Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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sabato 24 aprile 2021

BERGAMO, LA SFID ( G ) A CONTINUA.

Il trionfale successo contro lo Spezia, e il successivo risultato positivo contro il Toro hanno finalmente smantellato la leggenda metropolitana che voleva Joey Saputo menagramo di professione. Il caso vuole che il calendario ci porti, nel posticipo notturno di domani, a Bergamo, patria di alcune grandi Glorie Rossoblù, ovvero Beppe Savoldi, Beppe Signori, Marino Perani, e anche qualcuno un po’ meno glorioso, tipo Rolando Bianchi. Quella stessa Bergamo teatro dell’unica, vera serata negativa della gloriosa cavalcata messa in atto da Sinisa Mihajlovic nel 2019, ma anche della tragica respinta-con-autoavvitamento che dimostrò al mondo intero la reale consistenza di Gianluca Curci, così come fece da sfondo al brillante exploit del centravanti barbuto Moscardelli improvvisatosi portiere per cause di forza maggiore. E comunque, se è vero che al momento l’Atalanta è la terza forza del campionato, ed è reduce da una lunga serie di risultati esaltanti, è altresì vero che in passato diverse volte siamo stati capaci di rovinarle la festa, come avvenne quando si presentò al Dall’Ara da prima in classifica intenzionata a fare polpette di una squadra fresca di cambio dell’allenatore ( da Delio Rossi a Donadoni ) e rimediò una solenne e memorabile bastonata. Ergo: lo ribadisco per l’ennesima volta, mai fasciarsi preventivamente la testa, neppure se il truce Sinisa mette le mani avanti facendo presente di avere, oltre al solito buco in attacco, dei grossi problemi ad allestire la difesa. E veniamo ai numeri: Atalanta-Bologna conta 57 precedenti, spalmati fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con una netta prevalenza del fattore-campo, ossia 32 vittorie dei padroni di casa contro 8 dei nostri e 17 pareggi. La più robusta vittoria nerazzurra è il 4-0 ottenuto il 7 aprile 1991, grazie alla doppietta di Pasciullo e ai gol di Perrone ed Evair. I nostri eroi, però, hanno vinto due volte col risultato di 3-1: il 31 gennaio 1954, doppietta di Pivatelli e gol di Cappello in replica a Bassetto, e il 21 ottobre 1962, quando Pascutti, Bulgarelli ed Haller rimontarono l’iniziale vantaggio di Mereghetti. Fra i pareggi, da notare che in tre occasioni consecutive è uscito il 2-2, nelle stagioni 2001, 2002 e 2003. Domani sera, dunque, scenderà in campo a Bergamo una squadra ormai praticamente salva, ma desiderosa, come il suo allenatore, di dimostrare al mondo di non aver nulla da invidiare all’avversaria meglio posizionata in classifica. Il tanto atteso incontro fra Sinisa e Saputo c’è stato, e l’esito non ha fatto di certo la felicità di Furio Zara e dei suoi soci in affari, che aspettavano con ansia di formalizzare l’annuncio ufficiale dell’addio del tecnico serbo ai nostri colori. A dire il vero, negli ultimi giorni Mihajlovic mi è sembrato un tantino scocciato di dover continuamente ricordare il fatto che ha ancora due anni di contratto, e non mi sorprenderei se, prossimamente, riservasse al seccante opinionista della Domenica Sportiva una strigliata simile a quella toccata in sorte alla Banda-SKY la sera in cui ribaltammo il risultato contro l’Inter a San Siro. Lo hanno ricordato sia il Presidente che l’allenatore: il momento non è felice, soprattutto a causa della pandemia e dei suoi effetti collaterali, ma con un po’ di accortezza e di buona volontà si può continuare a lavorare per tornare, magari un po’ in ritardo rispetto alle prospettive iniziali, ad occupare un posto di riguardo nel pianeta-calcio. Buona partita a tutti.

Paolo Milito


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