Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 30 novembre 2019

LA SCONFITTA DEI KAZZARI.


Fin dalla notte precedente la conferenza stampa in cui, a metà luglio, Sinisa Mihajlovic annunciò di essere gravemente malato, soggetti come Ivan Zazzaroni e Furio Zara si erano piazzati in agguato preconizzando abbandoni a breve e medio termine, arrivi eccellenti sulla nostra panchina, tipo Rino Gattuso, e altre amenità del genere. Negli ultimi giorni, facendo leva sulla scarsa memoria del pubblico, certe voci sono tornate a rincorrersi, per la felicità di chi specula sulle ansie altrui. Per nostra fortuna, tornando a parlare in pubblico, il tecnico serbo si è limitato a strigliare sonoramente i giocatori, presentatisi a sorpresa in sala stampa, ringraziando i medici che lo hanno curato, la moglie che gli è sempre stata al fianco e tutti coloro che gli hanno fatto percepire grande solidarietà in questi mesi difficili. Smontando anche, con un semplice accenno, le cazzate riguardanti Ibrahimovic: chi deve vendere giornali nelle grandi città, giustamente, fa sembrare che lo svedese sia vicinissimo a questo o  quell’altro grande club, ma le parole di Sinisa non lasciano dubbi al riguardo. Ovvero: l’amicizia fra i due è solida, e in caso di ritorno in Italia il Bologna avrebbe la precedenza assoluta. Intanto la vita continua, e, dopo il rocambolesco pareggio strappato negli ultimi secondi contro il Parma, il calendario ci porta in quel di Napoli, piazza importante in cui abbiamo messo a segno, in passato, colpi importanti, come la doppia vittoria in campionato e Coppa Italia nel giro di tre giorni ad opera di uno scatenato Panagiotis Kone. Il confronto vanta qualcosa come 71 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 36 vittorie del Napoli, 12 del Bologna e ben 23 pareggi. La vittoria più larga del Napoli è il 6-0 del 19 aprile 2016, tripletta di Mertens, doppietta di Gabbiadini con la maglia sbagliata e tocco finale di Lopez. Per i nostri colori, come già detto, Napoli comunque è serbatoio di ottimi ricordi, come le prodezze di Kone ricordate in precedenza o il 5-1 del 22 ottobre 2000, ricordato anche perché a fine partita il portiere partenopeo Nando Coppola, oggi preparatore dei nostri estremi difensori, salì sul nostro pullman per venire a fare il secondo a Gianluca Pagliuca. La nostra vittoria più consistente, però resta il 6-1 del 15 gennaio 1939, doppietta di Puricelli e gol di Biavati, Raffaele Sansone, Reguzzoni e Andreolo a cui rispose Nereo Rocco. Fra i pareggi spicca il 4-4 del 10 novembre 1940: tripletta di Rosellini e gol di Barrera per il Napoli, doppietta di Reguzzoni e gol di Puricelli e Andreoli per i nostri. E domani? Il gran gol al volo di Dzemaili al fischio finale contro il Parma ha evitato una crisi, ma d’ora in avanti i nostri eroi dovranno stare attenti a non commettere più passi falsi, anche per non incappare nelle ire di Sinisa, che già ha promesso, scherzando ma non troppo, pesanti rappresaglie. Staremo a vedere.

Paolo Milito


domenica 24 novembre 2019

Un pareggio che vale oro!

Palacio è un pilastro insostituibile per il Bologna! È semplicemente mostruso, nell'accezione da supereroe del termine!
Alla squadra felsinea serve un centrocampista e qualcuno che sappia crossare quando serve, non alla "cazzum"...
Per fortuna alla fine del primo tempo il Bologna è riuscito a pareggiare (San Rodrigo!): bisogna reagire e cercare di vincere ad ogni costo!
Suicidio del Bologna: perde palla in uscita e il Parma non perdona!
Di nuovo gialloblu in vantaggio...
Sul finire, Dzemaili compie il miracolo e pareggia con un gol straordinario!
Un punto prezioso che vale molto di più!
Alessandra Sportelli Negrini

sabato 23 novembre 2019

IL DERBY ALTERNATIVO.


