Fin dalla
notte precedente la conferenza stampa in cui, a metà luglio, Sinisa Mihajlovic
annunciò di essere gravemente malato, soggetti come Ivan Zazzaroni e Furio Zara
si erano piazzati in agguato preconizzando abbandoni a breve e medio termine,
arrivi eccellenti sulla nostra panchina, tipo Rino Gattuso, e altre amenità del
genere. Negli ultimi giorni, facendo leva sulla scarsa memoria del pubblico,
certe voci sono tornate a rincorrersi, per la felicità di chi specula sulle
ansie altrui. Per nostra fortuna, tornando a parlare in pubblico, il tecnico
serbo si è limitato a strigliare sonoramente i giocatori, presentatisi a
sorpresa in sala stampa, ringraziando i medici che lo hanno curato, la moglie
che gli è sempre stata al fianco e tutti coloro che gli hanno fatto percepire
grande solidarietà in questi mesi difficili. Smontando anche, con un semplice
accenno, le cazzate riguardanti Ibrahimovic: chi deve vendere giornali nelle
grandi città, giustamente, fa sembrare che lo svedese sia vicinissimo a questo
o quell’altro grande club, ma le parole
di Sinisa non lasciano dubbi al riguardo. Ovvero: l’amicizia fra i due è
solida, e in caso di ritorno in Italia il Bologna avrebbe la precedenza
assoluta. Intanto la vita continua, e, dopo il rocambolesco pareggio strappato
negli ultimi secondi contro il Parma, il calendario ci porta in quel di Napoli,
piazza importante in cui abbiamo messo a segno, in passato, colpi importanti,
come la doppia vittoria in campionato e Coppa Italia nel giro di tre giorni ad
opera di uno scatenato Panagiotis Kone. Il confronto vanta qualcosa come 71
precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con
36 vittorie del Napoli, 12 del Bologna e ben 23 pareggi. La vittoria più larga
del Napoli è il 6-0 del 19 aprile 2016, tripletta di Mertens, doppietta di
Gabbiadini con la maglia sbagliata e tocco finale di Lopez. Per i nostri
colori, come già detto, Napoli comunque è serbatoio di ottimi ricordi, come le prodezze
di Kone ricordate in precedenza o il 5-1 del 22 ottobre 2000, ricordato anche perché
a fine partita il portiere partenopeo Nando Coppola, oggi preparatore dei
nostri estremi difensori, salì sul nostro pullman per venire a fare il secondo
a Gianluca Pagliuca. La nostra vittoria più consistente, però resta il 6-1 del
15 gennaio 1939, doppietta di Puricelli e gol di Biavati, Raffaele Sansone,
Reguzzoni e Andreolo a cui rispose Nereo Rocco. Fra i pareggi spicca il 4-4 del
10 novembre 1940: tripletta di Rosellini e gol di Barrera per il Napoli,
doppietta di Reguzzoni e gol di Puricelli e Andreoli per i nostri. E domani? Il
gran gol al volo di Dzemaili al fischio finale contro il Parma ha evitato una
crisi, ma d’ora in avanti i nostri eroi dovranno stare attenti a non commettere
più passi falsi, anche per non incappare nelle ire di Sinisa, che già ha
promesso, scherzando ma non troppo, pesanti rappresaglie. Staremo a vedere.
Paolo Milito