In questi
giorni il Bologna festeggia centodieci anni di vita, e le circostanze si stanno
mettendo in maniera tale da rendere memorabili, per motivi vari, tutte le
sfaccettature annesse e connesse all’ordinaria amministrazione. Domani, per
esempio, per la terza domenica consecutiva giochiamo alle 15, come non avveniva
dai tempi dello sbarco sulla Luna, e andiamo ad affrontare in casa l’Udinese,
ovvero la Zebra meno pregiata del calcio italiano, a cui comunque non sono
legati solo ricordi positivi. Le statistiche dicono che il match vanta 44
precedenti, distribuiti fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. Bilancio
a favore dei padroni di casa, con 18 vittorie contro 11 del Bologna e 15
pareggi. La vittoria più larga dei friulani è il 4-0 ottenuto il 17 novembre
1991, in Serie B, grazie alle doppiette di Abel Balbo e del nostro ex Lorenzo Marronaro;
il 18 ottobre 1925, invece, in Prima Divisione, lo Squadrone fece tremare Udine
con un altisonante 7-1, tripletta di Angiolino Schiavio, gol di Martelli I e Della
Valle III e autogol di Piani, ribaltando l’iniziale vantaggio di Tosolini. Per quanto
riguarda i pareggi, per tre volte il risultato è stato 2-2; per completezza d’informazione,
va ricordata la vittoria a tavolino ottenuta il 10 maggio 1953, 2-0, al termine
di una partita sospesa dopo lo scoppio di violenti tafferugli fra le due
tifoserie. E domani ??? Come era lecito prevedere, Sinisa Mihajlovic non ha
preso molto bene il famigerato cucchiaio di Sansone e tutto quel che ne è
derivato. Il che significa che domani i nostri eroi scenderanno in campo
caricati a molla per non deludere le aspettative del mister, o almeno così si
spera. In teoria, il tecnico serbo dovrebbe stare ancora qualche giorno in
ospedale, ma nelle ultime ore ha fatto trapelare notevoli malumori, paventando
soprattutto le conseguenze negative della mancanza di contatto fisico con i
giocatori. Quindi, non mi stupirei se si ripetesse, in terra friulana, quanto
già accaduto a Verona alla prima di campionato. Per il resto, come spesso avviene,
chiusasi la porta del virgulto cileno Pulgar si è aperto il portone del
capitano Medel, cha anche da noi si sta rivelando un leader in tutti i sensi. Insomma,
siamo in buone mani, e quando si perdono malamente dei punti per strada è molto
più saggio fare buon viso a cattivo gioco piuttosto che andare a rivangare
magagne risalenti alle guerre puniche e ormai ampiamente passate in cavalleria.
Buona partita a tutti.
Paolo Milito
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