Per celebrare adeguatamente l’uscita dall’ospedale di Sinisa Mihajlovic, e in attesa di fare chiarezza sulle reali intenzioni di Zlatan Ibrahimovic nei nostri confronti, il calendario, nella scomodosa collocazione delle 12.30 domenicali con l’aggiunta della diretta sul pianeta semisconosciuto DAZN, ci mette di fronte al Parma, ovvero ci propina un derby che oserei definire alternativo: nel corso della storia, infatti, le due squadre si sono trovate contemporaneamente ai “ piani alti “ del calcio per dei periodi brevi. Per questo motivo, il confronto vanta un numero di precedenti non molto cospicuo: a Bologna sono 21, spalmati fra Serie A, Serie B, Serie C e Coppa Italia, con otto vittorie dei nostri eroi, cinque del Parma e otto pareggi. La nostra vittoria più eclatante è il 4-1 ottenuto lo scorso 13 maggio nel pieno del Gran Finale messo a segno da Sinisa: per il Parma un gol di Inglese, per noi le cervellotiche regole della FIFA raccontano di due autogol, attribuiti a Siepe e Serralta, oltre ai gol di Orsolini e Lyanco. Il successo più vistoso del Parma è invece il 3-1 del 14 aprile 1991, dovuto ai gol di Alessandro Melli, Grun e Minotti a cui rispose il solo Kubi Turkyilmaz. Fra i pareggi, si ricorda il 2-2 della prima di campionato del 31 agosto 2003: ai nostri Guglielminpietro e Locatelli replicò una doppietta di Adriano. A prescindere dai numeri, ovviamente, se si parla del Parma il pensiero corre subito al doppio spareggio del 2005, deciso da un gol di Gilardino messo a segno indossando la maglia sbagliata. Domani si annuncia una bella sfida tra due squadre apparentemente di pari valore. La presenza sulla nostra panchina di Sinisa Mihajlovic è legata al parere dei medici che lo hanno in cura, i quali hanno consigliato di soprassedere nel caso in cui la temperatura fosse un po’ troppo rigida. Quel che è certo è che i nostri eroi dovranno decidersi, dopo il recente filotto di sconfitte incassate, ad invertire la tendenza, cominciando magari proprio domani realizzando bottino pieno contro una diretta concorrente. L’ho già detto altre volte: con questi non si retrocede; sarà bene, però, mantenere alta la concentrazione, perché abbiamo perso per strada qualche punto di troppo ed anche perché con i semplici complimenti ed elogi non si fa molta strada, se non li si accompagna con qualche bella vittoria. Staremo a vedere.


Paolo Milito


venerdì 8 novembre 2019

Chi sbaglia? PAGA!!

Terza sconfitta consecutiva per un Bologna che dovrà approfittare della pausa per lavorare, lavorare, lavorare e lavorare!
Mai come questa sera è lampante che non si possa stare senza Tomyasu e Dijks per un solo minuto... figuriamoci un mese...
Papale papale, senza tanti giri inutili di parole: Mbaye non sa giocare a calcio!
Poli e Dzemaili insieme non possono giocare!
Senza una punta che segni non andiamo da nessuna parte!
A Sansone era stato servito un gol già fatto: CHI SBAGLIA PAGA!
È sbagliato fare pressing alto se poi non si punge e si viene infilati? Forse no, ma dietro ci sono Bani e Mbaye... Non credo sia stata una grande scelta tattica! Giocare per vincere, cosa che lodo e apprezzo, non significa andare allo sbaraglio...
Chi è in campo queste cose le sa: metterle in pratica è un altro paio di maniche!
Sono troppo arrabbiata... Confido davvero nella pausa, e in chi ha l'autorità datagli dal Mister, perchè questa situazione venga sistemata!
Non possiamo permetterci di regalare tre partite per "supponenza"... e neanche per altri motivi! Nella prima mezz'ora, nonostante la partita fosse equilibrata, il Bologna ha costruito di più... Poi è arrivato il gol e qualcosa si è inceppato... La reazione c'è stata, è vero, ma indeterminante e sconclusionata... Quindici giorni per lavorare sodo, dando spazio magari ai giovani, visto che i meno giovani ai quali si sono già date troppe seconde possibilità, in campo fanno più danno che altro...
Dai régaz!
Alessandra Sportelli Negrini 



giovedì 7 novembre 2019

IL DERBY 2.0.


