Rigorosa precedenza ai numeri: Bologna-Inter, classicissima del nostro campionato, vanta qualcosa come 92 precedenti, suddivisi fra Prima Divisione, Serie A, Coppa Italia e due spareggi, quello di Roma del 1964 con lo Scudetto in palio ( ed eravamo il primo nome in locandina ) e quello del 1999 per ottenere un posto in Coppa UEFA. Il bilancio è di pochissimo favorevole ai nostri colori, ossia 38 vittorie, 37 sconfitte e 17 pareggi. La nostra vittoria più sonante risale al 30 marzo 1941: un rotondissimo 5-0 dovuto alle doppiette di Biavati e Reguzzoni e al sigillo finale di Puricelli. Il 21 maggio 1989, ahimè, incassammo invece un bruttissimo 6-0 dall’Inter dei Record di Trapattoni: doppiette di Serena e Diaz e gol di Matthaus e Matteoli. Per quanto riguarda i pareggi, va evidenziato che per ben cinque volte la partita è finita 2-2. Nel posticipo serale di domani, in teoria, dovremmo provare a dare continuità alla rocambolesca vittoria ottenuta a Crotone prima della sosta; come ben sappiamo, Sinisa Mihajlovic contro l’Inter tira fuori sempre il meglio di se’, volendo far bella figura contro un pezzo molto importante del suo passato. In pratica, però, mentre tutti temevano possibili infortuni dei giocatori di manovra impegnati con le rispettive nazionali, è andata a finire che Lukasz Skorupski, nel momento in cui si stava imponendo come il miglior portiere della Serie A, è incappato in un focolaio di Covid sviluppatosi nel ritiro della nazionale polacca. Risultato: probabilmente vedremo fra i pali Ravaglia, al quale Sinisa vorrebbe concedere una prova d’appello dopo la figuraccia rimediata contro la Roma, tenuto conto che i nerazzurri vorranno comunque ottenere i tre punti per chiudere anzitempo il discorso-Scudetto mentre per noi sarà meglio risparmiare fatiche inutili al vecchio Da Costa, tenendolo da parte per serate in cui tornerà più utile alla causa. In compenso, per nostra fortuna, sembra che Soriano sia uscito indenne dal focolaio sviluppatosi nel ritiro della nostra Nazionale. Meglio così. In fin dei conti, siamo abituati a fare Pasqua in maniera particolare contro l’Inter: nel 1964, nel pieno della bufala-doping, certa stampa specializzata presentò la partita come “ Pasqua di sangue “; io a quel tempo non ero ancora nato, ma immagino le facce dei direttori dei vari giornali al momento di commentare, il giorno dopo, la composta reazione del pubblico bolognese nonostante avessimo perso 2-1, rischiando di compromettere il cammino verso la conquista di quello che, a distanza di 56 anni, rimane purtroppo il nostro ultimo Scudetto. Vabbè, siamo in un altro secolo e in un altro millennio: siamo sempre in tempo a trasformare questa Pasqua in una serata di gloria e baldoria. Con Sinisa siamo autorizzati ad aspettarci di tutto. Staremo a vedere. Auguri a tutti.
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