonera di Milano, per la felicità del Civ e in omaggio alla sua teoria sullo scarso appeal di un robusto 0-0, nel posticipo notturno e scomodoso del lunedì il Bologna riceve la visita della Sampdoria, consistente fetta del passato di Mihajlovic e nostro vaso comunicante per eccellenza, a giudicare dai continui scambi di giocatori intercorsi fra i due club nel corso della Storia. Al Dall’Ara il confronto conta 53 precedenti, spalmati fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto. Bilancio nettamente favorevole ai nostri colori: 27 vittorie, 8 sconfitte e 18 pareggi. La nostra vittoria più robusta è il 5-2 ottenuto l’8 gennaio 1956: doppiette di Valentinuzzi e Pivatelli, e tocco finale di Ezio Pascutti, a cui replicarono solo Martini e Firmani. Il 10 febbraio 1991, invece, una Samp lanciatissima verso il suo storico Scudetto vinse 3-0 grazie a Vialli, Katanec e Mikhajlichenko. Fra i pareggi, notevole il 4-4 uscito il 4 giugno 1961: per i liguri andarono a segno Brighenti ( doppietta ), Cucchiaroni e Skoglund, per il Bologna Renna, Pascutti, Vinicio e Demarco. Ovviamente, va ricordata a parte la stagione 1998/99, in cui le due squadre si incrociarono per sei volte, fra campionato, Coppa Italia e Intertoto, raggiungendo il culmine della sfida col famigerato rigore trasformato da Ingesson, causa della rappresaglia a base di rubinetti che sarebbe andata in scena a Genova nell’autunno successivo. Domani sera i nostri ragazzi, ai quali si ricongiungerà il recuperato Dominguez, cercheranno di ottenere una vittoria da dedicare al tecnico serbo come auspicio per una definitiva uscita dal tunnel della malattia, in attesa di tempi migliori. Lunedì scorso, a San Siro, al netto del tragicomico commento di SKY e DAZN, al cui riguardo, con l’amico Mario Piromallo, abbiamo ampiamente dissertato su Facebook, c’è mancato solo il gol. Solito vecchio problema, per risolvere il quale, a dire il vero, Joey Saputo non dovrebbe nemmeno svenarsi troppo: negli Anni ’80, questo sporco lavoro lo svolgevano Pradella & Marronaro, ovvero due onesti mestieranti del pallone, ragion per cui non dovrebbe essere difficile, ai giorni nostri, reperire sul mercato un’adeguata sponda per Arnautovic. Toccherà al prossimo DS. A tal proposito, girano nomi incoraggianti ( Osti, Sartori, Petrachi, Angelozzi ), e in certi ambienti ha ripreso a girare una voce già circolata poco prima della pandemia, e quindi del trionfo europeo di Wembley, che vorrebbe il Mancio destinato a lasciare la panchina azzurra per tornare sotto le Due Torri con un ruolo alla Ferguson, con Sinisa promosso ad un più tranquillo incarico dirigenziale. Solite chiacchiere primaverili, destinate quasi sempre a sciogliersi sotto il sole di luglio. Per intanto portiamo a termine la stagione nel miglior modo possibile, poi si vedrà. Buona partita a tutti.
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