Stiamo vivendo una stagione particolare, iniziata con l’annuncio della malattia di Sinisa Mihajlovic e proseguita, finora, attraverso un cammino tortuoso e complicato, a volte esaltante altre molto meno. Per non farci mancare nulla, SKY ha pensato bene, prima della sosta, di rifilarci il derby col Sassuolo di venerdì, completando una settimana iniziata con la morte del Civ e proseguita con l’intensificarsi della trattativa per portare sotto le Due Torri un certo Zlatan Ibrahimovic. Nelle ultime ore, poi, si è profilato all’orizzonte uno scoop clamoroso: il presidente federale Gravina si è lasciato scappar detto, in presenza di orecchie indiscrete, che sta seriamente pensando di risolvere la questione dello Scudetto 1927 assegnandolo ex-aequo sia al Bologna che al Torino. Certo, sarebbe una resa nei confronti del Potere Forte Urbano Cairo ( sappiamo benissimo che il Toro, in teoria, non potrebbe accampare alcuna pretesa ), ma almeno vedrebbe resa giustizia a chi, all’epoca, lo Scudetto lo aveva conquistato sul campo e per ottant’anni ha inseguito vanamente la sua assegnazione. La commissione, presieduta dal nostro grandissimo amico Matteo Marani, dovrebbe pronunciarsi poco prima di Natale. Staremo a vedere. Buono anche il comportamento della Lega Calcio, che ha accettato senza troppe complicazioni di autorizzare i nostri giocatori a scendere in campo col lutto al braccio in memoria del Civ. Intanto i numeri: Sassuolo-Bologna, quello che io chiamo il Derby 2.0, vanta pochissimi precedenti, essendo i neroverdi saliti alla ribalta calcistica nazionale solo all’inizio del Terzo Millennio, quando Giorgio Squinzi, scomparso recentemente, deluso dal ciclismo aveva riversato denari ed energie nella piccola squadra emiliana, trasformandola in un’eccellenza europea. Al Mapei Stadium il confronto è andato in scena per cinque volte, con tre vittorie Rossoblù, una dei neroverdi ed un pareggio. La vittoria dei padroni di casa fu la prima in assoluto in Serie A: 20 ottobre 2013, 2-1, gol di Floro Flores e di Berardi a cui replicammo con un rigore di Diamanti e la scellerata botta a porta vuota di Rolando Bianchi, che si fece scivolare sulla trippa la palla del pareggio. Il 24 gennaio 2016, invece, vincemmo 2-0 grazie a Giaccherini e Floccari. L’unico pareggio è il 2-2 maturato l’ultima volta che le due squadre si sono incontrate al Mapei: botta di Palacio, risposta di Marlon, nuova botta di Mbaye e sigillo finale di Boateng su rigore. Domani andremo ad affrontare i nostri avversari trovandoci, per la prima volta, in una miglior posizione di classifica. Veniamo, però, da due sconfitte consecutive, che gridano vendetta per ragioni diametralmente opposte. In particolare, possiamo tranquillamente recriminare per la disinvolta gestione del finale di gara contro l’Inter da parte del team arbitrale. Il fatto stesso che una persona solitamente mite e remissiva come Riccardo Bigon si sia fatto espellere la dice lunga su come si siano svolti realmente i fatti. Comunque, domani arbitrerà Piccinini, un forlivese, quindi in teoria non condizionabile da nessuna delle due contendenti. Vabbè, avvitarsi sulle polemiche non porta lontano, i nostri baldi giovani farebbero meglio ad eliminare alcune disattenzioni che, finora ci hanno fatto perdere per strada qualche punto di troppo. Altro particolare importante: Sinisa & C. hanno tenuto fuori dalle convocazioni  Santander e Soriano, ovvero gli autori dei nostri ultimi gol, ritenendo evidentemente che necessitassero di tirare un po’ il fiato. Fermo restando che con questi non si retrocede, dobbiamo ricordarci che il Sassuolo è una realtà di livello internazionale; ragion per cui, pronostico triplo. Sarebbe meglio provare a vincere, ma su un pareggio non ci sputerei sopra. Anche per muovere un po’ la classifica. Buon divertimento. Anzi, come diceva ( o meglio, continua a dire ) il Civ: State benone !!!


Paolo Milito


martedì 5 novembre 2019

FAKE NEWS, VERY KOGLIONY & FALSI SCOOP.


