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sabato 3 novembre 2018

ASPETTANDO L'ATALANTA E LA CHIAREZZA



Approfittando dell’elezione del nuovo presidente della Federcalcio, come era facile prevedere, Urbano Cairo è tornato alla carica, pretendendo l’assegnazione dell’ormai famigerato Scudetto revocato del 1927. La novità è stata rappresentata dal presidente genoano Preziosi, che è sceso in campo chiedendo l’assegnazione ex-aequo dello Scudetto 1925, relativo, cioè, ad un torneo vinto dal Bologna ma non a scapito del Genoa, eliminato, sia pure con contorno di risse e revolverate, in semifinale dai nostri eroi. Insomma, si sconfina sempre più nell’assurdo. Detto che anche il sottoscritto, con l’intera truppa di Futuro Rossoblù, si è già mosso nelle sedi opportune per replicare all’antifona, meglio prendere in esame i numeri relativi ai precedenti con l’Atalanta, in attesa dell’ennesima partita fuori orario, stavolta alle 18 della domenica. Sotto le Due Torri il confronto vanta 56 precedenti, sparsi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Per ben due volte abbiamo vinto 5-0: il 29 maggio 1960, doppietta di Sergio Campana e gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli, e il 7 gennaio 1968, doppietta di Ezio Pascutti e gol di Tentorio, Perani e Fogli. L’11 settembre 1949, invece, fu l’Atalanta a travolgerci con un perentorio 6-2, tripletta di Hansen, doppietta di Soerensen e tocco finale di Randon in risposta ai nostri Cappello e Mike. Il pareggio più clamoroso è un 4-4 dovuto, in realtà, alla lotteria dei rigori, nel turno di Coppa Italia giocato il 19 novembre 1997; nei tempi regolamentari, invece, per due volte è finita 2-2, il 10 novembre 2001 e il 20 gennaio 2010. Domani verrà a farci visita un’avversaria universalmente riconosciuta come un miracolo del calcio di provincia, che attualmente ci precede in classifica di tre posizioni. Sarebbe il caso di provare a vincere, pur essendo abbonati al 2-2, e di ricordarsi che le partite durano 90 minuti più recupero. Il tutto in attesa di liberarsi del peso di Mattia Destro e, perché no, di riabbracciare Manolo Gabbiadini, che ha espresso il desiderio di tornare a vestire i nostri colori. Ma questa è un’altra storia, di cui si dovranno occupare altre persone, le stesse che dovrebbero muoversi con maggior tempestività di fronte agli assalti del Cairo o del Preziosi di turno.

Paolo Milito


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