Approfittando dell’elezione del nuovo presidente della Federcalcio,
come era facile prevedere, Urbano Cairo è tornato alla carica, pretendendo l’assegnazione
dell’ormai famigerato Scudetto revocato del 1927. La novità è stata
rappresentata dal presidente genoano Preziosi, che è sceso in campo chiedendo l’assegnazione
ex-aequo dello Scudetto 1925, relativo, cioè, ad un torneo vinto dal Bologna ma
non a scapito del Genoa, eliminato, sia pure con contorno di risse e revolverate,
in semifinale dai nostri eroi. Insomma, si sconfina sempre più nell’assurdo. Detto
che anche il sottoscritto, con l’intera truppa di Futuro Rossoblù, si è già
mosso nelle sedi opportune per replicare all’antifona, meglio prendere in esame
i numeri relativi ai precedenti con l’Atalanta, in attesa dell’ennesima partita
fuori orario, stavolta alle 18 della domenica. Sotto le Due Torri il confronto
vanta 56 precedenti, sparsi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Per ben due
volte abbiamo vinto 5-0: il 29 maggio 1960, doppietta di Sergio Campana e gol
di Fascetti, Demarco e Pivatelli, e il 7 gennaio 1968, doppietta di Ezio
Pascutti e gol di Tentorio, Perani e Fogli. L’11 settembre 1949, invece, fu l’Atalanta
a travolgerci con un perentorio 6-2, tripletta di Hansen, doppietta di
Soerensen e tocco finale di Randon in risposta ai nostri Cappello e Mike. Il pareggio
più clamoroso è un 4-4 dovuto, in realtà, alla lotteria dei rigori, nel turno
di Coppa Italia giocato il 19 novembre 1997; nei tempi regolamentari, invece,
per due volte è finita 2-2, il 10 novembre 2001 e il 20 gennaio 2010. Domani verrà
a farci visita un’avversaria universalmente riconosciuta come un miracolo del
calcio di provincia, che attualmente ci precede in classifica di tre posizioni.
Sarebbe il caso di provare a vincere, pur essendo abbonati al 2-2, e di
ricordarsi che le partite durano 90 minuti più recupero. Il tutto in attesa di
liberarsi del peso di Mattia Destro e, perché no, di riabbracciare Manolo
Gabbiadini, che ha espresso il desiderio di tornare a vestire i nostri colori. Ma
questa è un’altra storia, di cui si dovranno occupare altre persone, le stesse
che dovrebbero muoversi con maggior tempestività di fronte agli assalti del
Cairo o del Preziosi di turno.
Paolo Milito
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