Personalmente, non dovrei avere, una volta passato il 31 dicembre, buoni motivi per ricordare con piacere questo 2019. Anche in ambito calcistico la situazione non mi ha dato grandi spunti di allegria: la malattia di Sinisa, per esempio, così come l’aver perso, nel giro di un mese esatto, due grandi punti di riferimento come Giorgia Mattioli e Gianfranco Civolani. Però c’è un però. Fermo restando che certi dispiaceri fanno parte della vita, non è piacevole quando, al dispiacere, si aggiungono rotture di scatole gratuite e deliberate, come quella che sto per raccontarvi. Premesso che: 1) Avevo impostato su Facebook i post di Radio Nettuno con priorità assoluta; 2) Il Civ era un signore di ormai 84 anni, e da quasi due combatteva con una grave malattia, di cui ero al corrente; 3) Da una decina di giorni Gianfranco non pubblicava più nemmeno sui mini social, per cui avevo dedotto che non se la passava benissimo; tutto ciò premesso, quando sabato sera, a tarda ora, mentre ero intento a discutere su Facebook con gli Amici Rossoblù di come si era svolta l’infelice partita contro l’Inter mi sono ritrovato fra i denti, all’improvviso, un riquadro nero, caricato da Radio Nettuno, che diceva “ Ciao, Civ “, passato lo sbigottimento iniziale ho immediatamente condiviso sul mio profilo e sulla pagina del gruppo che gestisco insieme ad Alessandra Sportelli Negrini. Non l’avessi mai fatto: dopo pochi minuti, uno degli speaker di punta di Radio Nettuno se ne esce con una rampogna in cui non mi chiama per nome, ma fa ampio riferimento al degrado provocato dalle fake news e alla rete diventata una giungla a misura di sciacalli in cerca di facili scoop, precisando che il Civ è ancora vivo, anche se in coma. E qui c’è un altro però: tecnicamente ci ho messo tre secondi ad annullare le due condivisioni incriminate, però SIETE STATI VOI A COMINCIARE: il post lo ha caricato uno dei vostri, che solo ieri pomeriggio ha avuto la faccia di scusarsi per la cappella; io ho solo CONDIVISO, ripeto: CONDIVISO. Anche perché, non essendo di Bologna, non potevo essere certo in condizione di essere informato di certe cose in tempo reale, tanto è vero che, 24 ore dopo, ho appreso dell’effettiva morte del Civ al termine della fiction dedicata a Mariele Ventre. Non bastasse, ci si è messa anche Wikipedia: ovviamente, prima di annullare le condivisioni sono andato a cercare conferme in rete, e su Google si è verificato un fenomeno strano, vale a dire che il box visibile immediatamente dava il Civ per morto, con tanto di date anagrafiche, mentre la pagina ufficiale non parlava neppure della malattia, trattandolo come vivo e vegeto. Non so come spiegare: in genere si parla di bue che chiama cornuto l’asino, in questo caso siamo alle prese con chi fa depistaggio e poi ti dà pure pubblicamente del coglione per esserci cascato. Non ci siamo. Almeno ai miei occhi, il team di Radio Nettuno non ha fatto una gran bella figura. E la cosa mi scoccia immensamente, pensando a quei giorni del passato in cui, col Bologna oscurato dai media nazionali dopo la retrocessione del 2005, l’emittente radiofonica, che trasmetteva sul satellite appoggiandosi a E’ Tv, era diventata l’unica fonte a cui attingere per avere notizie certe e attendibili sulla mia squadra. Una radio che era anche la seconda casa del Civ. Vabbè, sono comunque consapevole che al mondo si vede molto di peggio, però mi sento di consigliare a certa gente di agire con più cautela, visto il notevole bacino di utenza. Appuntamento ad occasioni migliori.


Paolo Milito


domenica 3 novembre 2019

QUANDO UN GRANDE SE NE VA.

