Sentendo parlare Riccardo Bigon, questa è la sensazione che si prova
apprestandosi ad affrontare a domicilio il Chievo. A detta del nostro DS,
infatti, non c’è nessuna preoccupazione all’orizzonte, il presente è roseo, il
futuro radioso, non occorre fare mercato, Inzaghi è ben saldo sulla panchina.
Peccato che i segnali emanati dalla realtà siano di senso del tutto opposto. Ma
andiamo per gradi. Cominciamo dai numeri: il Chievo, arrivato ai vertici del
calcio in epoca piuttosto recente, ha finito per diventare il nostro “
antagonista di fiducia “, sul quale ci ritroviamo quasi sempre a fare la corsa
per non retrocedere. Di conseguenza, il confronto non vanta molti precedenti. A
Verona le due squadre si sono sfidate per sedici volte, spalmate fra Serie A, B
e C, con un bilancio nettamente favorevole ai padroni di casa: sette vittorie,
contro sette pareggi e due sconfitte. La vittoria più considerevole dei
gialloblù è il 3-0 ottenuto il 23 marzo 2014 grazie alla doppietta di Paloschi
e al gol di Rigoni. Delle due vittorie Rossoblù, la più robusta l’abbiamo
ottenuta nel campionato scorso, il 22 dicembre 2017: 3-2, doppietta (
incredibile, ma vero !!! ) di Destro e gol di Verdi contro quelli di Inglese e
Cacciatore; del resto anche l’altra vittoria, 1-0, fu dovuta ad uno dei
pochissimi gol segnati con la nostra maglia da Robert Acquafresca. I pareggi
sono stati tutti di stretta misura, 1-1 oppure 0-0. Domani andremo ad
affrontare, nell’ormai insolita collocazione delle 15 di domenica, una squadra
che, una volta tanto, è sotto di noi in classifica, addirittura all’ultimo
posto in conseguenza di alcuni pasticci di bilancio che son costati
penalizzazioni e strapazzi vari alla società scaligera. Il cambio dell’allenatore,
con l’arrivo dell’ex C.T. azzurro Ventura, non sembra aver prodotto una scossa
significativa nella truppa. C’è solo da augurarsi che un’eventuale inversione
di tendenza non cominci proprio contro di noi. Che a nostra volta non ce la
passiamo benissimo: siamo un pelo al di sopra della zona rischiosa, veniamo da
una sconfitta maturata al termine di una prestazione da calci-nel-culo e
dobbiamo fare i conti con una dirigenza fin troppo dedita alle riverniciature
di facciata, che a lungo andare potrebbero produrre attriti di difficile
soluzione. Per fortuna, ci sono anche notizie positive: detto della profferta
di amorosi sensi da parte di Manolo Gabbiadini, ufficialmente messo sul mercato
dagli inglesi e che sarebbe bene non farsi scappare, finalmente la Società ha
mosso dei passi ufficiali in Federazione per cercare di risolvere, una volta
per tutte, la questione dello Scudetto Revocato. Meglio tardi che mai. Anche perché
poi ci pensa Alice, ossia Bigon, ad uscire dal Paese delle Meraviglie per
recarsi a Verona negando l’evidenza, ossia che Cesare Prandelli da almeno tre
settimane non si perde una sola mossa dei Rossoblù, ufficialmente per seguire
il figlio, facente parte dei nostri quadri tecnici, ma si sa che nel calcio
niente avviene mai per caso. Morale della favola: contro un Chievo così male in
arnese i tre punti sono praticamente obbligatori. In caso contrario, parecchi
sogni di mezza estate potrebbero subire un durissimo ridimensionamento. Staremo
a vedere.
Paolo Milito
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