Non ho mai avuto occasione di incontrare di persona Gianfranco Civolani, ma ero in contatto con lui dal 2005, quando E' TV, per un lungo periodo, fu visibile sul satellite e quindi io, da Foligno, potevo dialogare con lui tramite gli sms che venivano mandati in trasmissione. Nel tempo abbiamo perfezionato i contatti e ci siamo confrontati spesso sulle vicende tumultuose del Bologna di questi ultimi anni. Parlare con lui era sempre piacevole, perchè sapeva di calcio come pochi, tanto è vero che, spesso, sui social, mi sono trovato a difenderlo dagli attacchi di chi lo accusava di portar sfiga: è vero, le sue previsioni, nel bene e nel male, in genere si avveravano, ma ciò era dovuto alla sua profonda conoscenza della materia e dell'ambiente, elementi che lo mettevano in condizione di non trovarsi di fronte a sorprese particolari. Quando uno come il Civ ci saluta, è facile scadere nella retorica, nei discorsi plastici. Quindi, preferisco limitarmi ad un grande ringraziamento per tutto quello che ha fatto per Bologna, per il Bologna e anche per il basket bolognese, soprattutto quello femminile, e per tutti gli insegnamenti che mi ha dato, sia pure virtualmente e a distanza. Da stasera il Popolo Rossoblù ha un timoniere in meno e una stella in più nel cielo. Ciao, Civ, salutaci Dall'Ara, Angiolino, Giacomino e tutti gli altri !!!


Paolo Milito

sabato 2 novembre 2019

Ottanta minuti leoni... Due minuti...

Cosa si può scrivere... Un buon Bologna per un'ora intera, che non ha avuto paura, che non si è mai arreso, che ha fatto una grande partita, che è andato in vantaggio... Che poi perde per colpa di due soggetti, uno più dell'altro, che hanno rasentato l'incapacità!
Mbaye ha sempre aspettato che arrivasse l’avversario, quando la soluzione più semplice, sicura e corretta sarebbe stata quella di "spazzare" via la palla... Orsolini ha peccato di presunzione nel posto sbagliato e al momento sbagliato! Il rigore c'era eccome! Non prende la misura e sbaglia il calcolo dello spazio di frenata: ha coglionato e stop!
In una partita dove l'Inter ha fatto poco e niente e dove il Bologna ha fatto una gioco notevole, sarebbe stato categorico vincere!
Giocare bene, perdere e regalare punti non è accettabile!
Se arrivasse Ibra? Una grande possibilità in più di fare gol... ma è ora di smettere di fare cazzate!
Alessandra Sportelli Negrini



venerdì 1 novembre 2019

DOLCI RICORDI ...


… e amara realtà: un’intensa settimana, condotta a ritmo serrato, si conclude in una giornata imperniata su tre anticipi di lusso, e mette Sinisa Mihajlovic di fronte ad un altro pezzo importante del suo passato, un pezzo che ci riporta ai giorni trionfali del nostro ultimo Scudetto. I numeri dicono che Bologna – Inter vanta la bellezza di 91 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Coppa Italia e due spareggi, quello di Roma del ’64 in cui eravamo primi nella locandina e quello del 1999 per l’assegnazione di un posto in Coppa UEFA. Bilancio leggermente favorevole ai Rossoblù: 38 vittorie, 36 sconfitte e 17 pareggi. La vittoria più larga del Bologna è il 5-0 del 30 marzo 1941, doppiette di Biavati e Reguzzoni e gol di Puricelli; il 21 maggio 1989, invece, fummo bastonati per 6-0 dall’Inter dei record di Trapattoni: doppiette di Serena e Diaz più gol di Matthaus e Matteoli. Quanto ai pareggi, per ben cinque volte è uscito il risultato finale di 2-2. I risultati degli ultimi giorni, in particolare quello molto seccante di Cagliari, danno ragione alla teoria di Sinisa: è innegabile che la squadra, con lui FISICAMENTE in panchina, ha un approccio alla partita completamente diverso. In più, se aggiungiamo interpretazioni varie ed eventuali della VAR ( vedi il fuorigioco di Palacio a Cagliari ) ed anche una piccola dose di sfiga ( la traversa dello Juve Stadium ancora trema ), il quadro è completo. Vabbè, i discorsi lasciano il tempo che trovano, e piangersi addosso non porta grande utilità. C’è da ripartire, affrontando in casa l’Inter dell’indigesto Conte ( la sua chiamata di applausi nel finale di un Bologna-Juve ancora grida vendetta ), vistosamente intenzionato a far carne di porco dei nostri cadaveri. Restando in tema di Halloween, gli si potrebbe giocare un piccolo grande scherzetto. Magari sfruttando al meglio il rientro in campo dell’ex interista Medel. Sperare non costa nulla, e poi, lo scorso anno, la grande cavalcata di Sinisa è cominciata proprio contro i nerazzurri … Buona Festa di Ognissanti.


Paolo Milito